23. You can't heal who's already dead

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Cal's pov

Sentì Izzy tossire, mentre il mio fianco urlava dal dolore.

Mi ci vollero diversi secondi per ricordare tutto. Le orecchie mi fischiavano.

La torre ovest era esplosa e noi eravamo sotto a ciò che rimaneva di essa.
Frammenti di pietre, armi e vetri.

-Izzy!- urlai, trovandola a pochi metri da me.

-Non riesco a muovere le gambe- mi disse con un filo di voce.

Mi alzai ignorando la polvere e il dolore. Izzy era sepolta per metà da alcuni blocchi di pietra.

-Adesso ti tiro fuori- sussurrai, iniziando a togliere i massi più piccoli di pietra.

Ora mancava solo il blocco più grande. Vi appoggiai le mani e spinsi più forte che potevo, ma quello non si spostò nemmeno di un millimetro.

Forse, se mi illudo di potercela fare, ce la farò seriamente.

Socchiusi gli occhi e pensai di spostare quel masso di pietra. Mi immaginai di spostare una piuma. Chiunque avrebbe potuto spostare una piuma.

Io voglio e posso farcela.

Due braccia mi avvolsero in un abbraccio, facendomi aprire gli occhi.

La grande pietra non era più sulle sue gambe, anche se aveva sollevato parecchia polvere.

Izzy mi stringeva forte a sé.
Stava bene.

-Come hai fatto? Nemmeno Capitan America ci sarebbe riuscito!- esclamò Izzy.

Capitan che?

-Quando tutto questo sarà finito, dovrò farti vedere i film della Marvel- aggiunse, rendendosi conto della mia confusione.

È stata quasi schiacciata dalle pietre e lei si mette a parlare della Marvel?

Che diavolo è la Marvel poi?

-No davvero, come ci sei riuscita?- domandò ancora, tentando di alzarsi e verificare se avesse qualche osso rotto.

Le sorrisi.
-Saresti sorpresa di quante cose ti possa far credere la mente. A volte, credere significa potere-

Vidi un ragazzino alzarsi a fatica e togliersi la cenere di dosso. Era biondo e aveva i capelli scompigliati. Mi venne in mente Luke.

-Izzy, non vedo Luke qui- dissi preoccupata.

Non poteva essere lontano, era con noi al momento dell'esplosione.

Avanzai verso la quercia blu, anch'essa impolverata e circondata da detriti.

Un ragazzo stava offrendo una mano ad una bambina per aiutarla ad alzarsi.

I suoi capelli biondi erano sporchi e grigi. Aveva un taglio sulla guancia e la maglietta strappata. Non fui mai così contenta di vederlo.

-Luke!- corsi verso di lui e lo abbracciai, mettendogli le braccia intorno al suo collo. -Sei vivo-

A quel punto non sapevo dire se stessi piangendo o ridendo, ma ero così felice da dimenticarmi quel che era successo.

Izzy e Luke erano vivi. Contava solo quello.

-Il tuo fianco...- commentò, sfiorandomi la pelle sopra la ferita.

Immaginai che la mia maglietta fosse ormai da buttare. Non c'era alcun modo che tutto quel sangue si potesse togliere.

-Calipso Simmons! È possibile che tu finisca sempre nei guai?- chiese Jo esasperata. Avanzò verso di noi di corsa, i capelli corti svolazzavano avanti e indietro. Non sapevo da dove fosse apparsa, ma ero contenta di vedere sana e salva pure lei.

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