22. Toc toc? Tempo scaduto

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Kaori's pov

La mia giornata stava già andando male prima ancora che mi beccassero.

La notte precedente non feci altro che pensare al comportamento di Mad e a chi potesse essere la spia. Erano settimane che osservavo ognuno nei dettagli.

Era chiaro che chiunque fosse, era molto bravo a recitare, perché nessuno sfuggiva ai miei occhi.

Avevo già escluso Jo e Ty, ma avevo ragione di sospettare di tutti gli altri Lyghart.

Finì per ritrovarmi con un mal di testa atroce.

Appena svegliata, Neme continuava a ringhiare, mostrandomi i suoi denti blu. Mi diedi più pizzicotti, ma il cane continuava a ringhiare.

Perché non parlava?

Aggrottai la fronte perché non capivo quale fosse il problema. Era sempre stato un gioco da ragazzi capire il linguaggio degli animali, ma quella mattina Neme abbaiava come un semplice cane.

Doveva averlo capito, perché subito dopo uscì dal dormitorio e mi portò in giro per l'accademia senza più emettere suono.

Quello che non capivo io, era perché insistesse a farmi girare per tutto il corridoio dei dormitori maschili.

Soltanto dopo, avrei scoperto la verità.

Troppo tardi.

Lasciai il mio dormitorio, Izzy e Cal erano con Hunter e Luke, mentre Mia...beh Mia era come al solito un'incognita.

Dopo l'ennesimo giro davanti ai dormitori, ci rinunciai. Salutai Neme e decisi di andare da Mad. Avevo appena compiuto un passo quando la mia spalla iniziò a bruciare.

Prima era un dolore leggero, poi aumentò d'intensità.

-Non di nuovo- mormorai.

Non era la prima volta che veniva azionato il protocollo e avevo un brutto presentimento questa volta.

Fu allora che il dolore aumentò ancora di più. Potevo giurare di sentire la mia maglietta fondersi con la spalla, dove vi era il mio tatuaggio.

Chiusi gli occhi e tirai dei respiri lenti.

Niente panico. Non è la prima volta che ti succede.

Neme che era tornata da me, abbaiò più volte, ma al momento era la mia ultima preoccupazione.

Se solo l'avessi guardata...

Dal nulla, una guardia mi afferrò per la spalla dolorante, quasi a farlo apposta.

Ignorai i suoi commenti carichi di odio verso i deceivers. Non era una novità per me.

All'improvviso pensai a Cal. Avevo finalmente capito la frase dei miei genitori.
Dovevo proteggere Cal, ma non riuscivo a proteggere nemmeno me stessa in quel momento.
Avrei deluso i miei genitori.

Poi venni presa da una consapevolezza spiacevole.

Sapevo sarebbe arrivato il giorno in cui mi avrebbero scoperta, era inevitabile, ma dopo 8 anni in accademia, mi sarei aspettata una fine diversa. Magari più gloriosa.

Fine...

Non volevo morire.

Non senza aver mantenuto quella promessa.

Proteggere Calipso Simmons.

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Anche il destino a volte aveva pietà.

-Hey- disse una voce, mentre aprivo gli occhi.

Il tatuaggio continuò a bruciare, anche se con meno forza, ma ero accovaciata in una posizione strana e ora mi facevano male tutti i muscoli. 

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