IX

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Mentre io e Loki eravamo all'interno del bar Thor passò all' Avengers tower per capire quando sarei potuta tornare sulla terra; ci lasciò un unico ordine, non allontanarsi da quel bar fino al suo ritorno, ma naturalmente, le sue parole furono dimenticate ben presto.
Avevamo finito il caffè da ormai mezz'ora e Thor non si era ancora fatto vivo,
< io vado a prendere le mie cose > annunciai alzandomi e dirigendomi verso l'uscita del bar
< dove? > lui era ancora seduto
< in orfanotrofio, almeno avrò i miei vestiti > uscii dal locale; non feci in tempo a girare l'angolo che una mano mi fermò il polso, riconobbi subito la pelle morbida delle sue grandi e gentili mani, mani forti che riuscivano a dare la giusta pressione alla presa sul mio polso
< che vuoi? > chiesi senza girarmi
< non puoi andare...>
mi girai di scatto ma appena cercai di aprire bocca per incazzarmi mi zittì posandomi un dito sulle labbra
< fammi finire... non puoi andare senza di me > mi avvicinò a sé posando la sua mano sulla mia schiena e usando un tono di voce che mi provocò il terremoto sotto i piedi.

Mi si seccò la bocca, mi morsi il labbro inferiore per l'agitazione e presa dall'ansia abbasai di scatto la testa,
< Lill... non ti avevo mai vista così > continuò parlandomi nell'orecchio come farebbe una sirena per incantarti,
lo sentii ridere nell' incavo del mio collo, I brividi e la pelle d'oca invasero il mio corpo e le mie gambe si fecero molli
< Lil... guardami > prese con una mano il mio mento mentre l'altra mi teneva la schiena facendo sfiorare i nostri bacini;
mi obbligò a guardarlo tenendo il mio mento fisso in alto e un calore invase il mio basso ventre e di scatto lo spinsi indietro
< sta lontano da me Loki > ringhiai cercando di far scomparire il rosso fuoco dalle mie guancie mentre lui continuava a fissarmi con il suo solito sorrisino
< ok. Vogliamo andare > mi superò con le mani in tasca come se non fosse successo nulla.

Camminammo in silenzio e con almeno un metro di distanza uno dall'altro fino a che non mi fermai davanti ad un negozio di valigie,
< hai soldi? > chiesi
< No >
< ok allora stammi vicino e fa quello che faccio io > gli indicai la porta del negozio;
< io incanto il commesso tu ruba una valigia media > gli bisbigliai nell'orecchio mentre salutavo il commesso
< cosa?! >
< fa quello che ti ho detto Loki Laufeyson > ringhiai e in pochi secondi stava già scegliendo la valigia;
avanzai verso il signore - avrà avuto si e no cinquantanni e sembrava un buon uomo - appogiai i gomiti al tavolo che ci separava e gli entrai nella mente senza il minimo sforzo, a differenza di Flash non gli feci del male, gli annebbiai semplicemente la mente non permettendogli né di vedere né di sentire né di ricordare,
< Lil ho fatto ti aspetto fuori > uscì e io risposi con un mugolio per evitare di sconcentrarmi;
< arrivederci > lo salutai uscendo dal negozio e notando che si massagiava solamente la testa.
< wow è stato facile > iniziai a ridere e per una frazione di secondi i nostri sguardi si intrecciarono e vidi qualcosa,
dolore, rabbia, tristezza; tornai immediatamente seria e così anche Loki,
< come hai fatto > sbiancò.
Non gli risposi, iniziai a camminare a passo veloce e a testa bassa fino ad arrivare davanti all'orfanotrofio.

< che ore sono? > chiesi prima di bussare,
< non lo so, perché? >
< che ore sono? > ripetei e finalmente chiese ad uno dei passanti l'ora, erano le sei,
< la porta sud è dedicata hai bambini, è l'ora della nanna....> iniziai a pensare a voce alta
< la parte nord è impegnata alle faccende domestiche, est e ovest sono piene di ragazzi. Ma a quest'ora c'è anche il coprifuoco per chi è uscito quindi metà delle governanti sarà all'entrata, proprio dietro questa porta, il resto sparso in giro....>
< dove vuoi arrivare Lilith > chiese confuso Loki
< non posso tornare così come se nulla fosse, succederebbe esattamente come Flash e se Thor verra a sapere che siamo qui, bhe .....ci aspetterà un posto buio e freddo ad Asgard > mi allontanai dall'edificio
< quindi? che vuoi fare? >
< entrerò solo io dalla porta sud, non sveglierò i bambini e potrei fare le scale  di servizio fino a camera mia >
< potrei schermarti, renderti invisibile > propose lui
< No tu non verrai con me > ringhiai
< perché? > sbottò
< No. >
< andiamo ti ho salvata innumerevoli volte >
< ho detto stammi lontano Loki > Cercai di entrargli nella mente con tutta la forza che avevo, ma riuscii solo a graffiare i suoi scudi invisibili, la sua mente era troppo forte.
< sta qui. > righiai e lui alzò le mani in segno di resa.

Feci il giro dell'edificio fino ad arrivare alla piccola porticina sul retro, come previsto le luci erano spente e tutti i bambini dormivano, cercai di non inciampare e riuscii ad arrivare alle piccole scale di emergenza; attraversai il corridoio fino a camera mia quasi a quattro zampe ma riuscii a chiudermi la porta alle spalle.
La mia stanza era rimasta esattamente come l'avevo lasciata due settimane prima, come se il tempo si fosse fermato; rovistai nell'armadio e presi la maggior parte dei miei vestiti, aprii la finestra facendo levitare fino all'interno la valigia e ci infilaii velocemente tutti i vestiti.

Stavo chiudendo la valigia quando sentii un rumore provenire dalla maniglia,
in preda al panico cercarcai di nascondermi sotto il letto ma la fessura non era abbastanza alta da farmici passare quindi feci la cosa più stupida e mi nascosi sotto le coperte.

Potevo sentire i passi entrare in camera e pregai persino Odino di non farmi vedere. I passi si fermarono, non so esattamente dove ma poi sentii qualcuno abbasare con una lentezza asfissiante il lenzuolo; il cuore stava battendo ad una velocità spaventosa, e il respiro era affanato, cercai di usare i miei poteri per fare qualcosa di iprovvisato ma il lenzuolo che si abbassava sempre di più non mi faceva concentrare, gli unici pensieri che viaggiavano per la mia mente erano quelle mani che stavano lentamente per segnare il mio destino.

< Ciao Lilith cara > I miei occhi erano ancora chiusi quando sentii quella voce sensuale e terribilmente familiare
< fanculo Loki > alzai la voce sentendo il cuore che non si fermava,
ma quando provai ad alzarmi mi bloccò entrambi i posi sul materasso,
< dove vuoi andare Lilith cara? > sentivo il suo respiro sul collo;
era sopra di me le sue gambe e tutta la sua figura non mi permettevano via di uscita e i miei polsi erano bloccati ormai da un unica grande mano sopra la mia testa mentre l'altra mano si avvicinava alla mia faccia.
Ingoiai rumorosamente sentendo ogni arto, muscolo e organo bloccarsi per poi iniziare a tremare,
< L-L-oki > non riuscii a parlare e sentii di nuovo quella risatina ma stavolta mi guardava
< ti faccio questo effetto Lil? > si avvicinò pericolosamente alla mia faccia,
potevo sentire le mie guancie andare a fuoco e la pelle scottare quando appogiò la sua mano sulla mia faccia.

Ero inerme sotto di lui, immobile, senza via di scampo, come un coniglio appena catturato dal lupo, che si abbandona al suo destino. Il mio cuore stava per esplodere nella cassa toracica e la sensazioni nel mio basso ventre si ripresentò; ma proprio quando stavo per riaprire bocca per parlare un alta persona entrò in camera,
< LILITH?! > gridò Isabella
< Cazzo.... Lilith alzati > mi gridò Loki che con uno scatto felino era già in piedi, mentre io ero ancora stesa sul letto pietrificata,
< Lilith > ripetè e finalmente mi sbloccai incrociando lo sguardo della governante terrorizata
< Ciao Isabella > la mia voce era più che un acuto,
< Lil...fai qualcosa > mi incitò Loki mentre tratteneva la donna che stava cercando di chaimare aiuto
< si giusto...che devo fare? > continuai ancora scossa da quello che era successo
< Lil ricordi? Thor, segrete, marcire li dentro? fai quello che sai fare > ringhiò mentre stava cercando di attapare la bocca di Isabella per non farla gridare
< si giusto I miei poteri > continuai e riuscii facilmente ad entrare nella mente della governante.

Lilith || Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora