Qualcuno mi scaraventò per terra, era una ragazza, lo sentivo dal peso leggero sulla schiena, mi fece girare in pancia all'insù, forse per assicurarsi che stessi bene,
sopra di me c'era Black widow con i suoi capelli rossi e occhi color smeraldo inconfondibili, che mi scrutava il volto in cerca di spiegazioni,< ragazzi l'ho presa > disse schiacciando con un dito l'auricolare che portava all'orecchio;
io continuavo a guardarla, immobile sotto la sua presa,
< ti prego non fatemi del male > dissi facendo scendere un fiume di lacrime su tutto il mio viso, la ragazza mi guardò di nuovo ma con un espressione strana in viso,
< ti prego lasciami andare > continuai e Black widow si spostò lasciandomi libera di scappare.Non capii il perché di quella decisione ma non persi tempo e ricominciai a correre;
riuscii ad arrivare da un benzinaio dove mi chiusi in bagno e scoppiai in un pianto isterico,+ cosa mi sta succedendo?
+ sono stata io ad uccidere quel ragazzo?le domande mi ronzavano in testa come una mosca fastidiosa, mi lavai il viso sperando di togliere almeno un po' di tutto quel sangue, ma dopo aver passato quasi mezz'ora a strofinare decisi di tornare in orfanotrofio.
Durante la strada nuove domande facevano a gara su chi mi tormentasse di più,
" ti è piaciuto? "
" perché sorridevo? "
" mi è piaciuto? "mi sentivo strana, stanca, ogni volta che guardavo il sangue rimanevo come ipnotizzata, in un certo senso mi attraeva, infondo mi ero solo difesa;
arrivai finalmente davanti all'orfanotrofio, non potevo entrare in quelle condizioni quindi decisi di arrampicarmi fino alla finestra di camera mia, non era una cosa nuova per me, lo facevo spesso anche solo per divertimento. Appena misi i piedi sul pavimento chiusi la porta a chiave, mi spogliai, buttai i vestiti pieni di sangue dentro una bacinella d'acqua e mi buttai sotto la doccia, una doccia molto lunga e calda che creò un habitat umido e colmo di vapore; spensi l'acqua e mi avvolsi in una morbida asciugamano, mi misi davanti allo specchio e dopo aver passato venti minuti davanti a me stessa mi sciacquai il viso con dell'acqua fredda, feci una coda alta e con le forbici trovate sulla scrivania feci un taglio corto; appena vidi i capelli cadere mi sentii meglio, gli asciugai e dopo essermi riguardata sorrisi," devo tagliarli più spesso "
pensai vedendo l'ottimo lavoro fatto.Cercai di scrostare il sangue dai pantaloni e dal reggiseno arrivando alla conclusione di buttarli dentro un sacco nero e lanciarlo dalla finestra centrando il bidone
< boom > gridai buttandomi sul letto facendomi avvolgere dalle braccia di Morfeo.
_______________________________________Mi svegliai di colpo a causa delle botte continue sulla porta,
< te lo ripeteremo una sola vola, esci dalla stanza > sentii gridare da fuori alla porta, era una voce maschile, profonda e autoritaria che non avevo mai sentito prima,
una scarica di adrenalina si fece viva lungo tutto il mio corpo facendomi alzare di scatto dal letto e darmi la forza per calarmi giù dalla finestra. Mancavano si e no due metri ma caddi ancora prima di toccare terra, non mi feci granché, ma la caduta rallentò la fuga permettendo a quell'uomo di aprire la porta e scoprire dove mi trovavo;
mi alzai velocemente e iniziai a correre finché non mi trovai una pistola puntata alla fronte, ero circondata, attorno a me si era creato un cerchio di soldati vestiti di nero con scudi, pistole, e caschi protettivi, che si faceva sempre più piccolo; la prima cosa che mi venne in mente fu quella di alzare le mani in segno di resa ma prima che potessi rendermene conto uno dei soldati dietro di me mi iniettò un siero sul collo che mi fece perdere i sensi nel giro di pochissimo tempo.Mi risvegliai all'interno di una cella trasparente davanti ad una sala di controllo, mi stropicciai la faccia mettendo meglio a fuoco,
davanti a me c'erano un centinaio di persone che lavoravano con dispositivi super tecnologici come quelli di Stark, rimasi a lungo a bocca aperta finché non vidi in un angolo gli avengers,
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Lilith || Loki Laufeyson
Fiksi PenggemarLilith una ragazza Newyorchese, orfana, a cui è stato nascosto il suo passato, i suoi genitori e la verità su sé stessa. Una ragazza solitaria, narcisista e introversa che odia tutti e non si fida pressoché di nessuno, si troverà davanti all'opportu...