La mattina successiva nessuno si preoccupò di venirmi a svegliare, in camera non c'erano orologi e tanto meno sveglie.
Mi strofinai lentamente gli occhi e mi alzai cercando di non cadere in avanti, subito davanti a me trovai l'enorme specchio che tanto odiavo, mi diedi un veloce sguardo ma rabbrividii nel vedere la tutina di seta nera che indossavo, i miei seni erano delineati da un delicato pizzo, mostrandoli per metà e i pantaloncini mettevano in risalto il mio fondoschiena ed era estremamente corto. Feci un smorfia di disgusto e mi diressi verso l'armadio, ma rimasi delusa anche da quello, l'unico indumento che vi era all'interno era un vestitino da campagnola, alzai gli occhi al cielo ma mi obbligai ad indossarlo. Mi guardai per l'ultima volta allo specchio ma non ne rimasi infastidita, il vestitino cadeva poco sopra alle ginocchia e incorporato aveva un pantaloncino in cotone, era nero con piccoli fiorellini di qua e di la dando un effetto rustico e allo stesso tempo elegante; legai velocemente i capelli corti in una coda disordinata e uscii dalla stanza.Mi fermai a metà scala quando sentii delle voci parlare, una era la voce di Thor l'altra era nuova, una voce femminile, continuai a scendere lentamente le scale concentrata a capire di chi fosse quella nuova voce che stava parlando con Thor ma qualcuno dietro le mie spalle parlò facendomi cadere dritta per terra,
< buongiorno Lilith > gridò Loki con voce troppo entusiasta
< fanculo > bisbigliai cercando di rialzarmi, ma appena appoggiai la caviglia per terra vidi le stelle di Asgard, anche se era mezzogiorno.
Mi feci scappare un gridolino di dolore e sentii la risata di Loki avvicinarsi accompagnata da quella di Thor che gridava il mio nome,
< Loki cosa le hai fatto > ringhiò Thor ormai a due passi da me
< niente > rispose con una tale calma che mi fece girare di scatto verso di lui per guardarlo disgustata,
< fratello...> gridò Thor tirando indietro le labbra mostrando i denti e avvicinandosi a me cercando di vedere se mi fossi rotta qualcosa,
< me ne occupo io di lei. Tu va dal tuo nuovo giocattolino > sorrise Loki toccandomi una spalla
< non toccarmi > ringhiai anche se la voce era debole e impastata dai lamenti mentre cercavo di massagiarmi la caviglia
< su fratello, non le farò niente parola mia > sorrise ancora di più,
Thor mi guardò per l'ultima volta poi squadrò il fratello e si congedò sussurrando:
< non fare cazzate Loki >
Cercai in tutti i modi di pregarlo di non lasciarmi da sola con quell'essere ma il dolore era sempre più forte rendendomi difficile ogni muovimento.< La mia voce ti fa tremare le gambe fino a questo punto Lilith? > sorrise contento,
< stronzo > riuscii a sussurrare
< dai andiamo ti porto in camera così vedo che fare > si avvicinò pericolosamente alla mia faccia
< No! > gridai
< andiamo Lilith non puoi stare seduta sulle scale per tutta la vita > sbuffò
< dov'è Frigga > era più un ordine che una domanda
< Odino e Frigga sono fuori dal palazzo e Thor è con il suo nuovo giocattolino che TU gli hai consigliato di portare, quindi siamo solo io e te > sorrise;
non risposi mi limitai a fissarlo in quegl'occhi smeraldo,
< col tuo permesso..> mi fece l'occhiolino allungando le mani verso di me e prendendomi in braccio.Sentivo il viso in fiamme mentre una sua mano era posata sulla mia schiena abbracciamdomi il fianco e l'altra mi sorregeva dalle cosce,
< ti fa male così? > mi chiese serio con voce dolce
< No > sussurai cercando in tutti i modi di non far intravedere le mie emozioni.Camminò fino alla mia camera portandomi in braccio con una tale tranquillità che sembrava pesassi niente, fece aprire la porta dalle guardie evitando così di non farmi urtare da nessuna parte e mi adagiò lentamente sul bordo del letto,
< è per questo che odio le ciabatte > rise guardandomi la caviglia - se ero caduta dalle scale rompendomi la caviglia destra era solo per colpa delle ciabatte che mi aveva lasciato Frigga, semplici infradito, ma io ero abituata a camminare scalza o con le mie amate Converse -
< passami una pomata e una fascia faccio da sola puoi andare > lo guardai seria ma lui mi rispose con uno dei suoi soliti sorrisetti da stronzo impertinente
< oh Lilith, sei mia ospite lo farò io per te >.
Sbiancai. Letteralmente, ero come in fase di riavvio. Bloccata, e se fossimo in un cartone la mia mandibola sarebbe già caduta a terra da un pezzo.Si inginocchiò davanti a me mentre la mia faccia cambiava colore dalle tonalità del bianco a quelle più fluorescenti del rosso,
< non avevi detto che non ti saresti mai inginocchiato per nessuno? > la mia voce tremava
< e dove lo avresti sentito? > alzò un angolo della bocca mentre appoggiava il mio piede sul suo ginocchio facendo attenzione ad essere il più delicato possibile;
il suo tocco leggero è morbido sulla mia pelle mi provocò un brivido lungo l'intera spina dorsale e quando incrociò i suoi occhi con i miei per poco non balzai in aria.Mentre teneva lo sguardo fisso nelle mie iridi alzò una mano e fece apparire una fascia nella sua mano e di risposta feci uno scatto indietro provocandoli una risata infantile,
< non mi hai ancora risposto > borbottò mentre mi guardava la caviglia per capire cosa fosse successo
< al telegiornale.....lo hai detto a quel vecchietto quando lo stavi per uccidere ma poi il tipo americano con quella strana calzamaglia rossa e blu ti ha fermato > la mia voce era poco più che un sussuro
< da come lo descrivi non sei una sua fan > sorrise con lo sguardo ancora sulla mia caviglia
< non sono una fan di nessuno di loro > feci una smorfia di disgusto pensando ai loro volti.
< è una slogatura > commentò prendendo la facia tra le mani
< cosa? > chiesi io mentre ero concentrata a fissare la sua figura inginocchiata letteralmente ai miei piedi
< la caviglia....è una semplice slogatura > rispose lui alzando la testa
< No l'osso era rotto > spostai immediatamente lo sguardo sulla caviglia
< No... riesci a muoverla? > si allontanò leggermente lasciandomi lo spazio per provare, il dolore era quasi sparito e l'osso che poco prima avevo visto spappolato era come nuovo
< che cosa mi hai fatto? > diventai seria
< niente > aggrottò le sopracciglia;
< La slogatura c'è quindi smettila di dire cazzate e fatti mettere la benda > si riavvicinò riprendendomi in mano il piede.Mentre Loki mi avvolgeva la caviglia passando la fascia da sotto il tallone io ero persa nei miei pensieri e sul perché la mia caviglia si fosse auto rigenerata;
< prova ad alzarti > mi riportò alla realtà e obbedii alzandomi in piedi senza problemi
< sto bene puoi andare > risposi fredda allontanandomi da Loki
< un grazie potresti anche dirlo > si alzò anche lui
< ho fatto tutto da sola >
lo sentii ridere alle mie spalle e poi uscì dalla stanza.Tirai finalmente un respiro e dopo una decina di minuti uscii anche io.
< Hey Thor > lo trovai su uno dei terrazzi del palazzo accompagnato da una ragazza
< Lilith stai bene > mi venne incontro abbracciandomi
< Thor anche un po' meno > sorrisi imbarazzata ma allo stesso tempo infastidita mentre cercavo di allontanarlo dalla mia figura,
< è lei Jane? > sussurai una volta che si staccò da me
< Jane lei è Lilith, anche lei è midgardiana > sorrise lui innocentemente.Passai il resto della giornata col loro, mentre Loki sembrava sparito, Thor ci fece fare un mini tour del palazzo - almeno ora sapevo come orientarmi - e dopo cena Frigga mi accompagnò in una strana sala dove ad aspettarmi c'era anche Loki
< sei vivo allora >
lui rise soltanto non rispose
< Lilith vediamo che sai fare > attirò la mia attenzione Frigga
< che devo fare? > chiesi confusa
< Midgardiana... > alzò gli occhi al cielo e io lo filminai con lo sguardo
< non so spiegare ciò che è successo in quell'infermeria, non sono poteri, non ero io > diedi le spalle al dio
< Lil... le teste delle persone non esplodono a caso > rise Loki
< Loki non c'è niente da ridere > lo riprese Frigga,
< Lilith, ora concentrati su quel vaso e fallo scoppiare > disse Frigga con voce tranquilla
< ma non so farlo > risposi a voce bassa
< avanti Lilith non ho tempo da perdere > si intromise Loki
< ma perché sei qui? > chiesi acida
< per fermarti se perdi il controllo >
rispose prima di lui Frigga,
risi a quella frase, anche se era vero, lui era un dio io un inutile mortale, orfana, sola, che aveva combinato un casino.

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Lilith || Loki Laufeyson
FanfictionLilith una ragazza Newyorchese, orfana, a cui è stato nascosto il suo passato, i suoi genitori e la verità su sé stessa. Una ragazza solitaria, narcisista e introversa che odia tutti e non si fida pressoché di nessuno, si troverà davanti all'opportu...