Capitolo 18

1.4K 43 11
                                    

ANDREAS'S POV:
Continuo a guardare l'orario dal cellulare e i minuti che mancano sembrano proprio non voler passare...guardo in continuazione l'orario ma ancora niente così alzo gli occhi al cielo finquando poi non sento quel benedetto suono della campanella che mi fa capire che è passato un'altro anno scolastico finalmente.

Al suono della campanella tutti i miei compagni di classe, compreso me, lanciamo per aria le cartelle vuote, visto l'ultimo giorno, e poi corriamo per il corridoio uscendo fuori scuola.

EMMA: -Andy dovrei parlarti di una cosa importante- dice con gli occhi lucidi
IO: -Cos'è successo amore?- domando preoccupato
EMMA: -Non qui, è una cosa privata- dice prendendomi per mano

Camminiamo per un po' arrivando ad un parcheggio completamente vuoto.

IO: -Dimmi amore- dico afferrandogli la mano
EMMA: -Beh...ecco non mi sono venute- dice cominciando a lacrimare
IO: -Aspe non ti sto seguendo, cosa non ti sono venute?- domando confuso
EMMA: -Dai Andre...le mie cose non mi sono venute-
IO: -Amore spiegami meglio, non sto capendo un cazzo- dico calmo
EMMA: -Ti ricordi che lo abbiamo fatto tipo due settimane fa?-

Io annuisco

EMMA: -Ecco e le mie cose non mi sono venute quindi...- dice scoppiando a piangere

Io allargo le braccia e la stringo forte cercando di calmarla riuscendo finalmente a capire la situazione...cazzo questa non ci voleva

IO: -N...non è che è soltanto un ritardo?- dico cercando di mantenere la calma
EMMA: -Non lo so...devo comprare il test di gravidanza ma ho paura di saperlo- dice singhiozzando

Io gli alzo il viso e poi gli asciugo le lacrime che gli solcano le guancie per poi guardarla dolcemente negli occhi.

IO: -Emma stammi a sentire, ora andiamo in farmacia e compriamo questo benedetto test, lo facciamo insieme e se il test ci dice che aspetti un bambino, il nostro bambino, decidiamo insieme cosa fare...ora però calmati, fammi un sorriso dai- dico dolce

Lei mi guarda e mi fa un piccolo sorriso tirando su col naso.

IO: -Vedi che sei bellissima quando sorridi- dico abbracciandola

La prendo per mano e ci incamminiamo verso la farmacia più vicina, solo che proprio all'ingresso della farmacia sento chiamarmi e quando mi vado a girare vedo che si tratta di Gabriel, Julia ed i gemelli...anche io però come un genio vado alla farmacia in centro davanti alla quale passo per tornare a casa da scuola.

JACKSON: -Che stai facendo lì?- dice ironico facendomi una linguaccia
IO: -Ehm...nulla sto...sto facendo compagnia ad una mia amica che deve prendere delle aspirine- dico cercando di essere convincente
JUSTIN: -Ti aspettiamo?-
IO: -No, no andate a casa non vi preoccupate-
JACKSON: -No invece ti aspettiamo, dobbiamo tornare insieme- dice ridendosela
IO: -Senti tu specialmente vedi di chiudere il becco e di tornare a casa, ok?-
GABRIEL: -Jack smettila, andiamo dai...ci vediamo dopo a casa- dice richiamando nostro fratello minore

Mentre loro vanno via io entro e raggiungo Emma che si è appena avvicinata al bancone.

FARMACISTA: -Cosa le serve?-
EMMA: -U-Un test di gravidanza- dice abbassando leggermente lo sguardo

Una famiglia di pestiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora