Non vidi arrivare nessuno per i successivi venti minuti, mi avvolsi i capelli bagnati in una salvietta morbida, indossai di nuovo il coccoloso accappatoio e mi buttai sul letto accorgendomi di tutta la sua comodità.
Balzai in piedi appena sentii la porta aprirsi, ma questa volta non c'era la donna umile ma la donna della sala del trono con il suo vestito giallo dorato con i richiami neri,
< buona sera Lilith io sono Frigga, regina di Asgard >Dei, supereroi e ora addiritura sovrani, quindi era vero che Loki fosse un principe. Cazzo.
Una scarica di brividi mi percorse la schiena, la sua presenza mi faceva sentire piccola in confronto, talmente a disagio sotto i suoi occhi celesti che feci un leggero inchino,
< su su non voglio queste galanterie, hai fatto infuriare una delle mie più brave e pazienti domestiche ...> fece per prendere fiato ma quella breve pausa per poco non mi costrinse a coprirmi il volto imbarazzato con le mani,
< spiegami il problema e poi raccontami i tuoi segreti > sorrise
< le ragazze testarde e autoritarie sono le mie preferite > concluse e tirai un sospiro di solievo.< se non è un problema preferirei indossare qualcosa di più comodo > sussurai e Frigga si congedò dalla stanza con un sorriso ....
< l'unica cosa più comoda che ho trovato è questo > mi mostrò un enorme maglia a mezze maniche nera
< è enorme... di chi è > chiesi stupita
< è uno dei ricordi che si è portato Loki da New York, prima di ....sai....distruggerla > alzò gli occhi al cielo.Indossare una sua maglietta mi disgustava al quanto ma non potevo continuare a dire di no - in altre occasioni lo avrei fatto, le mie uniche risposte erano dei no, ma adesso dovevo sembrare una impaurita ragazzina che si era pentita di ciò che aveva fatto - quindi cercai solo di temporeggiare
< ma non è troppo grande? >
< in realtà no, qui ad Asgard facciamo i vestiti su misura mentre su Midgard gli andavano o troppo corte o troppo larghe > mi spiegògiusto, mi ero dimenticata del suo corpo
𝑚𝑎𝑔𝑟𝑜 𝑚𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑡𝑒, 𝑠𝑝𝑎𝑣𝑒𝑛𝑡𝑜𝑠𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑙𝑡𝑜 𝑒𝑑 𝑒𝑙𝑒𝑔𝑎𝑛𝑡𝑒.Mi decisi ad indossare la maglietta, mi andava bene, le maniche arrivavano fino ai gomiti e la base quasi fino alle ginocchia, mi porse dei pantaloncini - almeno quelli erano nuovi - di un nero elegante e leggero, misi le mie Converse e mi pettinai velocemente i capelli.
Frigga era seduta davanti a me, con un sorrisetto compiaciuto,
< ho sempre voluto una femmina > sospirò e io risposi con un sorriso sincero e dolce.Uscimmo dalla stanza quando ormai era ora di cena, seguii Frigga passo per passo stando attenta a non calpestale il meraviglioso mantello che portava,
quando arrivammo in sala da pranzo erano seduti solo Loki e Odino, Thor non era ancora tornato,
Loki mi squadrò poi rise ma si ammutolì quando la madre lo guardò;
rimasi immobile nel mio posticino a fianco alla donna, stetti in silenzio mangiando il giusto indispensabile per non avere fame, poi quando finalmente mi congedarono ricominciai a respirare.
Iniziai a salire le scale per la mia camera quando una voce roca mi fermò, mi girai lentamente, poi Odino parlò
< fa come fossi a casa tua, non ci sono pericoli qui, puoi girare come ti pare e piace > fece una smorfia, forse uno strano intento di sorridere ma che io non ricambiai, alzai il mento in segno di saluto e corsi in camera chiudendomi la porta alle spalle.Appena entrata in camera notai una veste di seta nera, morbida e leggera e un pantaloncino abbinato; era estremamente sexy per i miei gusti ma non potevo dormire con solo quella maglietta quindi mi autocostrinsi ad indossare quel pigiama troppo femminile.
Mi buttai sul letto ma guardandomi in torno mi resi conto che non c'era la tv, il mio telefono era andato a farsi fottere da qualche parte a New York e ad Asgard non c'era segno di tecnologia, sbuffai pesantemente, poi mi ricordai delle parole di Thor sull'enorme biblioteca all'interno del palazzo; con solo i calzini per fare meno rumore possibile andai in giro per quell'enorme edificio trovando solo stanze strane o addirittura vuote. Guardai l'enorme orologio sulla parete, era già l'una e in tutta Asgard non si sentiva neanche il vento soffiare; dopo non so quanto tempo passato a girare senza una meta precisa trovai la stanza della biblioteca, per poco non gridai quando vidi la marea di libri presenti; passai di scaffale in scaffale, ero segregata ad Asgard ma almeno avevo qualcosa da fare.
Ispezionai ogni scaffale, mensola e tavolo presente in quella biblioteca spingendomi fino ai ripiani più alti aiutandomi con la scala;
raccolsi sul tavolo una pila di libri per selezionare il più bello, erano talmente tanti, con trame avvincenti e curiose.Pensavo di essere sola fino a che non sentii una voce familiare,
< buona sera umana > disse Loki quasi con disgusto - forse non si ricordava neanche il mio nome -
rimasi immobile per qualche secondo alla vista del suo petto nudo, perfetto, brillava di luce propria,
< ad Asgard non si usano le magliette? >
chiesi con voce autoritaria tornando con la faccia sui libri per non mostrargli nessuna delle mie emozioni,
< bhe sai questa è la mia biblioteca, non pensavo che ci fossero dei parassiti > si avvicinò;
feci uno scatto, mi dimenticai totalmente con chi stessi parlando - un dio che mi avrebbe potuta uccidere in un nano secondo, che mi poteva stritolare il collo come nella cella alla avengers Town, ponendo fine alla mia vita - e iniziai a gridargli contro,< tu, viscido e meschino, Thor mi ha permesso di venire qui e se tanto ti interessava tenere il tuo piccolo mondo solo per te potevi mettere un avvertimento > feci per andarmene ma lui mi bloccò per un polso guardandomi con faccia seria,
< scusa Lilith...> aggiunse, si ricordava il mio nome...< ma sai... quel completino nero....> si leccò le labbra ridendo, ma ricevette subito dopo un potente schiaffo in faccia da parte mia.
Mi chiusi in camera col fiato corto, provavo ribrezzo per me stessa, quel viscido ragazzo mi attirava, avevo una marea di emozioni mischiate, passione, paura e voglia di ammazzarlo, ma allo stesso tempo di saltargli addosso.
Cercai di dormire ma qualcosa me lo impediva, feci avanti e indietro per la stanza, poi qualcuno bussò lentamente sulla porta.Esitai, ma poi sussurai un frebile
" avanti "
davanti a me si presentò Loki, sta volta con una maglietta, mi irrigidì talmente tanta quando lo vidi avvicinarsi, le gambe si fecero molli ma mi tranquillizzai quando vidi la sua faccia da cucciolo indifeso,
< nessuno ti a mai insegnato a non disturbare le persone alle tre di notte? > liberai la mia arroganza
< ti ho sentita sveglia, quindi teoricamente....>
< ma stai zitto > gli diedi le spalle, azione di cui mi pentii subito dopo quando non mi accorsi che si era fatto sempre più vicino.
Mi girai di scatto accorgendomi della sua altezza, gli arrivavo a malapena alla spalla - nella mia scuola mi reputavo alta con il mio metro e quasi settanta ma davanti a lui sembravo un coniglio difronte ad un lupo - alzai lentamente la testa incrociando il suo sguardo, occhi sfuggenti, puri, ghiacciati ma luminosi ed eleganti come uno smeraldo, sentii il suo respiro sulla fronte e una sensazione di disgusto mi invase la gola, portai le mani sul suo petto spingendolo lontano da me,
< stammi lontano > dissi con un tono troppo forte,
< volevo....solo scusarmi per quella battuta.... non volevo...ferirti > si allontanò verso la porta,
alzai gli occhi al cielo poi con una mano gli indicai l'uscita e finalmente chiuse la porta.Le mani erano diventate sudaticcie e una senzazione di calore mi invase tutto il corpo facendomi sentire l'esigenza di una doccia.
Mi avvolsi profumata sotto le morbide coperte e finalmente riuscii a prendere sonno.

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Lilith || Loki Laufeyson
FanfictionLilith una ragazza Newyorchese, orfana, a cui è stato nascosto il suo passato, i suoi genitori e la verità su sé stessa. Una ragazza solitaria, narcisista e introversa che odia tutti e non si fida pressoché di nessuno, si troverà davanti all'opportu...