Un inizio faticoso

456 27 6
                                    

Presente

Le foglie degli alberi vibrano, mentre qualcosa di molto veloce sfreccia attraverso la foresta. I suoni degli animali s'interrompono per qualche istante, persino quelli della natura rallentano.

Risate unite a gridolini di gioia ed euforia riecheggiano in quell'atmosfera così calma e pacifica. Il fiume riduce il suono dell'acqua che scorre, il vento si fa quieto e persino la luce si fa più abbagliante.

In quel paesaggio idilliaco, un gruppo di ragazzi sfreccia schivando albero dopo albero ad una velocità elevata, rimbeccandosi a vicenda e ridendo ad alta voce.

Due baldi giovani, seduti comodamente all'ombra di un antico faggio, sorseggiano dell'acqua fresca appena ottenuta da una fonte e li guardano da lontano.

«Sembra che stiano girando uno spot pubblicitario, sono insopportabili» dice la ragazza, abbassando il bicchiere di carta e asciugandosi la bocca con poca femminilità. Il suo compagno scoppia a ridere, scuotendo la testa.

«Dai, non sono così male. Sei solo gelosa del loro rapporto» la rimbecca con un ghigno.

«Preferisco restare sola a vita che avere otto compagni che mi leggono il pensiero e mi stanno appiccicati tutto il giorno» risponde lei, alzandosi con tutta la sua grazia femminile. I suoi lunghi boccoli castani seguono il movimento del vento, mentre inizia a rinfoderare le armi che hanno usato per l'allenamento giusto qualche minuto fa. Hunter guarda la sua collega magra ed esile compiere azioni che ha visto fare solo ai suoi amici lottatori più esperti, con una semplicità innata. D'altronde, Dyana inganna tutti con il suo aspetto angelico, da bambolina, ma appena apre bocca rovina tutto.

«Non hai amici alla Corporazione? Qualcuno con cui eri affiatata?» chiede Hunter.

Un lampo di dolore passa nello sguardo di Dyana che la fa fermare per qualche secondo. Hunter si pente subito della domanda posta alla collega e abbassa lo sguardo. «Scusa, non volevo.»

Dyana annuisce in fretta e si china a finire le sue mansioni. Le compare davanti l'immagine del suo migliore amico Benjamin, dei suoi dannati occhiali da aviatore e le sue lentiggini che gli avevano procurato tante prese in giro. Gli occhi di Dyana iniziano ad offuscarsi per le lacrime trattenute e il suo respiro si fa spezzato.

«Ouch!» sibila all'improvviso. Hunter corre a vedere e s'inginocchia accanto alla ragazza, prendendole la mano. La lama del pugnale che tiene in mano le ha procurato una ferita abbastanza profonda e nemmeno se n'è resa conto.

«Ti fa male?» chiede Hunter con sguardo preoccupato. Dyana scuote la testa e cerca di sfuggire alla presa.

«Lasciami fare, che se non la medichiamo subito potrebbe peggiorare» la ferma il ragazzo, tirando fuori dalla tasca alcune bende che porta in giro nel caso i Guardiani durante l'allenamento si facciano del male.

Dyana sospira e allunga meglio il braccio. Guarda la sua ferita non così grave e poi il suo collega. Con quello sguardo concentrato, la lingua che fa capolino tra le labbra, la pelle abbronzata e liscia fa il suo figurino. Non osa dirlo, ovviamente. Hunter ha la fastidiosa abitudine di ricordarsi ogni cosa detta (anche da ubriachi) e te la ripete fino alla morte.

«So che mi stai guardando» la sorprende lui piegando la bocca in un sorrisetto. Ecco qua, adesso l'avrebbe perseguitata. Dyana chiude gli occhi in attesa di commentini sarcastici che non arrivano. Apre una palpebra e lo vede ancora concentrato nella sua mansione di infermiere. I suoi muscoli guizzano sotto la pelle così dorata, il suo profumo naturale di sandalo le riempie le narici.

Sto impazzendo, si dice tra sé e sé. Forse il fatto di essere in un angolo remoto del mondo con solo lui di "normale" la sta facendo desiderare di vedere gli occhi di lui su di lei.

The Island [Completa] - Sequel di The New Age Of GuardiansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora