Capitolo 16

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NASH'S POV:
Dopo un'altra mattinata in agenzia torno a casa e come al solito dopo aver pranzato mi tocca lavare i piatti aiutato da Andreas.

Dopo una buona mezz'ora finiamo ed io mi siedo un po' sul divano per rilassarmi un po' insieme a Marcus.

MARCUS: -Oggi cos'hai da fare?-
IO: -Devo accompagnare Gabry al corso di chitarra e poi devo andare ad allenare, perché?-
MARCUS: -Ho una riunione importante in azienda e non so a chi lasciare Dyl e Tommy-
IO: -Vedi se Andreas può badare a loro questo pomeriggio, non fa nulla se un pomeriggio non esce e resta a casa-
MARCUS: -Dici che riesca a badare a quei due?- dice dubitante
IO: -Mark ha diciassette anni penso proprio di sì, poi prima o poi dovrà imparare-
MARCUS: -Va bene, ora vado a vedere cosa dice- dice alzandosi dal divano

Mentre lui si alza io resto sul divano appisolandomi quasi, finquando non sento Julia scuotermi leggermente, così mi sveglio.

JULIA: -Fratellone mi puoi accompagnare a danza?- dice dolce
IO: -A che ora hai danza- dico sbadigliando
JULIA: -La lezione comincia tra...quindici minuti- dice guardando l'orario dal cellulare
IO: -Va bene, nel mentre che prendo le chiavi dell'auto vai a chiamare Gabriel che devo accompagnarlo al corso di chitarra-
JULIA: -Va bene- dice sbuffando

Nel frattempo io mi alzo dal divano e prendo le chiavi dal davanzale, poi esco insieme ai miei fratelli ed entriamo in macchina mettendoci in strada.

GABRIEL'S POV:
Dopo aver accompagnato Julia alla sua lezione di danza Nash mi sta accompagnando al corso di chitarra, non so cosa voglia fare e sinceramente ho anche paura di come possa reagire.

NASH: -Siamo arrivati dai- dice scendendo

Io scendo insieme a lui ed entriamo, mentre lui resta fuori aula io faccio per entrare solo che aprendo la porta mi ritrovo proprio il mio insegnate di faccia che non appena mi vede fa un sorrisetto abbastanza malizioso

INSEGNATE: -Ciao Gabriel- dice sorridendo

Poi poggia la sua mano sul mio didietro finendo con lo stringermi una natica...

NASH'S POV:
Mi siedo tranquillo su una delle sedie che ci sono fuori l'aula mentre il mio fratellino si accinge ad entrare in aula, solo che non appena fa per entrare si trova il suo insegnante dinanzi.

INSEGNANTE: -Ciao Gabriel- dice sorridendo

Poi poggia la sua mano sul suo didietro finendo con lo stringergli una natica.

A quella scena non ci vedo più dalla rabbia e mi alzo di scatto lanciandomi su quell'uomo mentre mio fratello resta lì paralizzato.

Lo prendo per il colletto della camicia e lo sbatto varie volte con la schiena contro un'armadietto e poi gli tiro qualche pugno in viso.

IO: -Merda umana non ti permettere più di avvicinarti a mio fratello intesi?!- urlo nervoso
-Ci siamo capiti?!- urlo dandogli un'altra scarica di pugni in viso

Tanto mi fermo quando vedo che comincia a sanguinare dal naso.

INSEGNANTE: -I-Io la denuncio...- dice leggermente dolorante
IO: -Ti faccio mangiare tutte queste chitarre pezzo pezzo se ti azzardi ad avvicinarti un'altra volta a mio fratello!- dico lasciandolo lì a terra

Poggio una mano sulla spalla di Gabriel che mi continua a guardare spaventato.

IO: -Non verrai più qui tranquillo e quel bastardo non ti toccherà mai più, ora andiamo- dico calmo

Usciamo da quel posto ed entriamo in auto continuando a vedere mio fratello leggermente spaventato.

GABRIEL'S POV:
Non ho mai visto mio fratello così prima di ora e devo ammettere che sono un po' spaventato, anche se ora mi sento molto meglio senza quell'uomo mi ronza intorno.

IO: -Grazie fratellone!- dico abbracciandolo forte
NASH: -Non devi ringraziarmi cucciolo, ho fatto soltanto quello che un fratello deve fare- dice dandomi un bacio sulla guancia
IO: -Ora dove andiamo?-
NASH: -A prendere a Justin e Jackson a casa che devono venire ad allenarsi, tu devi fare qualcosa?-

Io scuoto la testa.

NASH: -Ok allora vieni con me sul campo e mi dai una mano a preparare l'allenamento, ti va?- domanda dolce
IO: -Va bene!- dico entusiasta

JUSTIN'S POV:
Non ce la faccio più, Jackson oggi è insopportabile, ha cominciato già stamattina a scuola a fare casino e non ha smesso due minuti, ora si è appena fatto una litigata con Marcus e non ha proprio intenzione di smettere mi sa, quando fa così non lo sopporto!

MARCUS: -Vuoi vedere che non ti faccio andare più a calcio?!- urla nervoso al mio gemello
JACKSON: -Tu sei esaurito, lo sai?- risponde
MARCUS: -E tu sei maleducato! Ti ho detto cento volte di non rispondermi!- urla nervoso
IO: -Jack...c'è Nash che ci sta aspettando qui fuori, andiamo dai- dico uscendo dalla mia camera

Lui afferra la borsa e scende insieme a me andando in macchina di nostro fratello maggiore ed arrivando fino al nostro campo.

NASH'S POV:
Ora quel ragazzo ha superato ogni limite, in solo mezz'ora l'ho richiamato più di dieci volte ma lui niente non mi da retta, è incredibile...

IO: -Jackson vai a farti la doccia muoviti!- urlo nervoso
JACKSON: -Ma...io...- si difende
IO: -Niente ma, avanti vai!- dico indicandogli gli spogliatoi

Lui abbassa la testa e con la coda fra le gambe esce dal campo andando negli spogliatoi, mentre io proseguo l'allenamento.

GABRIEL'S POV:
Una volta finito l'allenamento insieme a Nash usciamo dal campo e mentre lui va nello spogliatoio a parlare con la sua squadra io resto fuori aspettandolo.

Neanche il tempo di entrare lo sento urlare contro Jack, che a quanto pare oggi non è proprio dell'umore giusto.

JACKSON: -Vaffanculo!- urla al maggiore

Neanche al tempo di sentire quelle parole vedo uscire proprio Nash che tira per i capelli il minore.

NASH: -Oggi stai superando ogni limite, smettila e fai l'educato!- gli dice a due centimetri dal viso
JACKSON: -Non me ne fotte chiaro!- dice arrogante
NASH: -Non te ne fotte? Allora vogliamo vedere cosa pensano i tuoi compagni di squadra quando ti vedono col sedere rosso sulle mie gambe?!- lo minaccia
JACKSON: -Vaffanculo, ok? Vaffanculo!- dice arrogante

A quel punto Nash gli tira uno sculaccione fortissimo che lo fa sobbalzare da terra e poi lo afferra per il braccio facendo per portarlo nello spogliatoio, mentre il nostro fratellino si dimena.

IO: -Nash fermati! Sei impazzito a punirlo davanti a tutti?! Sai quanto dev'essere umiliante? Fallo a casa come sempre non qui- dico fermandolo per un braccio

Lui sospira profondamente e poi entra di nuovo dentro dando un calcio nel didietro a Jack che non ha per nulla intenzione di abbassare la cresta.

Mi sa che quando torniamo a casa se la vedrà brutta, specialmente se poi si deve subire la punizione da Marcus che ha la mano bella pesante, mi spiace per lui però avvolte se lo merita.

Una famiglia di pestiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora