26. Scusate il ritardo!

148 12 4
                                    

Cal's pov

Sentì Izzy tossire mentre il mio fianco urlava dal dolore. Alla sola vista del sangue e della pelle che si stava ricoprendo di bolle, mi venne da vomitare.

Mi ci vollero diversi secondi per ricordare tutto. Le orecchie mi fischiavano.

La torre ovest era esplosa e noi eravamo sotto a ciò che rimaneva di essa.

Frammenti di pietre, armi e vetri.

-Izzy!- urlai, trovandola a pochi metri da me.

-Non riesco a muovere le gambe- mi disse con un filo di voce.

Mi alzai ignorando la polvere e le fitte di dolore. Izzy era sepolta per metà sotto alcuni blocchi di pietra.

-Adesso ti tiro fuori- sussurrai, iniziando a togliere i massi più piccoli di pietra.

Ora mancava solo il blocco più grande. Vi appoggiai le mani e spinsi più forte che potei, ma questo non si spostò nemmeno di un millimetro.

Forse, se mi illudevo di potercela fare, ce l'avrei fatta seriamente.

Socchiusi gli occhi e pensai di spostare quel masso di pietra. Era patetico, ma dovevo pur fare qualcosa. Dovevo riuscirci. Di tutte le persone che erano lì presenti, Izzy era l'ultima che sarebbe dovuta morire.

Sentì un fiotto di calore raggiungere le mie dita. Mi davano forza e mi aiutarono a sollevare il macigno.

Ce l'avevo fatta.

Quando riaprì gli occhi mi resi conto che il calore proveniva dalle mani di Luke. Era stato lui ad aiutarmi col blocco di pietra.

Tirai un grosso sospiro per poi abbracciarlo. Ero contenta di rivederlo.

-Stai bene- dissi sorridendo. Non sapevo perché stessi piangendo, ma non mi importava. Lo strinsi più forte. Di tutti i sentimenti che potevo sentire in quel momento, la malinconia era il più inaspettato.

Izzy ci guardava in silenzio, ma con la coda dell'occhio vidi la sua espressione maliziosa.

Peste che non sei altro.

-Che c'è?- mi chiese in tono di difesa. -Sono stata io la prima a shipparvi-

-Il tuo fianco...-osservò Luke, avvicinando le dita alla ferita.

Avevo l'impressione che fossero successe così tante cose.

Okay, effettivamente erano successe parecchie cose.

Eppure sentivo questa strana sensazione.
Scacciai dalla mente quel pensiero contorto.

-Calipso Simmons! È possibile che tu finisca sempre nei guai?- chiese Jo al massimo dell'esasperazione. I suoi capelli erano cresciuti ed erano leggermente ondulati.

-Scusa Jo- dissi, stringendo i denti. Era l'ennesima volta che mi curava una ferita. Anche se era il suo potere, continuavo a sentirmi in colpa. Poteva risparmiare le energie per qualcun'altro.

-Questa l'ho già sentita- ribatté con una finta espressione offesa. Jo era sempre così gentile che nessuno la prendeva mai sul serio quando faceva l'arrabbiata.

La guardai attentamente come se potesse svanire da un momento all'altro. Ancora quella sensazione.

-Questa volta sono seria- dissi, sorprendendo entrambe. Ero convinta di quello che avevo appena detto.

Sentii un leggero bruciore lungo il fianco e poi notai che era guarito.

-Nora è la spia. Ha cercato di uccidere Cal- esclamò Izzy, raggiunta da Hunter.

The deceivers Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora