17. Crea il futuro

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Hunter's pov

Ancora non mi capacitavo del fatto che lei fosse realmente figlia di Noah. Noah...l'uomo con cui ero cresciuto per anni, che tanto ammiravo. L'uomo che mi aveva insegnato a combattere. Lo stesso che amava i bambini, ma non voleva avere figli.

Eppure mi sentivo tanto stupido da non averci pensato prima.

Tutto in Cal mi ricordava di Noah e solo ora notavo le somiglianze, più che evidenti.

Gli occhi verdi che aveva Simmons, la stessa sfumatura di capelli, lo stesso carattere determinato. L'espressione corrucciata di quando erano offesi.

Dalla madre aveva preso gli zigomi e quell'unica fossetta sulla guancia sinistra.

Era incredibile quante cose non si sapessero di una persona che pensavi di conoscere.

Ed era così, Noah Simmons era un padre.

Quando Mad era corsa a dirmelo, ero rimasto più che allibito. Ero così shockato che non le avevo voluto credere. Luke invece, aveva reagito in tutt'altro modo. Era evidentemente sorpreso, ma era come se stesse ascoltando qualcosa di plausibile.

La mia casa era appena andata a fuoco, i corpi dei miei genitori erano a terra, immobili. I suoni attorno si attutirono, ma non riuscivo a capire se fosse perché la guerra stesse finendo, o perché emozioni e capacità di reagire avevano abbandonato il mio corpo. E avrei dovuto sentire qualcosa, lo sapevo. Avrei dovuto piangere, urlare, essere arrabbiato, ma era come se il mio corpo e la mia mente fossero morti insieme ai miei genitori.
I loro corpi erano di fronte a me, privi di vita, il calore che li stava abbandonando, così come i sentimenti stavano abbandonando il mio, di corpo.
Non sapevo quanto fosse passato, ma sapevo che una mano mi toccò la spalla e fui costretto ad alzarmi. Un ragazzo dalla carnagione scura mi guardò con compassione.
-Hunter. Odio dovertelo dire, ma dobbiamo andare- mi disse, anche se la sua voce risuonava come se fossi sott'acqua. Guardai un'ultima volta quelli che erano i miei genitori e annuì.
-So che stai pensando di aver perso tutto, ma non è così. Hai ancora tua sorella e lei ha bisogno di te- continuò.
Mi maledissi per esser stato tanto insensibile.
Dov'era mia sorella? Stava bene? Mi ero completamente dimenticato di lei.
Il ragazzo non sembrava tanto più grande di me, ma il suo portamento fiero lo rendeva più adulto. Avrei scoperto soltanto molto tempo dopo, l'inferno che aveva dovuto passare per essere lì.
-Hunter!-
Sapevo benissimo a chi apparteneva quella voce. Noah era sporco, pieno di tagli e sembrava completamente esausto, ma appena lo vidi, qualcosa dentro di me si smosse. L'uomo guardò i miei genitori e i suoi occhi si riempirono di lacrime. Mille emozioni passarono per i suoi occhi verdi, ma poi sembrò ricordarsi di me. Corse verso la mia direzione e mi strinse in un abbraccio.
-Dov'è Mad?- chiese preoccupato. Mi toccò il viso con le sue mani ruvide, come ad assicurarsi che io fossi ancora intero.
-Sta bene, l'ho portata alla Magic Academy- intervenne il ragazzo di prima. Noah lo fissò, ma stava chiaramente pensando ad altro. La Magic Academy era la scuola più conosciuta dei Lyghart, e mia sorella era stata appena portata nella tana dei lupi.
-Non possiamo lasciarla lì- ribattei subito.
-Temo che sia la scelta migliore. Anche tu andrai lì- disse con tono autoritario.
-Cosa, no? Ci vogliono morti!- gridai.
-Ti fidi di me? Troveremo un modo. Ora andate, vi raggiungerò appena possibile- ci esortò.
Annuì di malavoglia, ma nella mia mente c'era una sola domanda.
Ci avrebbe raggiunti davvero o non sarebbe tornato mai più, esattamente come i miei genitori?
Quando Ty, il ragazzo che aveva teletrasportato mia sorella, fece lo stesso con me, una quercia blu entrò subito nel mio campo visivo. Accanto ad essa, un ragazzo alto dagli occhi grigi mi guardò come se fossi uno scarto umano. Sfortunatamente la mia maglietta era ridotta a brandelli e per un secondo si intravide il tatuaggio che avevo sul petto.
Un orologio con su scritto "rispetta il passato, crea il futuro".
La tentazione di riavvolgere tutto e iniziare da capo era forte, ma avevo visto troppe cose accadere a causa di quel potere. Era una maledizione. I maghi come me erano riusciti persino a peggiorare la situazione, invece di migliorarla. Se avessi provato a salvare i miei genitori, qualcun'altro sarebbe probabilmente morto al posto loro. Non era quello che volevo. Anche se la tentazione era forte.
-Tu sei un deceiver- disse odioso.
-Hey, tu!- urlò Mad, avvicinandosi più che infuriata. Aveva una mano sollevata verso il ragazzo e un'espressione omicida. -Non hai visto un bel niente, lui non è un deceiver. Non lo vedi che è un disegno?-
Avevo visto Mad utilizzare la sua magia molte volte, ma questa era diversa. Era la prima volta che usava il suo potere per la nostra salvezza.
-Non è un deceiver- ripeté il ragazzo con voce meccanica, per poi andarsene. Mad mi buttò le braccia al collo, abbracciandomi e singhiozzando. Ed era in quel momento che sentì qualcosa di bagnato scivolare sulla mia faccia.
Una lacrima.
Al mondo erano rimaste due sole persone in grado di farmi provare ancora qualcosa. E quelle erano Mad e Noah.

Erano passati ormai 5 anni, non mi aspettavo che cambiassero tante cose.

Di sicuro l'Hunter di qualche anno fa pensava che fosse andato tutto perso, che non avrebbe più sentito o provato niente.

Eppure ero qui, con una miriade di sentimenti che lottavano nel mio petto come non avevano mai fatto.

Ora non si trattava più solamente di Mad e Noah.

Mad, Luke, Cal, Izzy...loro mi avevano fatto, e tuttora facevano, sentire vivo.

Mad avanzò verso Cal, che aveva lo sguardo perso nel vuoto. Si avvicinò a lei e le sussurò una cosa all'orecchio, prima di uscire dal nostro posto segreto.

Osservai tutti i maghi sulla terrazza e capì cosa stesse passando per la loro testa. La maggiorparte di loro era qui da abbastanza tempo da conoscere Simmons di persona oppure da saperne la storia.

Tutti sapevano di com'era riuscito ad ottenere la pace tra Lyghart e Deceivers, se non almeno per qualche anno. Sapevano di come aveva perso la moglie durante la prima guerra, ma nonostante questo, aveva lottato per tutti gli altri Deceivers. Sapevano di come aveva intimato a tutti i suoi amici di scappare nel mondo umano per restare al sicuro.

Molti dissero che era una cosa da codardi e che non lo avrebbero mai lasciato solo, ma lui rispondeva sempre la stessa cosa.

Non c'è niente di codardo nel sopravvivere.

Fu proprio quando finì la seconda guerra, dopo aveva perso tutto quello che gli rimaneva, che si presentò più determinato e forte. Aveva rischiato la sua vita per entrare nella scuola e aiutarci. Amava l'idea di Luke sul nascondere i deceivers dove i Lyghart meno sospettavano fossero, ma allo stesso tempo era preoccupato che qualcosa potesse andare storto.

Era stato lui a creare quel posto e ad assicurarsi che nessuno ci scoprisse.

Questo fino a quando qualcuno non lo fece.

All'epoca eravamo solo io, Luke, Mad, Jade, Nora, Adam e Ty.

In qualche modo, Nora era stata scoperta mentre si avvicinava al nascondiglio. Uno dei nostri professori era sbucato dal nulla, scoprendola mentre toccava la cornice della vetrata.

Non fu una mossa astuta, in questo modo non scoprì la frase segreta del nascondiglio, ma Nora sarebbe morta se non fosse stato per Simmons.

Certe persone erano destinate alla morte. Lo si capiva dalla loro faccia, dall'espressione di chi era pronto a sacrificarsi per la vita degli altri, di chi amava la vita, ma accettava la morte con un abbraccio.

E Noah aveva proprio quell'espressione quando io e Luke lo trovammo agonizzante a terra. Ad un solo metro c'era il corpo del mio professore di incantesimi. Aveva usato le sue magie per infliggere tagli profondi su Simmons, ma ne riportava anche lui altrettanti.

Solo le persone stupide avrebbero osato sfidare Noah. La maggiorparte sapeva già che la battaglia sarebbe andata persa fin dall'inizio. Il suo potere gli permetteva di riprodurre la stessa magia di chi lo stesse attaccando.

Probabilmente ce l'avrebbe fatta se non avesse usato tutta quell'energia o se non fosse stato così demoralizzato dalla morte di Crystal.

La mano di Simmons si allungava verso di me, voleva che io andassi da lui, il tatuaggio dello specchio mi guardava e minacciava di riflettere la mia immagine.

Da un momento all'altro sarebbe potuto arrivare qualcuno, poteva vederci e capire che Simmons era un deceiver. Poco importava al momento.

Nonostante sapesse di star morendo, aveva un sorriso sul volto, uguale a quello che mi aveva rivolto la prima volta che l'ho incontrato.

-Ricordatele che la amo- disse, prima di esalare il suo ultimo respiro.

Quello che successe dopo fu solo un caos di urla, persone sorprese dalla presenza di un deceiver nella scuola, e il mio cuore, che sono quasi sicuro si spezzò quella sera.

Avevo dato per scontato che si riferisse a Mad, quando in realtà parlava di Cal.

Stavo per raggiungere Cal e dirle qualcosa, ma lei mi fece segno di restarmene fermo e se ne andò con passo affrettato.

Luke non resistette alla tentazione, quindi corse percorrendo i suoi passi, mentre io ripensai ai momenti passati con Cal.

Sì, era proprio figlia di Noah.

*nota*
Giuro che smetterò di scrivere cose deprimenti(lo sappiamo che non ci crede nessuno)

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