In perfetto silenzio, l'atmosfera cambia.
Quando Suj tocca la mia mano, la stanza svanisce di fronte ai miei occhi. Il tempo e lo spazio sembrano distorcersi: una strana emozione invade il mio stomaco e faccio fatica a tenere gli occhi aperti. Attorno a me vedo solo del fumo grigio che mi circonda e confonde. La sensazione è simile a quando Metaron mi ha tenuta rinchiusa nella mia mente, perché sembro vagare nel nulla e non sento la pesantezza del corpo. L'unica cosa che riesco a percepire è la presa di Suj sul mio braccio e la mano di Aurora stretta nella mia, nient'altro.
Dopo qualche secondo la sensazione si affievolisce, e il fumo inizia a ritrarsi lentamente. Le prime figure prendono forma: noto un comodino, un letto piccolissimo e quella che sembra una stanzina buia e umida, claustrofobica; il resto è ancora vago. Vorrei girarmi per vedere i miei amici, ma non ci riesco. È come se fossi immobilizzata e posso vedere solo quello che succede di fronte a me, sembra un film. La presenza degli Universali accanto però è viva e tangibile e mi sento più tranquilla.
I dettagli sono indefiniti e non sono messi a fuoco: vedo qualcosa di rosso sul comodino ma, anche socchiudendo gli occhi, non riesco a capire che cos'è. Poi la macchia colorata sparisce e il comodino rimane spoglio.
Sto cercando di ricordare anche i dettagli, ma è difficile, dice Suj nella mia testa. Tiro un sospiro di sollievo, almeno riesco a comunicare con gli altri.
Non sforzarti troppo, gli consiglio cercando di liberarmi dalla presa che mi tiene immobile, invano.
Vi farò vedere le cose principali. E ragazzi, non preoccupatevi se non riuscite a muovervi, è normale, dice Suj.
Quindi anche gli altri stanno cercando di muoversi. Ma perché non parlano? O io non posso sentirli? Forse posso comunicare solo con Suj. Comunque, a quanto pare, non mi devo muovere. Mi blocco all'istante e sciolgo la tensione sulle spalle, concentrandomi su ciò che vedo.
Passa qualche secondo dove la nube si ritrae del tutto e, all'improvviso, appare una sagoma ai piedi del letto: un bambino piccolo che tiene in mano un soldato di pezza. Riconosco subito Suj, gli occhi neri e capelli corti, l'espressione che lo identifica. Sento qualcuno urlare distintamente fuori dalla porta e il piccolo Suj si porta le mani alle orecchie, tremando. Non riesco a capire che cosa gli viene detto, l'unica cosa che capisco è che è un uomo a gridare. Il ricordo è del tutto reale, sembra che io sia lì in quel momento e che stia vivendo le emozioni del proprietario. I miei occhi vanno alla porta e e non voglio che questa si apra. Il piccolo Suj si arrampica sul letto e si nasconde sotto le coperte tremando come una foglia in balia del vento.
Il ricordo s'interrompe bruscamente con un grido spaventoso e la porta che viene aperta con violenza. Non riesco a vedere chi sia entrato perché la stanza svanisce di nuovo e torna il fumo. Vorrei chiedere qualcosa a Suj , ma la nebbia grigia m'interrompe e istantaneamente prende le sembianze di una classe. Una manciata di bambini con gli occhi a mandorla e accento esotico dell'Est chiacchiera allegramente, tranne un gruppetto di cinque che sembra puntare a qualcuno in particolare. Allungo il collo e riconosco di nuovo Suj, seduto rigidamente dietro il suo banco con un grembiule bianco, i capelli leggermente lunghi ed è in posizione di difesa. Il corpo è magrissimo e qualcosa mi dice che è malnutrito.
«Non ho niente da dirvi» esclama. La voce è ovviamente totalmente diversa da quella che ha ora, ma ha un qualcosa che mi ricorda il Suj attuale. Forse la cadenza, forse l'impatto.
I cinque bambini si avvicinano e ridacchiano con gusto. Lo accerchiano e il più alto si china verso di lui.
«Noi invece sì. Sai come ti chiamano tutti? Scherzo della natura, aborto umano» dice ridacchiando.
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The Island [Completa] - Sequel di The New Age Of Guardians
Science Fiction[continuazione di The New Age Of Guardians] Per i Guardiani Universali è giunto il tempo di allenarsi per poter combattere contro i loro nemici. Una pausa lunga ma necessaria, che si trasformerà in un percorso utile per poter sondare la loro amicizi...