Mia's untold story

165 10 6
                                    

Mia's pov

Avevo visto mio padre morire di fronte a me quella sera, ma di certo non avevo immaginato sarebbe stato soltanto l'inizio.

Fu Hunter ad ucciderlo, la spada stretta in pugno, il sangue che colava.

Non aveva emesso alcun suono mentre moriva, ma esalando l'ultimo respiro, guardò proprio me. 

Quando lo fece, i suoi occhi stavano perdendo vita. Eppure avevo capito subito quell'espressione sul suo volto. 

Speravo di aver capito male, ma poi sussurrò una sola parola. 

Luke.

Poi cadde a terra e io non mi avvicinai neppure. Rimasi a debita distanza, guardando quell'uomo che prima chiamavo padre. Anche se di padre, aveva solo il nome.

Non avevo provato nulla. 

Per quanto mi sforzassi di piangere per Patrick, non ci riuscì. 

No. 
Lui non era mio padre.

Non lo era, perchè un padre non si sarebbe mai comportato così.

L'unica cosa che conoscevo di lui, era la sua assenza.

Quante volte mi ero sentita sbagliata per colpa sua? E invece quante volte si era mai preoccupato lui per me?

Ora la sua assenza non la sentivo più. Non solo perché era morto, ma perché insieme a lui era sparito anche il peso che portavo sulle spalle da anni interi.

Era il momento di vivere la mia vita, di compiere le mie decisioni.

La morte di mio padre non mi devastò, ma lo fecero quelle di Tox e Kaori in seguito.

                         ┈┈┈ ∘˖⋆ ୨୧ ⋆˖∘ ┈┈┈

Avevo appena avuto una discussione con mio fratello. Non una di quelle con armi o poteri.

Una discussione che poteva ferire più di tutte. 

Usammo le parole.

Urlai. Lo incolpai di tutto. Gli dissi le peggiori cose.

Lui me lo lasciò fare.

Dissi tutto quello che non avevo mai detto in tutti quegli anni e mi resi conto quanto fosse liberatorio. 

Gli raccontai di come mi sentissi inferiore, sempre all'oscuro di tutto, non amata da nessuno. Mai abbastanza.

Certo non immaginavo che anche Luke avesse altrettante cose da dire.                                                 
Dopo che avevo smesso di urlargli, lui iniziò a dirmi la sua. Al contrario di me, lo fece con tranquillità.

Mise così tanta sincerità in quello che diceva, che alla fine gli credetti.

Aveva ragione.

Non avevo bisogno di approvazione. Avevo determinazione e forza dalla mia parte e dovevo dimostrarlo soltanto a me stessa. A nessun'altro.

Mi resi conto di quanto lui mi conoscesse, ovvero più di quanto io conoscessi me stessa.

-Io non combatterò contro di te, ma con te- mi disse infine, allungando la sua mano verso di me. Mi aveva spiegato tutto sui Prometheus e ora voleva che ne facessi parte.

Pensai persino di scoppiare a piangere. Ma non lo feci.

Era la decisione giusta?

Dovevo scegliere i miei genitori o Luke.
In ogni caso, quella famiglia ne sarebbe uscita distrutta.

The deceivers Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora