Capitolo 17

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ANDREAS'S POV:
Chi me l'ha fatto fare di dire che badavo io a Dyl, Tommy e Clay, non ce la faccio più saranno anche piccoli ma sono terribili specialmente Clay che sembra non capire la parole "Basta".

Così lo prendo per un braccio e facendolo scendere dal divano gli tiro una sculacciata per farlo fermare.

IO: -Clay ha dodici anni la vuoi smettere di fare il bambino?! Se ti dico "basta" è basta, ok?!- dico nervoso

Lui abbassa la testa ed io mi abbasso alla sua altezza e scompigliandogli i capelli gli alzo il viso.

IO: -Non è che non voglio farti divertire però capiscimi, tu ormai hai dodici anni sei un ragazzino bravo ed educato quindi è inutile che ti comporti ancora come un bambino, stai a sentire se noi ti diciamo basta, ok?- dico il più dolcemente possibile
CLAY: -Hai...hai ragione fratellone...scusami-
IO: -Ti voglio bene cucciolo- dico abbracciandolo

Poi non appena si stacca da me sentiamo la porta dietro aprirsi e Marcus entrare.

Non appena entra subito nota il "leggero" disordine che c'è in salotto per colpa dei minori e poi si fa una leggera risata.

IO: -Non lo come facciate tu e Nash stare dietro a tutti noi, io per stare due ore con Dylan e Thomas ho perso la testa- ammetto
MARCUS: -Ormai è routine per noi, poi sapete bene cosa vi aspetta se ci fate arrabbiare e non ci state a sentire...tutta via però vedo che almeno Clay ti è stato a sentire- dice poggiandomi una mano sulla spalla

Clay mi guarda ed io gli faccio un sorriso poi vediamo correre le due pesti dalle scale che fanno una corsa ad abbracciare Marcus.

DYLAN: -Sei tornato finalmente!- dice felice
THOMAS: -Andreas urla solo non è bravo come te- dice ridendosela
MARCUS: -Dipende cosa facevate per farlo urlare-
DYLAN&THOMAS: -Nulla!- dicono all'unisono

Io alzo gli occhi al cielo e Clay e Marcus se la ridono mentre le due pesti rimettono tutto a posto come gli ha ordinato Mark.

MARCUS'S POV:
Credo proprio che il mio fratellino ancora non sia pronto a badare agli altri, basta guardare in che condizioni è il salotto.

Però già il fatto che è riuscito a far stare buono Clay è un buon passo, penso che prima o poi ci riuscirà con tutti anche perché potrà capitare qualche volta che dovrà badare lui a tutti gli altri.

JULIA'S POV:
Oggi sono stanchissima non ce la faccio proprio, ho tutti i muscoli doloranti però finalmente sono arrivata a casa, a passo di tartaruga ma ci sono riuscita.

Arrivata a casa poso la borsa di sopra e poi scendo di sotto e mi butto sul divano a messaggiare con delle mie amiche ed Erick che ormai è diventato come un migliore amico per me.

Quasi persa nel messaggiare sento la porta sbattersi violentemente alle mie spalle e così salto per lo spavento.

NASH: -Muoviti entra e vai in camera tua!- dice nervoso a Jackson

Qualcosa mi dice che ci sono guai per lui, come sempre d'altronde...

MARCUS'S POV:
Sento la porta principale sbattersi e così faccio una corsa dalla cucina fino al salotto per vedere chi si tratta.

NASH: -Muoviti entra e vai in camera tua!- dice nervoso a Jackson

Me lo sentivo che oggi finivaa male per lui, oltre a lui e Nash, che è nervosissimo, vedo entrare anche Gabriel e Justin che mi vengono a salutare.

Poi prima che salgano chiamo Nash per farmi spiegare meglio cosa sia successo, anche se già immagino cosa sia potuto accadere, così il mio fratellino mi racconta tutto.

IO: -Se la merita, però non tante e soprattutto non andarci forte mi raccomando- dico raccomandandolo
NASH: -Va bene, non ti preoccupare- dice facendomi un sorrisetto

JACKSON'S POV:
Entro in camera mia, e già sapendo cosa mi aspetta, mi siedo sul mio letto aspettando Nash, che sicuramente non si risparmierà, almeno meglio lui che la mano pesante di Marcus...

Mentre lo aspetto penso a qualche modo di svignarmela da questa punizione solo che non conosco nessun modo...anche se un modo lo avrei, uscirei dalla finestra della mia camera scendendo per l'abero del giardino così facendo mi ritroverei giù e scapperei scansandomi la punizione.

L'idea è geniale solo che...non lo so dopo se mi beccano sono cazzi amari ed io sarei morto visto che non me la farebbero passare liscia in nessun modo, ciò significa che non mi potrò sedere per almeno due settimane.

Mentre penso a tutto ciò, seduto ancora sul letto, sento la porta aprirsi e Nash entrare, sedersi sul letto del mio gemello e indicarmi le sue ginocchia...io però sono fermo immobile sul mio lettino con nessuna voglia di obbedire.

NASH: -Jackson già ho perso la pazienza oggi avanti muoviti!- dice alzandosi e avvicinandosi minacciosamente a me
IO: -Ma io...io non le voglio prendere- dico difendendomi
NASH: -Ci dovevi pensare prima, avanti vieni!- dice cercando di prendermi

Riesco ad evitare la sua presa e vado al lato opposto della camera, lui si riavvicina a me ed io salto sul letto cercando di arrivare nuovamente dall'altra parte della camera solo che Nash mi riesce ad afferrare per un braccio.

IO: -Ti prego Nash non punirmi, per favore- dico convincente
NASH: -Hai sbagliato ed ora ne paghi le conseguenze, lo sai che odio punirvi però ora devo...- dice mentre lascia la presa dal braccio
IO: -Ti prego fratellone, lo so che ho sbagliato però non punirmi ti prego...ti prometto che farò il bravo- dico dolce stringendomi a lui

Lui sospira e mi stringe, ciò significa che forse ho scampato la punizione...

NASH: -Va bene, per questa volta non fa niente, però devi il bravo...mi raccomando-
IO: -Si fratellone- dico felice
NASH: -Ti voglio bene piccolo!- dice dolce
IO: -Anche io fratellone- dico dolce anch'io

Lui mi da un bacio sulla guancia e poi esce dalla mia camera andando al piano di sotto, mentre io esulto come se avessi appena segnato un goal.

Tu speraci soltanto che faccia il bravo perché penso che non lo vedrai mia questo momento caro fratellone...infondo faccio sempre il bravo non so perché loro mi dicono sempre "fai il bravo".

Dopo un po' scendo di sotto e mi siedo sul divano accanto a Julia che sta messaggiando continuamente con qualcuno così, da buon fratello gemello comincio a disturbare Justin.

Una famiglia di pestiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora