~6) Can I see you again?~

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Mi svegliai che era giorno inoltrato.
La luce che filtrava dalla finestra piombò sul mio viso, costringendomi ad aprire gli occhi di malavoglia.
La stanza, ora illuminata, sembrava avere un altro aspetto rispetto alla sera precedente.
Quando realizzai di essermi addormentato nella camera di Uraraka, mi misi subito a sedere, mentre le guance si tingevano di rosso. Non che la cosa mi fosse dispiaciuta, ma al solo pensiero l'imbarazzo si fece strada sulle mie goti.
Scostai la coperta che mi ero ritrovato addosso e mi alzai, pensando a cosa fare.
Uscire dalla porta mi sembrò subito un'idea stupida, ma non potevo scendere dalla finestra, avrei rischiato di essere visto. Non sapevo quando Uraraka sarebbe tornata, doveva essere a scuola in quel momento, e non avevo idea di quali fossero i suoi orari.

Ero nel panico.

L'unica opzione sensata sembrava quella di rimanere lì, aspettando che si facesse di nuovo buio, pregando che nessuno piombasse in quella stanza all'improvviso.
Per quanto fossi informato su qualsiasi aspetto della Yuuei, non sapevo cosa accadeva nei dormitori, quando i ragazzi tornavano nelle loro stanze a fine giornata, o se le camere erano accessibili a chiunque.
Mi affrettai ad andare verso la porta, sospirando sollevato scoprendo che sembrava essere stata chiusa a chiave.
Ero ufficialmente bloccato, sotto ogni punto di vista.
Sarebbe stata una giornata più che noiosa, non potevo neanche continuare le mie ricerche sul successore di All Might, l'unico supporto elettronico a me conveniente era il mio computer che però non avevo lì con me.
Mi distesi nuovamente sul pavimento, constatando di puzzare come un pattume. Era dal pomeriggio precedente che non mettevo addosso qualcosa di pulito e che non puzzasse di...morto.
Inoltre il mio borsone, che mi ero portato dietro, emanava un tanfo mica da ridere, anche a causa delle spine insanguinate che avevo con cura prelevato da quel ragazzo la scorsa sera. Ricordai di avere una maglietta pulita ripiegata sul fondo del borsone e decisi di cambiarmi almeno quella. In ogni caso la puzza che era racchiusa nella borsa si sarebbesprigionata in tutta la stanza e pensai che magari, mettendola a prendere aria, nessuno si sarebbe accorto di niente. Mi cambiai in fretta e furia, cacciai tutti gli indumenti nel borsone in tessuto e, con grande attenzione, mi distesi sul pavimento, cominciando a strisciare verso la finestra. Dovevo evitare che qualcuno, all'esterno, potesse accorgersi della mia presenza. Arrivato davanti alla porta a vetri, l'aprii lentamente, quel tanto che bastava per fare scivolare il borsone fuori, sul piccolo balconcino, per poi richiuderla, scostando un poco le tende, cercando di oscurare la camera più del dovuto.
Una volta finito mi misi a sedere, pensando a come occupare il mio tempo.
Non c'era molto che potessi fare, la stanza in sé non mi offriva molte iniziative e non potevo neanche accendere il piccolo televisore posto di fianco alla scrivania in legno, qualcuno mi avrebbe sentito se fosse passato davanti a quelle camerate.
Mi guardai più attentamente intorno, doveva esserci qualcosa che avrebbe attirato la mia attenzione, non potevo mica starmene sdraiato tutto il giorno ad aspettare che facesse buio o che tornasse Uraraka.
Mentre i miei occhi giravano per la stanza, intravvidi dei quaderni adagiati sulla scrivania.
Forse appunti di scuola, magari libri sui quali la ragazza studiava.
Mi alzai nuovamente prendendo un quaderno tra le mani e cominciando a sfogliarlo.
Trovai solo noiosi appunti di matematica e fu così anche per gli altri quaderni.
Erano gli stessi argomenti che trattavo nella mia scuola, le poche volte che ci andavo. Tutto palloso, troppo fuori dalla mia portava, inutile in confronto al tempo che passavo alla lega.
Un liceo come tutti, insomma.
Continuai comunque a sbirciare tra quei libri, senza trovare nulla che mi interessasse davvero.
Poi trovai il quaderno sugli appunti dei suoi allenamenti. Musica per le mie orecchie. Erano per lo più schemi, consigli che Uraraka aveva raccolto durante il suo tirocinio, appunti sul suo quirk e su come migliorarsi.
Finalmente qualcosa di interessante.
Mi misi comodo, seduto in un angolo del letto della ragazza, cominciando a leggere silenziosamente.
Certo, non erano cose alla mia portata o così importanti, ma potevano servirmi per approfondire ciò che già sapevo su di lei.
Lo so, lo so, potrà sembrarvi stalking, ma andiamo, sono un villain, non abbiate tutte queste aspettative su di me.
Sfogliai le pagine una dopo l'altra, divorando ogni informazione che vi era stata scritta, continuando in quel modo fino a sera...

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