[26] Non puoi ingannarmi

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Parcheggiamo lontano dalla scuola dato che non si trova un buco nemmeno pagare.

«Sei sicuro che siano qui?» chiede Josh ancora incredulo.

«Al 98%»

«Se così fosse, questa volta Sarah non la passerà liscia»

Scendiamo dall'auto e ci avviciniamo all'ingresso dove delle luci blu e rosse illuminano le persone in coda per entrare, e la musica forte che proviene da dentro rimbomba nell'aria. È pieno di angeli e demoni, ragazzi mezzi nudi come anche donne.

«Ecco, lo sapevo! Ora ci metteremo ore per entrare, guarda qui che confusione!» si lagna Josh.

Lo guardo male, «La tua preoccupazione è questa? Pensa di trovare tua sorella.»

«Okay, prima la trovo, prima potrò divertimi»

Alzo gli occhi al cielo, "È senza speranza"

«Vieni» gli do una manata sula spalla, «Proviamo ad entrare da lì» gli indico una porticina dove vedo un bodyguard davanti.

Quando siamo abbastanza vicini, noto che l'uomo è più alto e massiccio di me, con una testa calva talmente lucida che la luce rossa gli si riflette sopra dandogli un aspetto demoniaco.

«Ehi, amico» dice Josh con fare sicuro. «Come va?»

«Questo è l'ingresso per lo staff!» risponde lui tagliando corto. «Mettetevi in coda come gli altri» il suo tono di voce basso lo fa sembrare ancora più bruto.

«Ma noi siamo dello staff» replico indicando Josh «lui è la star della festa... CUPIDO!»

«Vuoi prendermi per il culo?! Ho detto allontanatevi»

«Okay» cambio strategia, «Abbiamo fretta di entrare, magari tu puoi...»

«Fuori dalle palle... amico!» risponde, abbassando il tono a un livello minaccioso.

Sorrido per niente intimorito, «Va bene...» prendo il portafoglio, «Quanto è l'ingresso?»

«Ti sembro un ufficio informazioni? Da quella parte c'è la cassa» fa un cenno con il mento verso la mia destra

«Amico lascia stare» Josh mi dà un colpetto sul braccio, «Facciamo prima a metterci in coda»

«No!» dico, senza staccare gli occhi dal tipo. Mi avvicino di qualche passo e alzo le mani per non sembrare minaccioso. «Ho il sospetto che dentro ci siano nostre sorelle e sono minorenni»

«Me ne fotto!» ringhia.

Espiro spazientito «Voi non volete che sporga denuncia perché i tuoi colleghi si sono fatti ingannare da delle ragazzine, vero?»

Incurva le folte sopracciglia «Sai quanti pezzi di merda mi raccontano storielle come questa? Poco fa uno mi ha detto che deve entrare per cercare sua nonna che soffre di Alzheimer. Gli ho fatto passare la voglia di prendermi per il culo.»

Guardo divertito verso Josh, «Secondo te è una minaccia?»

Lui annuisce un po' preoccupato, «Sì, ha tutta l'aria di esserlo»

Riguardo di nuovo l'omaccione «Per favore, non voglio che la cosa prenda una brutta piega, entro, cerco mia sorella e me ne vado. Sarò un fulmine!»

Faccio un passo in avanti, ma lui con uno scatto mi blocca per la spalla. Gli guardo la mano, «Non toccarmi!» ringhio.

«Oppure?» chiede, minaccioso.

Lo guardo dritto negli occhi «Oppure, giuro che te la spezzo!»

«Ehi, Can...» si intromette Josh, «Non puoi farlo, passeresti dei guai con il tuo lavoro»

Ti voglio,  ma...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora