Vidi la sua mano farsi avanti verso di me, era veloce, come un serpente che vuole catturare una preda, sentii il fiato farsi debole sotto la presa potente della sua mano che stringeva sul mio collo; mi sbattè al muro, la sua mano ancora sulla mia gola mentre il mio respiro si faceva sempre più debole, i miei occhi erano sgranati e le mie mani intente a fermare la sua presa, il suo volto era freddo e le labbra tirate in dietro per mostrare i denti.
Il mio volto si riempì di lacrime mentre lo guardavo dritto negli occhi, occhi chiari, spietati e freddi come quelli di un leone mentre degusta la sua vittoria, occhi che divennero poi calmi e confusi, forse anche dispiaciuti.
I muscoli della sua faccia che fissavo con terrore sparirono e così anche la presa sul mio collo,
< non li controlli....> si allontanò confuso, mentre giacevo accasciata per terra con il fiatone e tossendo,
< non sai niente....> continuò muovendo i suoi occhi lungo tutto il mio viso arrivando al collo dove vide i segni della sua mano.
Lo vidi correre verso di me, sedersi davanti a me mentre io mi allontanavo in preda al terrore,
< scusa...io...> non finì la frase che Thor inruppe nella cella gridando il nome del fratello portandolo poi via;
dietro di lui c'era Black widow che mi si avvicinò aiutandomi ad alzarmi,
i loro volti erano distaccati ma dispiaciuti,
< con la vostra decisione vi troverete molti problemi > sentii dire all'uomo con la benda prima che lasciasse la stanza.Adesso ero seduta su una sedia davanti a un lungo tavolo su cui sedevano tutti gli avengers; la mia gola era secca così come le mie labbra, fissai il bicchiere difronte a me, ma non lo toccai.
< se hai sete bevi > disse Stark aggrotando le sopracciglia
< l'ultima volta che ho abbassato la guardia mi avete sedato > dissi fredda come lo era il mio sguardo,
per un istante tutti mi guardarono, poi si guardarono tra di loro e in fine vidi il soldato d'inverno alzarsi,
< senti ragazzina, abbiamo visto e sentito tutto, potrai sentirti furba ma noi lo siamo di più, metti a bada la tua arroganza e guardati in torno >
< cosa dovrei guardare? un branco di idioti? > il sangue mi ribboliva nelle vene
si diedero un ultimo sguardo e poi con un cenno di una mano Captain america fece entrare delle guardie con delle siringe in mano.Mi alzai di scatto cercando di scappare o di colpire qualcuno, ma l'adrenalina che avevo in corpo non fu sufficiente per farmi battere gli avengers e di nuovo mi ritrovai con un ago a spingere sul mio collo per farmi cadere nel buio.
Mi alzai dolorante, con le mani legate da delle manette, da un lettino non troppo scomodo e in una cella ancora più grande dell'ultima ma stavolta non ero sola,
all'angolo opposto al mio c'era seduto Loki che mi fissava con il suo sguardo famelico e seducente, tirai in dietro la testa per la sorpresa e mi guardai in torno,
< scommetto che ci state fissando > gridai notando che la cella era fatta di un vetro scuro da cui era possibile vederne al di là solo da fuori,
il mio sguardo ricadeva sempre sul ragazzo davanti a me che non preferiva parola,< che ordini ti hanno dato? > chiesi arrogante,
< come scusa? > alzò le sopracciglia
< si insomma, ti hanno detto di fare qualcosa o hai libero arbitrio? > continuai
< non mi faccio dare ordini > rispose lui con un sorriso di sfida a cui risposi ridendo,
< su questo hai ragione >
< mi stai prendendo in giro per caso? > diventò serio
< No no tranquillo > continuai sorridendo, ma lui lasciò correre.Il piccolo orologio sulla parete continuava con il suo ticchettio insopportabile,
Tik
Tak
Tik
Tak
sentii ripetere.
Le ore si persero fissando un punto a caso del soffitto, ma non abbassai la guardia dal ragazzo davanti a me,
< non mi hai concesso neanche la grazia di conoscere il tuo nome >
lo sentii dire
< non te la concederò mai tranquillo > feci un finto sorriso seguito da uno sbadiglio,
< sono le tre di notte > disse guardandomi
< hai scoperto l'America > sbuffai io,
< che? >
< è una cosa da umani lascia stare > guardai altrove
< se vuoi dormire puoi farlo > aggiunse dopo una pausa
< così che tu mi possa uccidere? anche no grazie, la mia vita farà pure schifo, ma morire uccisa da un viscido come te non è un bel modo di morire > sorrisi per un secondo tornado poi seria.Lui alzò le sopracciglia alzandosi poi dal suo angolo di stanza e avvicinandosi lentamente a me,
i brividi mi percorsero tutta la schiena e sentii il bisogno di chiudermi in me stessa abbracciando le mie gambe;
si sedette a fianco a me lentamente e ad una giusta distanza.< non ti farò del male > disse cercando il mio sguardo,
< lo avevi detto anche a Thor prima di entrare nella cella, eppure...> dissi fredda,
lui abbassò lo sguardo poi si rialzò mettendosi steso sul suo letto, aggraziato come sempre, mi diede le spalle e poi sibilò:
< se mi addormento sarai te quella che potrà uccidermi >
non risposi ma mi feci scappare un sorrisetto infantile.Riuscii finalmente a prendere sonno, un sonno leggero come un animale che dorme in mezzo alla foresta che non si può permettere di abbassare la guardia.
Mi svegliai con i polsi doloranti a causa delle manette, Loki era ancora nel suo letto che dormiva,
il viso perfetto come i suoi lineamenti, la forma aggraziata del suo corpo esile ma forte, i capelli corvino che gli scivolavano sul viso ma comunque tenuti perfettamente in dietro dal gel e il petto che si alzava e abbassava a tempi regolari e costanti; un sorriso rassicurante si espanse sul mio volto, ma scomparve appena sentii il rumore della cella aprirsi e le guardie entrare.Cercai disperatamente di liberarmi ma poi la mia attenzione si spostò sul volto di Loki, ancora assonato mentre mi guardava dispiaciuto.
Fui portata di peso di nuovo su quella dannata sedia davanti a tutti quegli idioti,
< che volete ancora? > chiesi a denti stretti mentre cercavo di liberarmi dalla presa delle guardie,
< ti prego sta calma Lilith > disse Black widow e i miei muscoli si congelarono,
< siediti e cerca di ascoltare > continuò Captain america
< come fate a sapere il mio nome? > ringhiai
< noi sappiamo molte cose Lilith >
Il soldato d'inverno scandì molto bene il mio nome, quasi come in segno di sfida, provocatorio.LI-LI-TH.
Mi si raggelò il sangue, i denti mi facevano male per la presa stretta che facevo sulla mandibola e di nuovo i pugni stretti,
< cosa volete da me? > ringhiai ispezionando i volti di tutti,
< vuoi sapere la verità? > si alzò dalla sedia Stark
< si > mi affrettai a rispondere
< sei troppo pericolosa e noi non abbiamo tempo da perdere in questo periodo > mi guardò con un aria di superiorità,
< e sentiamo... i nostri grandi eroi hanno problemi in paradiso... e che cosa volete farne di me? eliminarmi? > la mia faccia era schifata, le labbra tirate a mostrare i denti bianchi e gli occhi pungenti come quelli di un Falco;
< No non facciamo quelle cose noi > sorrise Captain america, la sua risata anche se innocente mi fece sentire presa in giro,
< finché non avremo tempo per gestirti rimarrai esiliata dalla terra > andò dritto al punto Falcon che era in piedi appoggiato al muro a braccia incrociate.
Le mie sopracciglia si alzarono e gli occhi divennero lucidi e enormi e la mascella si irrigidì ancora di più.Scarlett Witch si accorse del cambiamento della mia faccia e si affrettò a spiegare,
< ti manderemo ad Asgard, li potranno aiutarti e poi tornerai qui appena possibile > mi sorrise accarezzandomi la mano che allontanai immediatamente.Thor si avvicinò a me e mi fece alzare dalla sedia, guardai per l'ultima volta quel gruppetto di idioti fermi a fissarmi, poi spinta dalla forza di Thor uscimmo dalla struttura,
< vieni aspettiamo lì > mi disse indicandomi una panchina,
aggrotai le sopracciglia confusa, la sua voce era calma e dolce era come un orso con l'anima di un peluche.
Lo vidi lasciarmi il braccio e sedersi sulla panchina,
< dai vieni non mordo > sorrise,
titubante ubbidì e lentamente appogiai la schiena alla fredda panchina,
< ad Asgard farà meno freddo di qui te lo assicuro > cercò il mio sguardo ma io fissai il vuoto senza parlare,
< se ti libero i polsi prometti di non scappare? >
< sono una che manipola, non mento, quindi non ti risponderò > dissi fredda guardando l'aereo che volava in celo;
sentii i polsi liberarsi e lo sguardo del dio posarsi su di essi
< hai dei polsi davvero sottili, quelle manette devono averti fatto male > disse quasi a sé stesso, non risposi, ma non scappai, mi massagiai il braccio poi rilassai i nervi.< chi aspettiamo? >
< il mio caro fratellino >
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Lilith || Loki Laufeyson
Fiksi PenggemarLilith una ragazza Newyorchese, orfana, a cui è stato nascosto il suo passato, i suoi genitori e la verità su sé stessa. Una ragazza solitaria, narcisista e introversa che odia tutti e non si fida pressoché di nessuno, si troverà davanti all'opportu...