Presente
Il tempo rallenta, l'acqua si immobilizza nel raggio di qualche metro. Sento le braccia di Suj afferrarmi per la vita. La canna della pistola del capitano è ancora rivolta verso di me, il suo dito sul grilletto.
«Stai tranquilla» bisbiglia il mio amico, togliendomi dalla traiettoria di tiro della donna. Mi ripiglio subito, mi giro e lo afferro, evocando l'aria. Annullando la legge di gravità, posso trasportare qualsiasi oggetto o persona; quindi, il peso di Suj non è un problema.
«Ora lascio il tempo. Pronta?» chiede sussurrando. I suoi capelli mi sfiorano il mento mentre il suo respiro mi solletica il collo. Annuisco, tirandolo sempre più in altro, ho paura che quella donna colpisca a raffica. Nel momento esatto in cui il tempo riprende a scorrere, uno sparo risuona nell'aria. I soldati si girano di scatto verso il loro capo e aggrottano la fronte, confusi.
«Che succede, capitano?» chiede uno, in massima allerta. La donna toglie di mezzo la pistola e fissa l'acqua con espressione tesa. I suoi occhi neri brillano per qualche istante, mentre aggrotta la fronte.
«Mi era sembrato di sentire qualcuno. Mi sono sbagliata» dice, ma non sembra molto convinta. I suoi occhi frugano tra le onde, come se si aspettasse che da un momento all'altro qualcuno emergesse da esse. Non può lontanamente immaginare che la stiamo spiando dall'alto.
Le gemelle ci dicono qualcosa e sorrido lentamente. Obbediamo velocemente e ritorniamo verso la barca e lascio andare il mio amico, che atterra agilmente. Attenta a non fare rumore, i miei piedi toccano l'acqua mentre tengo d'occhio i nostri nemici che ormai sono arrivati a riva. A questo punto, mi concentro ed espando il mio potere agli altri. Sento la barriera che mi avvolge, calda come una calda coperta, allargarsi man mano ed aumentare. I miei compagni, che sanno che non riesco ad espanderla per più di qualche metro, mi si avvicinano e il mio potere li fagocita uno alla volta, rendendoli invisibili agli occhi altrui. Mi viene più semplice farlo con loro piuttosto che con Dyana o Hunter, molto probabilmente perché sono Guardiani. Uno dei tanti misteri legati ai nostri poteri.
Quando la comitiva scende dall'imbarcazione, siamo ormai tutti invisibili. E meno male, visto che la prima cosa che fanno è lanciare un'occhiata verso di noi.
«Controlliamo la nave, capitano?» chiede uno dei soldati. Rimaniamo con il fiato sospeso, in attesa del verdetto. Oso gettare un'occhiata alla donna, notandola nella sua interezza per la prima volta. Indossa dei pantaloni stretti neri in pendant con il suo maglione pesante. Ha due pistole rinfoderate alla vita, una fondina ascellare (ci ho visto giusto) e qualcosa legato alle caviglie. I capelli ondulati castani si muovono al ritmo del vento ma non sembrano darle fastidio. I suoi occhi neri guardano assorti la nave, con un'intensità greve.
«Non credo ci sia nessuno a bordo» risponde, portandosi una mano alla vita per prendere una delle pistole «probabilmente, sono sbarcati e corsi verso l'entroterra.»
«Andiamo nel bosco?» domanda uno dei soldati. È molto alto, abbronzato e con i capelli scuri.
«Sì. Tenete la formazione» ordina la donna. Ci danno le spalle e iniziano ad avviarsi cautamente verso gli alberi rigogliosi. Tiriamo un sospiro di sollievo, ma rimaniamo compatti. La mia Sfera prende a illuminarsi di nuovo, ricordandomi che sto ancora usando il potere dell'acqua per attaccare la nave. La fatica inizia a fare capolino e devo diminuire l'intensità degli attacchi per non sprecare tutte le forze adesso.
Aspettiamo che siano vicini agli alberi prima di staccarci e il mio potere si ritrae d'istinto. Siamo di nuovo visibili.
Dobbiamo evitare che vadano da Dyana, Hunter, Starck e i fratelli Rossi, mormora preoccupata Jade.
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The Island [Completa] - Sequel di The New Age Of Guardians
Science Fiction[continuazione di The New Age Of Guardians] Per i Guardiani Universali è giunto il tempo di allenarsi per poter combattere contro i loro nemici. Una pausa lunga ma necessaria, che si trasformerà in un percorso utile per poter sondare la loro amicizi...