La scoperta

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Presente, Imperium

Wallas guarda con distacco la scena, non affatto toccato dal sangue e dalle urla. Due uomini tengono il prigioniero dai polsi, trascinandolo verso il centro della stanza. Le luci sono spente se non per la lampada sopra la scrivania che rende l'atmosfera quasi tetra. Il marinaio è completamente nudo se non per uno straccio vecchio che copre le parti intime. Il petto, le cosce e le braccia sono pieni di graffi e lividi, mentre dalle labbra spaccate fuoriesce un rivolo di sangue.

«Ed eccoci di nuovo qui» commenta sarcastico il primo ministro, facendosi avanti. I due scagnozzi gettano il corpo senza forze del Signor K ai piedi di Wallas. Il marinaio non riesce nemmeno ad attutire la caduta e rimane per alcuni istanti immobile.

«Ci siamo decisi, vedo» sussurra Wallas, inginocchiandosi lentamente. Le sue narici fremono, disgustate dal puzzo che aleggia attorno all'uomo. Da quello che sa, l'uomo non è mai stato un grande appassionato della pulizia personale. Quando lo hanno catturato sembrava uscito da un bidone dell'immondizia.

«Facciamo la domanda di rito, che dici?» mormora l'uomo più potente di Imperium, strofinandosi le mani. Di nuovo, il marinaio non risponde, rimanendo a testa bassa. Wallas lancia un'occhiata agli scagnozzi e fa un cenno impercettibile. I due lo prendono dalle ascelle e lo sollevano leggermente e, finalmente, gli occhi spenti incrociano le lenti scure degli occhiali di Wallas.

«I Guardiani Universali hanno abbandonato la capitale con una nave. E quella nave è la tua. Dove sono i Guardiani? Dove li hai portati?» ripete per l'ennesima volta l'uomo, con tono incalzante. Il marinaio emette un rantolo e mormora qualcosa a voce bassissima. Il primo ministro si china leggermente verso la bocca puzzolente del prigioniero, facendo attenzione a non andargli troppo vicino.

«... io non sapevo... isola...» rantola l'uomo con grande sforzo.

«Isola? Che isola?« ripete Wallas, all'improvviso attento e con il fiato sospeso.

«... non... mappa... isola...« farfuglia il signor K come se dire quelle tre parole fosse stato troppo per lui.

«Che mappa? Che isola?» grida Wallas prendendo alcune ciocche dei capelli sporchi del prigioniero e strattonandolo forte. K non risponde e, chiudendo gli occhi, sviene tra le braccia del suo carceriere.

«Augh, che schifo! Levatemelo di dosso!» grida Wallas guardando i suoi tirapiedi. I due lo tirano via immediatamente, senza alcun riguardo per la salute del marinaio.

«Portatelo in cella, e fatelo visitare. Mi serve vivo» ordina seccato l'uomo. In fretta e furia, i due obbediscono lasciando l'uomo pensieroso e incazzato in mezzo alla stanza.

Mentre Wallas si alza, togliendosi di dosso i capelli del marinaio e la polvere dal completo firmato, un'ombra si sposta velocemente da un lato della stanza all'altro. Gli occhi di Wallas guizzano verso il buio, sbirciando furtivamente. Ormai è abituato al fare losco e repentino del suo collega in affari.

«La prossima volta puoi avvisare quando sei nei paraggi?» dice Wallas seccato, girandosi lentamente. Metaron, con i suoi veli di tenebra, si avvicina staccandosi dalle ombre sul muro. I suoi occhi rossi prendono forma e si illuminano leggermente mentre il suo corpo si smaterializza e ricompone in una frazione di secondo.

«La prossima volta mi metto un campellino al collo, umano? O vuoi che mi faccia annunciare dai tuoi miserabili sottoposto con le fanfare?» domanda ironico il re degli Exys, trasudando disprezzo. Wallas si pente di aver fatto quella domanda e china il capo.

«Mi dispiace, signore» esclama drizzando la schiena. È ben consapevole che se Metaron volesse marciare su Imperium e distruggere ogni cosa di fronte al suo cammino, lo potrebbe fare senza problemi. Non c'è da scherzare con gli Exys. L'unica cosa che frena Metaron è il patto che ha stretto segretamente con il primo ministro.

The Island [Completa] - Sequel di The New Age Of GuardiansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora