Can
Mi tocco il petto, proprio sul punto dove la sua mano mi ha sfiorato. La faccenda è diventata pericolosa, quella ragazzina ha deciso di farmi impazzire e mi fa infuriare sapere che ci riesca. Mi siedo sul divano e prendo la testa tra le mani. Per un attimo ho pensato di lasciarla fare, volevo vedere fino a che punto si sarebbe spinta, ma poi cosa sarebbe successo? Io sarei riuscito a fermarmi? Ho avuto veramente paura di non riuscirci, soprattutto quando le nostre bocche erano pericolosamente vicine. Scuoto la testa per allontanare i miei pensieri.
Tre anni, devo solo aspettare tre anni e magari... "Oddio! Che cazzo dico!? Anche se aspettassi che sia maggiorenne non cambierebbe nulla. Come la prenderebbe la famiglia? Mio nonno? No, non lo accetterebbero, per non parlare della reazione dei fratelli. Potrei rovinare tutto. Poi c'è la possibilità che lei non mi voglia, magari il suo modo di provocarmi è solo un gioco. Sì, sicuramente è così. Le piace fare la smorfiosetta, ci prende gusto a farmi impazzire. No, non lo fa per interesse. Insomma! Voleva persino appiopparmi l'amica! "Come potrei interessarmi ad altre?! Lei non sa che mi è entrata in testa, non sa che non riesco a pensare a nessun'altra se non a lei.
"Sono fottuto, fottuto alla grande!"
Sospiro pesantemente.
"Piccola streghetta"
Sento la porta sul retro sbattere, ma non mi agito, riconoscendo i passi pesanti di nonno. Lo guardo da sopra la spalla. Lui incarca un sopracciglio, poi si guarda intorno notando che guardo verso la tv spenta.«Che stai facendo?» chiede, perplesso.
«Sto cercando di non impazzire»
«E che cosa ti fa impazzire... o per meglio dire, chi?»
Gli lancio un'occhiataccia e non rispondo, tornando a fissare il vuoto davanti a me.Prende il telecomando sul tavolino e si siede nella sua poltrona.
Ridacchia «Eh, sì! Solo una donna può causare uno sguardo del genere»Lo guardo storto, «Puoi evitare di fare commenti?»
Scuote la testa e continua a ridacchiare «Proprio una cosa seria». accende la tv.
Sbuffo spazientito.
«E già!» borbotta tra sé, «Sole le donne possono far impazzire un uomo. Soprattutto quelle dagli occhi verdi che hanno il potere di incastrarti con uno sguardo»
Sussulto e lo guardo con circospezione. «Di che parli?»
Lui sorride con lo sguardo perso nel vuoto, come se fosse assorto nei suoi ricordi.
«Poi hanno quel sorriso...» continua «...che ti fa sentire come un ragazzino» sospira malinconico.
«Stai parlando della nonna?»
Si schiarisce la gola «Cosa?» si strofina la mano sul mento ispido, «Sì, certo, della nonna»«Sicuro? La nonna non aveva occhi verdi»
Fa un colpo di tosse e si muove a disagio sulla poltrona, «Stai zitto, non sento cosa dicono sui risultati sportivi»
Lo guardo per un po' perplesso. "Di chi diavolo stava parlando? Forse frequenta qualcuno? Eppure, mi ha dato l'impressione che parlasse al passato."
«Questo week-end starò via con Charlie,» dice dopo un po' «Dobbiamo andare fuori città per lavoro. Partiamo domani mattina all'alba. Perciò, non distruggermi casa. E se porti la tua ragazza, non farle ficcare il naso nelle mie cose»
Faccio roteare gli occhi «Le tue cose sono al sicuro»_
Quando mi sveglio, mio nonno è già uscito di casa. Fuori piove a dirotto, così salto la mia corsa giornaliera. Ricevo una chiamata dal mio avvocato, la seconda in questa settimana. Mi aggiorna di continuo su delle trattative tra Elements S.L.A e un'altra compagnia. Acconsento alla mediazione, ma solo dopo aver fatto penare un po' mio padre. Sogghigno tra me, nel pensare Ryan Yaman, mangiarsi le mani dal nervoso. Sarà così per tanto, tanto tempo, caro paparino.Nonno mi ha lasciato scritto di portare Kendall in città per fare la spesa visto che lei ha la macchina dal meccanico.
Salgo sul portico dei Cooper. Mi tolgo il cappuccio della felpa e busso alla porta sul retro. Fischietto indifferente mentre aspetto che qualcuno venga ad aprirmi.
Non riesco a trattenere un sorriso quando vedo i suoi occhi verdi, che sembrano più scuri oggi con questo tempo nuvoloso, che mi guardano diffidenti. Evy ha legato i capelli in una treccia morbida che le ricade sulla spalla, indossa ancora il pigiama, che consiste in una canottiera e un pantaloncino.
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Ti voglio, ma...
FanfictionÈ bastato uno sguardo per fargli battere forte il cuore, un sorriso per fermare il suo respiro, un bacio per perdere la sua anima. Can Yaman non vede la famiglia Cooper da sei anni e quando ritorna a Waco, per ritrovare quella felicità che un tempo...