un albatros solo

431 43 12
                                    

Istanbul la mia città si apriva ai miei occhi ma era come non me ne fossi mai andato mio figlio non si fidava di me Can invece era il solito lui mi era accanto a prescindere ed io Massimiliano Arcuri mi sentivo solo senza mia moglie, però non potevo credere che Mike cosi di colpo fosse impazzito, appena entrai in casa il profumo di borotalco e olio per bambini mi investì e mi guardai attorno c'era  solo Halley che sorrideva.
- Bentornato Suocero!!
Abbracciai la moglie di Luc era lei a profumare così?
Si spostò appena e le vidi in una doppia culla tra pizzi e merletti sembravano due piccole bambole di porcellana erano bellissime mi avvicinai commosso erano davvero cresciute il mio ultimo ricordo di Susan ed Aria era di troppo tempo prima erano forse nate da qualche giorno, non mi resi nemmeno conto delle lacrime e della mano sulla spalla di Can...
- sono davvero molto belle!
Guardavo mio padre era realmente commosso abbracciai Halley...
- Grazie amore!
- e tua mamma?
- scomparsa!
Sussurrai triste e lei si strinse a me...
- La troveremo!
Papà mi guardava serio...
- Io...tu resterai qui!
Dissi duro...
- so che non ti fidi di me Lucas!
- no...onestamente no!
Can era tra noi due come ad assicurarsi che nessuno dei due perdesse la calma.
- Bene puoi tornare a casa tua adesso ci sono io!
Anche lo sguardo di Max divenne duro...
- Non sono sicuro di poterti lasciare solo con due bambine!
Can stavolta si mise davanti a Max...
- Ci siamo io e Sanem vai tranquillamente a casa!
Guardai Can ma lo sguardo non si addolcì
- Ok mi fido di te!
Max diede le spalle al figlio grato a suo fratello non sopportava gli sguardi torvi di suo figlio ed era in ansia per Nadir, Luc prese sua moglie per mano e se ne andò...

Sanem mi aiutò con le piccole ma non avevo perso le mie doti paterne e le bambine si calmano con la mia voce...

Tornai a scrivere anche se ero preoccupato per mamma Mike ed Altea non erano tornati ad Istanbul ma non mi meravigliò era un Ozgur e aveva proprietà ovunque dovevo solo pazientare confidando nel fatto che non avrebbe mai fatto del male ad un membro della sua famiglia...
Ricordai come mi aveva fatto impazzire scoprire che Halley mi aveva imbrogliato e che era nipote di Atesh poi era arrivata Luana sembrava essere la cura migliore per me ma lei Halley era sempre nei miei pensieri e ad ogni passo inciampato proprio in lei, essere freddo davanti a lei era stata la prova più dura e quando contattami Feyaz sperai lui la trattasse bene, ma il mio cuore era straziato ci mettevo tutta la mia anima a far felice Luana...ad essere felice e pensai persino di esserci riuscito sono alla notizia dell'adozione di Feyaz e ora Halley era su ogni televisione poi un giorno mi venne chiesto di proteggerla e quella fu la mia rovina il mio cuore e la mia anima erano per lei e più cercavo di combattere e più la desideravo, riversavo su Luana quel mio bisogno anche se sognavo Halley tra le mie braccia e il giorno in cui Feyaz mi fece quella richiesta assurda dissi no di rimando più per rispetto a Luana che per me, ma poi la richiesta di un addio definitivo mi fecero cambiare idea avrei lasciato a lei una parte di me e poi non ero nemmeno sicuro che l'inseminazione potesse funzionare prima di entrare a vederla per l'ultima volta diedi a Feyaz l'indirizzo della clinica dove c'era il mio seme e poi feci quello che dovevo cioè dirle addio per sempre, entrai in quella stanza divisa da un vetro col cuore pesante e la vidi nei suoi abiti impeccabili da principessa araba era stupenda piangeva e già quello mi faceva male, posò le mani sul vetro ed io istintivamente feci altrettanto...
- Non ho mai risposto alla tua lettera perché non sapevo come dirti addio ecco perché ho accettato questo con un vetro davanti!
Lei piangeva senza freno...
- l'ho conosciuta è una brava ragazza ti ama molto, le ho mandato un regalo!
- siamo qui per parlare di noi Halley, ogni tua lacrima fa male!
- noi due non abbiamo mai avuto chance per colpa mia...delle mie bugie...
- Halley!
Posai la fronte al vetro e lei fece altrettanto restammo così in silenzio per qualche minuto poi io fui il più coraggioso o forse il più codardo perché se restavo un altro minuto avrei spaccato quel vetro per tenerla tra le braccia, le dissi del mio regalo e praticamente fuggii via...

Guardavo le mie belle bambine che però assomigliavano così tanto a Nady e guardarle era un emozione unica ogni gridolino e ogni gorgoglio erano le sole cose che mi permettevano di non impazzire, non riuscivo a pensare che lei era da qualche parte e che non si ricordava di me...di noi!

Quando Nadir si svegliò quel giorno guardò l'uomo al suo fianco e per qualche secondo ebbe la netta sensazione di essere nel posto sbagliato tra braccia sbagliate ma poi bevve il the che suo zio le mandava ogni mattina e tornò a letto tra le braccia di quello che sarebbe diventato suo marito, Roman era l'uomo che amava anche Altea lo ripeteva sempre...

Nonostante tutto!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora