«Evelyn!» mormoro per la terza volta, mentre lei si fa più vicina.
Lei con il cavallo si affianca alla staccionata e devo alzare la testa per incontrare il suo sguardo che, anche se so a chi appartiene, non smette di farmi tremare il cuore.
«Evelyn!» ripeto.
«Sì,» il suo bel sorriso si fa più ampio «Come stai?»
Si abbassa allargando le braccia e non so come, mi muovo in automatico per stringerla a me.
«Ben tornato» dice, posandomi un bacio sulla guancia.
Mi tocco il punto che ha baciato sentendo un formicolio.
«Evelyn!» ripeto.So che sembro un perfetto coglione, ma giuro che non mi viene nient'altro da dire. Mi ha lasciato senza parole. «Sei così...» "Bella!"
«Cresciuta?!» aggiunge lei allegra.
«Sì, cresciuta. Non ti stavo riconoscendo» quasi lo sussurro.
«Ehi, che hai? Hai preso troppo sole? Sei tutto rosso... eppure, non fa ancora così caldo!»
«Io...» mi schiarisco la voce «...sono andato a correre» mi distanzio dalla stagionata di due passi sentendomi confuso.
«Vai a correre ogni mattina?»
Annuisco, «Tu... come mai sei già in giro così presto?»
«È l'ora perfetta per allenarsi, non solo perché non fa caldo, ma perché così non c'è nessuno che mi distragga»
Mi sento un po' in colpa, «Quindi... io ti starei distraendo. Scusa...»
«Ma va, figurati. Tanto avevo quasi finito. Stavi tornando a casa?»
«Sì»
«Ho detto a nonno che sarei passata proprio per salutarti, visto che ancora non ero riuscita a vederti»
Mi ci vuole un attimo per capire a chi si riferisca. Quasi dimenticavo che lei l'ha sempre chiamato così.
«Se mi aspetti un attimo, vengo con te.» continua «Conoscendolo, mi avrà preparato la colazione»
«Sì, okay. Ti aspetto»
Rimette il cap e lo allaccia «Finisco l'ultima sequenza e arrivo»
Rimango imbambolato a fissarla mentre si allontana. Quella è la piccola Evelyn? Se non sapessi la sua età, direi che ne dimostra di più. Il mio cervello mi sta mandando troppi segnali mentre continuo a guardarla. Segnali che mi spaventano e mi confondono. Perché mi sento così? Perché il mio cuore sembra volermi scoppiare nel petto? Sicuramente è perché mi ha sorpreso, e soprattutto, perché mi sento in colpa avendo fatto un pensierino su di lei prima di sapere chi fosse. "Sono proprio un coglione"
La guardo con curiosità per il resto dell'allenamento. La guardo anche mentre le apro il cancello del recinto, ma non riesco a sostenere il suo sguardo troppo al lungo. Evelyn affida lo stallone a un ragazzo, poi viene da me con un sorriso coinvolgente. Ora che non è a cavallo, mi accorgo di più del suo corpo minuto. La sua testa arriva alla mia spalla.
Alza i suoi occhioni su di me
«Possiamo andare» sorride timida.Camminiamo fianco a fianco. Io continuo a darmi del coglione per non averla riconosciuta prima.
«Che strano rivederti» mi lancia uno sguardo di traverso.
«Perché ti sembra strano?»
Fa spallucce «No so... ma è strano. Come mai non sei più venuto? Nonno dice che sei un vagabondo»
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Ti voglio, ma...
FanfictionÈ bastato uno sguardo per fargli battere forte il cuore, un sorriso per fermare il suo respiro, un bacio per perdere la sua anima. Can Yaman non vede la famiglia Cooper da sei anni e quando ritorna a Waco, per ritrovare quella felicità che un tempo...