Eravamo davanti alla famosa torre degli Avengers, una struttura enorme alta 92 piani, sorvegliata ventiquattro ore su ventiquattro e del tutto oflimiz a gente che non ci faceva parte.
Per la gente " comune " sarebbe stato un enorme privilegio entrarci, ma per me il solo pensiero dava i brividi;
appena uscii dalla struttura mi sentii un soffio d'aria fredda sul viso che mi scompigliò i capelli corti, castano chiaro offuscandomi la vista.Il ragazzo accanto a me non era una brutta compagnia, scupoloso e tenero ma parlava troppo; mi raccontò di Jane, una sua fiamma,
" colei che ha indirizzato il mio cuore sulla giusta via " continuava a ripetere.< perché non la porti con te? ...ad Asgard? > chiesi dopo un lungo e strano silenzio
< non credo le farebbe piacere > abbassò la testa
< io dico di si > risposi sorridendo dolcemente,
fu così ingenuo, così infantile, da lasciarmi sulla panchina e volare via con il suo martello, Min- qualcosa.Rimasi impassibile, quasi stupefatta dall'azione appena fatta dal dio,
stupidità? ingenuità? non lo so ma quel poveretto ne aveva passate già tante con Loki.
L'impulso di scappare era forte, ma impiantai i talloni sul suolo e misi le mani sulle cosce, mi ero stancata di scappare e poi anche se mi sarei lasciata alle spalle quel posto, cosa mi avrebbe riservato il mondo? anni di carcere? forse l'intera vita dietro le sbarre, a mangiare budini e a condividere una cella piccola e sporca con una sconosciuta.
Ma non conoscevo neanche Asgard, non sapevo dove avrei passato i miei giorni. Forse in delle segre?, forse sarei andata a morire, magari l'aria di Asgard mi avrebbe avvelenata, ma c'era anche la possibilità di qualcosa di migliore, in ogni caso potevo solo usare la loro stupidità contro di loro, potevo aquisire informazioni utili e fingermi loro amica per entrare nel branco e distruggerlo dall'interno.Thor tornò, ma con lui non c'era nessuna ragazza,
< Jane? > chiesi io distogliendomi dai pensieri,
< la verrò a prendere dopo > mi rispose con un sorriso a 32 denti,
< quindi è un si? >
< si > esultò come ad un bambino a cui è stato appena regalato un desiderato giocattolo.Dalla porta del grattacielo uscii Loki, scortato da una decina di guardie,
< lo fate sentire importate così > gridai per farmi sentire è il dio a fianco a me si fece scappare una risata,
< perché io ho le manette e lei no? > chiese stizzito Loki ormai a due passi da noi,
< io sono brava e gentile a differenza tua > sbattei le palpebre, ma lui non rispose si limitò a sorridere soddisfatto, orgoglioso.Thor si avvicinò a noi e dopo aver gridato
" HEIMDALL " un fascio arcobaleno ci abbracciò, sentii la testa scoppiare e la carne tirarmi, chiusi gli occhi ma un attimo dopo li riaprii ritrovandomi in un posto ricco, prosperoso e divino.Cerano cascate, ruscelli, ornamenti oro, ricchezze di ogni tipo, si sentivano le risate, i bambini correre felici, e davanti a me c'era un enorme edificio color oro che faceva da protagonista, sebrava un castello, forse lo era.
Thor tolse le manette a Loki e lo vidi sfrecciare via verso l'edificio,
< lo lasci libero? > chiesi confusa
< questa è casa sua, Asgard non è grande come Midgard non farà niente tranquilla >
< e io? > chiesi quasi arrogante
< uguale, appena farete qualcosa di strano finirete nelle segrete. Ora andiamo ti faccio vedere dove alloggerai > la sua voce non era una minaccia, più un avvertimento.Qui Lilith sarà libera di muoversi, ma non di tornare sulla terra.
Thor mi condusse fino all'entrata del palazzo, sembrava ancora più inmenso e dorato da quel punto; le porte si aprirono rivelando una specie di sala del trono dove erano seduti due persone, un uomo sulla sessantina con una benda, naturalmente anche essa oro, sull'occhio e una donna bella che sembrava più giovane di lui alla sua sinistra.

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Lilith || Loki Laufeyson
FanfictionLilith una ragazza Newyorchese, orfana, a cui è stato nascosto il suo passato, i suoi genitori e la verità su sé stessa. Una ragazza solitaria, narcisista e introversa che odia tutti e non si fida pressoché di nessuno, si troverà davanti all'opportu...