VII

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Mi misi davanti al vaso con gli occhi di entrambi concentrati su di me, mi sentivo una stupida davanti ad un oggetto che non si muoveva di un centimetro; ero lì da ormai venti minuti con la voce di Frigga che cercava di incitarmi e lo sguardo scocciato di Loki che mi pungeva la schiena,
< non c'è la faccio > sbottai girandomi verso di loro,
< si invece ci devi credere > continuò ad incitarmi Frigga
< non credo più a molte cose ormai > aggiunsi acida
< madre non ci riesce > aggiunse Loki
< wow finalmente qualcuno che lo dice. Col vostro permesso... > feci una smorfia come per canzonarli e uscii dalla sala dirigendomi verso la mia stanza.

Feci avanti e indietro perdendo la cognizione del tempo finché regalai alle mie gambe un po' di riposo sedendomi sulla poltrona della stanza. La mia attenzione ricadde sulla fascia, ormai sciolta, che avvolgeva a malapena la mia caviglia, con delicatezza la tolsi del tutto esaminando con stupore tutta la gamba; il gonfiore era sparito e così anche il dolore, saltellai, e corsi sul posto, ma niente, come se non fosse successo nulla. Stamattina avevo visto l'osso sfracellato, poco dopo solo slogato e ora....illeso, sano.
Era strano, in un solo giorno la mia caviglia era guarita come una fenice che rinasce dalle sue ceneri;
non potevo stare lì a pensare soltanto, dovevo capire, dovevo dare una risposta a tutte quelle domande:
sgattaiolai fino alla sala da pranzo dove rubai uno dei coltelli e tornai in camera, mi misi seduta sulla poltrona e dopo aver tirato un respiro profondo aprii il palmo della mano e iniziai ad inciderci da lato a lato,
incisi lentamente guardando il sangue colare e scendere fino al gomito sporcando il pavimento e la pelle squarciarsi sotto la lama affilata del coltello;
sobbalzai quando una figura davanti a me gridò il mio nome
< che cazzo stai facendo > gridò Loki passandosi nervosamente una mano tra i capelli
< shh > lo zitti
< LILITH > indietreggiai quando gridò e alllontanai la lama dalla mano, ma quest'ultima volò via dalla mia mano cadendo rumorosamente per terra
< non usare la magia con me > ringhiai
ma lui fece uno scatto verso di me bloccandomi i polsi con due mani affianco alla mia testa obbligandomi ad appoggiare schiena e capo sullo schienale della poltrona.
< lasciami > cercai di dimenarmi ma invanamente
< perché? > chiese lui, potevo sentire il suo respiro alla menta sul naso e da quella vicinanza anche il rossore dei suoi occhi che stavano trattenendo le lacrime,
< LASCIAMI, devo vedere uno cosa > fissai i miei occhi nei suoi e lasciò la presa
< guarda...> dissi esausta mostrandogli la ferita
< si è rimarginata > sorrisi a me stessa.
Loki si schiarì voce e tornò nella sua postura elegante e raffinata - indossava ancora i suoi abiti asgardiani fatti di pura pelle asgardiana -
< vado a chiamare Frigga > mi comunicò serio avvicinandosi alla porta
< aspetta > richiamai la sua attenzione,
< si? > era fermo sul posto dandomi le spalle con una mano sulla maniglia della porta pronto a uscire
< perché quella reazione? > chiesi ricordando i suoi occhi rossi colmi di terrore, si girò lentamente con i pugni stretti e uno sguardo serio mai visto
< dimentica tutto > la sua voce era priva di emozioni
< ma perché > insistetti
< dimentica o ti faccio dimenticare io Lilith > ringhiò lui minacciando e uscì dalla stanza senza dire più niente.

Rimasi in camera da sola per i successivi venti/ trenta minuti, la ferita intanto era sparita senza lasciare neppure la cicatrice, poi come promesso arrivò Frigga che con il suo solito scharms e sorriso mi fece sedere a fianco a lei per raccontarle tutto;
< ti è mai successo? > mi chiese dopo aver esaminato la mia mano
< da piccola non prendevo mai nessun tipo di malattia, ma per quanto riguarda le ferite non so dirtelo di preciso dato che passo le mie giornate su un letto, è impossibile per me farmi male > dissi tutto di un fiato
< visto Lilith, hai davvero i poteri > sorrise lei prendendomi la mano.
Non ero abituata a quel tipo di affetto, le sue mani avvolgevamo le mie facendomi sentire protetta e capace di fare tutto ciò che avessi voluto fare; sorrisi goffamente poi qualcosa dentro di me mi spinse ad abbracciarla, lei ricambiò e una nuova emozione dentro di me si fece largo nelle mie vene.
Mi staccai imbarazzata ma poi Frigga mi sorrise acarezzandomi la guancia
< ci vediamo domani a colazione ora riposa Lilith > mi sorrise e uscì dalla stanza.
Quella notte dormii serenamente, con uno stupidissimo sorriso infantile che sparì esattamente la mattina dopo quando a svegliarmi fu il martello di Thor che sfondò la mia parete.
Gridai cadendo dal letto per lo spavento provocato dalla rottura del muro sia dietro che avanti a me causato dal Mjolnir,
scesi le scale fino ad arrivare nella sala da pranzo dove trovai il dio
< Thorrr io ti ammazzo > gridai avanzando verso di lui che indietreggiò spaventato dalla mia figura incazzata
< scusa Lil > cercò di sorridermi ma non ricambiai
< non trovava il Mjolnir quindi lo ha chiamato ma ha usato una piccola scorciatoia > spiegò da dietro le mie spalle Jane,
< aa state tutti zitti. E TU dio delle scintille cerca di riparare quel buco sulla perete > ringhiai sedendomi esausta a tavola per fare colazione.
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< Loki? > chiesi mentre facevo i miei soliti esercizi con Frigga - mi stava facendo concentrare ancora su quello stupidissimo vaso -
< è sparito da ieri sera > rispose frettolosamente; intanto il vaso non si muoveva di un centimetro e mi stava salendo un gran mal di testa,
< Frigga ti posso chiedere una cosa? > mi girai verso di lei e annuì
< Perché Loki è così? > ad una parte di me interessava davvero all'altra invece importava sapere solo i suoi punti deboli per essergli un passo in avanti.
< Nessuno di noi lo sa, è chiuso in un guscio da quando era piccolo, si è creato dei muri attorno a lui e la situazione è andata a peggiorare quando lui, Thor e Odino hanno avuto un grave litigio che è finito con l'esilio di Thor >
< ma Thor è qui adesso > la interruppi
< si, ma non grazie a Loki, un un certo senso ha provato ad ucciderlo ...> sbiancai a quella frase
< poi svanì nel buio di Asgard e per un lungo periodo pensammo fosse morto ma poi tornò su Midgard con la distruzione di New York e adesso Thor lo scorta 24 ore su 24 > nella sua voce c'era una punta di rammarico; mi limitai ad annuire poi tornai a concentrarmi sul vaso.

< CI SONO RIUSCITA >
< CI SEI RIUSCITA >
ci alzammo in piedi e iniziammo a gridare quando riuscii a far scoppiare quel maledetto vaso,

< ᶜᵒᵐᵉ ʰᵃ ᶠᵃᵗᵗᵒ? >

< non ho pensato a niente > risi guardandola
< cosa? > chiese confusa
< mi hai chiesto come ho fatto > continuai a sorridere aggrottando le sopracciglia
< Lilith io non ho detto niente......> aggrottò anche lei le sopracciglia
< impossibile > diventai seria
< Lilith....mi hai letto nella mente..>

< Eh ?? >

Lilith || Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora