Presente, Imperium
Gli Exys scivolano attorno alla nave, che solca veloce l'oceano. Wallas guarda con un misto di orgoglio e ripugnanza quegli alieni attorno a lui, lugubri come la morte, veloci come saette. Il loro capo, eretto al suo fianco, guarda l'orizzonte con quel suo sguardo caratteristico assassino, un'eco di dolore e sangue.
«Siamo vicini?» domanda con rispetto, osservando il profilo labile di Metaron. Egli non risponde, rimanendo in silenzio, probabilmente pensando che il primo consigliere fosse un ammasso di piagnistei e lamentele. D'altronde, Wallas è su quella nave da nemmeno un giorno e già si è stufato. Odia il mare e tutte le sue implicazioni, la pesca, le imbarcazioni, le immersioni, il bagno. Nato in un paesino di montagna delle Regioni del Nord e cresciuto negli agi della capitale, non ha mai amato la spiaggia. Wallas si gira verso Metaron, domandandosi se anche lui avesse un'avversione per il mare. Ma il suo simpatico interlocutore non tradisce emozione e verbo, chiuso nella sua gabbia.
All'improvviso, un Exys si avvicina, materializzandosi davanti a loro. Dice qualcosa a bassa voce, una mescolanza di suoni duri e sibilanti. Persino la loro lingua incute timore e paura. Metaron fa un cenno con la testa e solleva una mano. Tutti gli Exys nei paraggi si fermano, girandosi verso di lui. Wallas lo osserva gridare qualcosa e, con uno scatto, le ombre si dirigono a gran velocità verso un'unica direzione.
«Li abbiamo trovati?» chiede impaziente Wallas, picchiettandosi nervosamente le dita sulla coscia. Odia essere l'ultimo a sapere le cose.
«Sei così impaziente, piccolo umano» sibila Metaron, girandosi verso di lui. Wallas teme di scorgere irritazione e rabbia nei suoi occhi rossi, ma, sorprendentemente, nota un sorriso diabolico.
«Mi scusi signore» si affretta a dire l'uomo con un piccolo cenno di rispetto. Metaron sbuffa, girandosi verso i suoi sottoposti che scandagliano l'orizzonte.
«I miei uomini hanno sentito la vibrazione, e questo vuol dire che quell'isola maledetta è nei paraggi. Molto vicina» precisa il capo degli Exys con un tono soddisfatto.
Wallas deglutisce, stringendosi il tessuto pregiato dei pantaloni bianchi.
«Che cosa sa di quest'isola, se posso chiedere?» domanda, temendo di aver fatto un passo falso.
«Non molto» risponde freddo l'Exys, socchiudendo gli occhi «nessuno di noi ci è mai stato o l'ha mai visitata. So solo che quell'Isola è un'entità in grado di intendere e di volere e che sparisce agli occhi dei mortali. Ma gli Exys possono riconoscere l'energia di un Segno» spiega con calma. Wallas (come gli uomini alle sue spalle) sono sorpresi dal sentirlo parlare docilmente. Ultimamente nel palazzo della giustizia e nelle dimore del primo ministro, l'Ombra ha creato solo problemi e ucciso gente.
«E se fosse una trappola?» farfuglia Wallas guardando l'orizzonte.
«Non lo è, umano» replica freddo Metaron e l'uomo capisce di non chiedere oltre se non vuole sfidare la sorte.
«Gli Universali sono qui, vicino a noi» continua l'Exys tirando fuori un pugnale che emana una strana luce violacea. Wallas arretra lentamente. «E io li troverò. E li ucciderò.»
Presente, Isola
Tenendo d'occhio Veronica, cammino lentamente nel bosco. Il mio sguardo vaga sulle chiome degli alberi, sugli animaletti che scivolano da un lato all'altro, sulle foglie cadute. Tutto mi sembra luminoso, il tramonto infuoca l'ambiente, rendendolo in qualche maniera... vivo. Un sorriso si fa largo sulle mie labbra, il suono della natura che echeggia attorno a me mi fa sentire bene.
Arrivati al limite della radura, vedo Suj che veglia e guarda nella nostra direzione. Mi fermo, facendo cenno a Veronica.
Puoi tenerla d'occhio tu? Torno tra un attimo.
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The Island [Completa] - Sequel di The New Age Of Guardians
Science Fiction[continuazione di The New Age Of Guardians] Per i Guardiani Universali è giunto il tempo di allenarsi per poter combattere contro i loro nemici. Una pausa lunga ma necessaria, che si trasformerà in un percorso utile per poter sondare la loro amicizi...