The Island [Completa] - Sequel di The New Age Of Guardians

Non tutto dura per sempre

Presente, Isola

Veronica alza la tovaglia e la scuote con un colpo secco, mentre Solco la aiuta a portare dentro le sedie. Dopo un'intensa seduta di allenamento siamo tutti stanchi e non riusciamo a muovere un muscolo. La capitana ha deciso di darci una mano e sistemare la tavola, di sua spontanea volontà. Cerca di aiutarci senza eccedere e quando la ringraziamo non dice nulla. Non so cosa pensare di lei, a volte sembra dalla nostra parte, a volte no.

Sia Solco, sia Ghiacciolo non sembrano entusiasti all'idea di starci vicino, ma non sono nemmeno contrari. Jade sembra averli presi in simpatia e, infatti, è l'unica con cui riescono a stare per più di mezz'ora senza usare parolacce o creare problemi. Non si fidano al cento per cento, ma credo che qualcosa abbia iniziato a cambiare in loro. Ci osservano durante gli allenamenti e, grazie al nostro udito preciso, riusciamo a captare alcuni dialoghi: la maggior parte delle volte ci lodano, pensando di non essere sentiti. Altre invece criticano la durezza con cui affrontiamo gli esercizi. Non diciamo nulla ai nostri allenatori per due motivi: uno, siamo ormai abituati all'allenamento brutale e ci ha fatto migliorare tantissimo in poco tempo; due, se proferiamo le loro critiche credo che Dyana li possa trasformare in purè di patate.

«È quasi tutto pronto, signori» dice Suj uscendo dalla porta. Io e Artemis siamo stese sul prato a pancia in giù; Xavier e i maschietti sono mezzi morti sul patio mentre le tre bambine giocano a carte distese sull'erba.

«Andiamo, allora. Veronica, Solco, venite?» domando, alzandomi lentamente. I due annuiscono con la testa, mentre tutti si drizzano per entrare in casa. Appena varco la soglia annuso l'odore ormai famigliare di sandalo, cedro ed erbe selvatiche. L'ennesima stretta dello stomaco mi fa mancare il fiato, mentre penso all'imminente partenza. I preparativi sono quasi ultimati, mancano pochi giorni. Xavier e Starck hanno campionato ogni singola provvista sia alimentare che medica, etichettando tutti i nostri beni. Le uniche cose di cui siamo muniti in abbondanza sono armi e munizioni, grazie ai rifornimenti della nave di Imperium. Non abbiamo notizie dei fratelli Rossi, ma, l'ultima volta che sono venuti, hanno saputo della nostra imminente partenza. È probabile che non li vedremo per un po'.

La tavola è imbandita e un affaccendato Suj distribuisce sui piatti delle verdure bollite. Non ci resta granché da mangiare, ci accontentiamo dei frutti del nostro orto. Eddie alle sue spalle porta un piatto di pomodorini conditi con qualche erba e qualcos'altro di non identificabile dall'aspetto tetro. Sembrano spinaci cotti, ma non ne sono sicura.

«Amy, siediti accanto a me!» mi chiama Artemis alle mie spalle. La accontento, seguendola verso le sedie. Suj mi poggia il piatto di fronte e finisce di apparecchiare, sedendosi accanto a me. Veronica e il suo seguito si accomodano in salotto per terra, non tendono ad accomodarsi con noi. Ci hanno concesso tranquillità, ma non arrivano a così tanto.

Inizia la nostra solita danza del cibo, dove ci passiamo le posate, il cibo che non mangiamo, il sale e i condimenti. Non smettiamo un secondo di parlare, parlando della partenza, dei nervi a fior di pelle di Dyana, del nostro piano. Non diciamo niente di compromettente di fronte a Veronica, per quello usiamo il pensiero.

Qualcuno ha controllato tutta la nave?

Ci abbiamo pensato già, risponde Xavier girandosi verso Gordon. Ci sono altre armi e qualche sacco di farina, niente di che. In compenso ci sono tante vecchie coperte e qualche fuoco d'artificio.

Ci serviranno, dicono criptiche le gemelle. Intanto l'uccellino che Suj ha adottato entra nella stanza, volando sopra le nostre teste. Atterra sulla tovaglia accanto al Guardiano del Tempo.

«Sei arrivato, Tempesta!» esclama Jade. Suj si alza, andando in cucina a prendere i semi che ha raccolto per la sua bestiolina e torna con il palmo pieno.