24. Autodistruzione

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Cal's pov

Hunter era davanti a me, la spada giaceva ai suoi piedi mentre lui ansimava. Il suo petto si muoveva velocemente. Su e giù. Su e giù.

I suoi jeans erano bruciacchiati, ma per il resto pareva illeso.

Sembrava che anche qui i Deceivers avessero avuto la meglio.

Accanto a lui c'erano Mad e Kaori. Le due si guardarono senza dire nulla, ma con un'intensità allarmante. Immaginai che Kaori avesse scoperto tutto. E lei odiava essere tenuta all'oscuro.

Vederla viva attenuò il dolore che stavo provando in quel momento.

Khara, Jade e Ryk erano poco più in là.

Hunter fu il primo a raggiungermi. Dovetti fare appello a tutto il mio controllo per non esplodere sul posto. Cosa avrei potuto dirgli?

-Luke dov'è?- chiese lui. 

La sua domanda mi colpì dritta al cuore. Hunter era il suo migliore amico.
Scossi la testa, incapace di parlare.

-Calipso- disse serio. -Dov'è Luke?-

Ti prego Hunt. Non rendere tutto più difficile.

-È morto- dissi con un filo di voce. Dirlo lo rendeva reale. E la realtà faceva schifo.
-Mia è con lui-

Mad scosse la testa come se le avessi appena detto una bugia, per poi scoppiare in un pianto accompagnato da urla. Kaori l'abbracciava e con i suoi occhi neri mi studiò. Stava cercando di capire se io stessi bene, ma era evidente il contrario.

Avevo appena imparato a convivere con le sue risate fastidiose, i suoi giochetti e i suoi baci soffici. Come avrei potuto disabituarmi?

Jade e Ryk piansero silenziosamente l'uno accanto all'altra.

Hunter invece, aveva un modo completamente diverso di reagire a quelle situazioni. Lo sapevo io, lo sapevano tutti.

In una delle nostre conversazioni sotto la quercia, Hunter mi aveva raccontato della morte dei suoi genitori. Mi aveva detto cos'era successo.

Lui credeva che ci fosse qualcosa di sbagliato in lui, data l'incapacità di provare emozioni in quei momenti.

Non era apatico. Semplicemente si paralizzava di fronte alla situazione e i sentimenti che provava erano così tanti che non riusciva a gestirli.
Era umano.

Serrò le labbra e annuì lievemente. Fece un passo verso di me.

Spalancò le sue braccia verso di me e io ci scivolai dentro. Se non mi avesse stretto così forte, probabilmente non sarei stata ancora in piedi.

C'era qualcosa di estremamente triste eppure curativo in quella stretta.

Quando mi sciolsi dall'abbraccio, notai la sua guancia umida e il naso gocciolante. Una piccola goccia correva sulla sua pelle pallida.

Stava piangendo.

Trovai persino il modo di sorprendermi nonostante la situazione.

-Io... non ho nemmeno avuto il tempo di parlargli e dirgli quello che provavo- sussurrai al moro. Lui mi prese il mento con l'indice e scosse la testa.

-Lo sapeva- disse.

Chiusi gli occhi, frenando altre lacrime.

Lo speravo. Lo speravo davvero.

-Ragazzi...- annunciò Khara. Ci stava indicando un gruppo di maghi che si stava avvicinando. Da lì non capivo se fossero amici o nemici.

Degli alleati ci avrebbero fatto comodo in quel momento.

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