Mi svegliai con una strana sensazione una pressione sul mio petto, umida e calda; con gli occhi ancora annebiati dal sonno cercai di capire cosa fosse, ci misi un paio di minuti a ricordare cosa fosse successo la sera prima e ancora di più a ricordare di aver dormito con solo la parte di sotto.
Sbarraii gli occhi quando mi accorsi della presenza di Loki sopra di me mentre cercava di svegliarmi dandomi bacini su tutto il ventre nudo,
< LOKI > gridai quando finalmente i miei neuroni si unirono e si resero conto che la lingua di Loki stava giocando con i miei capezzoli,
< giorno cara > mi guardò negli occhi mentre era ancora sopra di me,
lo spinsi via mentre cercavo disperatamente di coprirmi con il lenzuolo mentre lui rideva beffardo godendosi la scena,
< stronzo. Dov'è la mia maglietta? > ringhiai
< lì. > scoppiò a ridere indicando lo straccetto strappato che giaceva sul pavimento
< stronzo > ripetei seria
< Lil andiamo > sbuffò cambiando espressione in una più seduttiva, perversa mentre si avvicinava alla mia figura,
< vuoi ancora nasconderti? > salì sopra di me a gattoni mentre non staccava mai il contatto visivo;
lasciai la presa alle lenzuola e lasciai intravedere il mio petto nudo, allungai le mani per baciarlo ma appena fui ad un soffio dalle sue labbra sparì.
< Fanculo Loki > gridai dalla rabbia sentendo le guancie esplodere
< brami le mie labbra eh? > era in piedi all'angolo della stanza con uno smoking nero con tanto di cravatta del medesimo colore, mentre mi fissava con un sorrisetto da ebete e un sopracciglio alzato,
gli feci un gestaccio e prima che potessi aprir bocca mi lanciò una maglia in faccia
< indossa questa e prepara le valigie è un grande giorno oggi > cercò di non sembrare dispiaciuto a pronunciare quelle parole ma in quel momento la sua faccia era un libro aperto.Uscimmo insieme dalla camera e ad aspettarci lì fuori c'era Thor che ci guardava tutto contento
< Fratello sparisci se non ti vuoi ritrovare nell' Hel > ringhiò Loki e io diventai paunazza dall'imbarazzo quando Thor mi lasciò una pacca sulla spalla,
< andiamo adesso > scesi le scale cercando di far scomparire il rossore dalle guancie mentre sentivo i due maschi dietro di me parlare.Dopo la veloce colazione salutai Frigga e per poco non mi misi a piangere quando mi abbraciò e mi sussurò nell'orecchio:
< quando sentirai la mia mancanza o ti servirà aiuto chiama Heimdall >
era stata una figura materna in quelle settimane, una figura speciale.
Salutai Odino con un leggero inchino e poi andai verso i fratelli che mi riportarono sulla terra.< starai all' Avengers tower da oggi in poi, Stark ha firmato tutte le carte da oggi il tuo cognome sarà Stark > sorrise Thor ma io sbiancai, fui travolta dal panico, dalla rabbia, da mille sensazioni e una macchina dietro di me scoppiò e il terreno sotto di me cominciò a tremare mentre le mie dita divennero artigli e le parole poco più di ruggiti, non mi avevano avvisata, mi avevano tenuto allo scuro, non avevano chiesto il mio parere o cosa avrei preferito, mi sentii come intrappolata in un loop, una ruota straziante, un tunnel in cui la luce era sempre più lontana ogni passo in avanti.
< No. >
< No >
< non mi potete fare questo > mostrai i denti mentre il terreno sotto di me cominciò a lacerarsi e le grida della gente farsi sempre più forti
< Lilith > gridò Loki cercando di avvicinarsi
< Lilith smettila > continuò Thor, ma appena mi toccò per poco non gli bruciai la mente.
Sentii del frastuono, grida, sirene ed elicotteri, poi di nuovo quella sensazione di calore,
< Lilith basta mi stai facendo male > Loki mi stava abbracciando mentre io stavo divorando la sua mente,
mi fermai all'istante cadendo sulle ginocchia, poi buio.< Lil...>
< Lil...>
bisbigiava mentre accarezzava la mia faccia,
mi trovavo in una stanza calda, moderna e con un caminetto, era nuova, non sapevo dove mi trovavo ma mi sentivo al sicuro tra le sue braccia. Ero stasa su un comodo divano con una coperta calda che mi copriva fino al collo e con la testa sulle ginocchia di Loki
< come stai? > mi chiese, inizialmente annuii ma dopo frazioni di secondi i ricordi mi scoppiarono nella mente e per poco non gridai, strinsi forte il corpo di Loki e non lo lasciai andare finché non sentii una voce dietro le spalle
< Cerca di non rovinare la mia stanza preferita > parlò Stark
< No, la stanza piace anche a me, ma la tua mente la vorrei di certo distruggere > sorrisi e mi avvicinai a Stark, ma quando fui a pochi passi da lui mi accorsi del suo sorrisetto e del bracciale luminoso che portavo
< piccola Lilith non hai poteri adesso > sorrise Tony, guardai nella direzione di Loki ma era sparito, il vuoto dentro il mio petto era comparso di nuovo e al suo posto era tornata la mia apatia, la mia tristezza.Il labbro inferiore cominciò a tremare e usai tutte le mie forze per evitare di farmi vedere debole davanti a Stark
< non porterò mai il TUO cognome > ringhiai potendo sentire il potere dentro il mio corpo venire annulato da quel maledetto bracciale,
< Stark..... la gente pagherebbe milioni per avere questo cognome >
< io no > per poco non gli sputai in faccia
< bhe abituati > si congedò uscendo dalla stanza.Ero di nuovo sola, abbandonata di nuovo,
𝑠𝑡𝑢𝑝𝑖𝑑𝑎
𝑠𝑡𝑢𝑝𝑖𝑑𝑎
𝑠𝑡𝑢𝑝𝑖𝑑𝑎avevo apento il mio cuore a qualcuno, avevo permesso a lui di aprire quel lucchetto
𝑠𝑡𝑢𝑝𝑖𝑑𝑎
𝑠𝑡𝑢𝑝𝑖𝑑𝑎
𝑠𝑡𝑢𝑝𝑖𝑑𝑎avevo permesso di nuovo a qualcuno di ferirmi di rendermi debole.
Mi lasciai travolgere dalle emozioni e un fiume di lacrime bagnò il mio viso facendomi cadere con le ginocchia per terra,
alzai di nuovo quei muri e intorno a me si creò una fortezza di filo spinato, la bambina dell'orfanotrofio seduta su quel pavimento era tornata per distruggermi di nuovo.< Posso entrare? > chiese una voce femminile che bussò lentamente mentre ero seduta sul divano dove poco priva vi era seduto Loki, esitai ma poi pronunciai un fiebile " si "
La porta si aprì rivelando una bellissima donna, capelli rossi, labbra carnose e occhi stupendi, Black widow
< posso sedermi? > chiese gentilmente metre io ero incantata dalla sua figura
< non c'è l'hai anche con me vero? > fece per ridere, ma tornò seria appena vide la mia faccia
< sono Natasha. Natasha Romanoff > sorrise porgendomi la mano che non accetai
< io mio nome già lo sapete > la mia voce era priva di emozioni come quella di un robot
< senti Lilith...> il mio nome sembrava così bello detto da lei
< noi non siamo i cattivi, vogliamo aiutarti > cercò di fare un contatto visivo
< non mi sembra > pronunciai sbandierando il bracciale luminoso sul mio polso
< Lilith hai spaccato mezza New York senza muovere un muscolo e ti sono letteralmente usciti gli artigli > rispose tutta di un fiato e mi ammutolii.
< Lil non peggiorare la situazione >
< dove sono Thor e Loki > mi veniva diffice pure pronunciare il suo nome
< ad Asgard > rispose secca e diventai pallida, lo sentii, sentii il fuoco dentro di me e il cuore strapparsi
< ah > pronunciai.< vieni ti faccio vedere la tua camera >
cercò di prendermi la mano ma la allontanai immediatamente,
mi fece un ultimo cenno con la testa e decisi di alzarmi e seguirla.
Eravamo ancora in pieno inverno, mancava poco al natale, quindi l'aria era fresca ma comunque mite grazie al riscaldamento dell'edificio, capii dove eravamo dall'enorme scritta avengers e Stark Industries e fermai un conato di vomito. Seguii quella bellissima ragazza per tutto il corridoio fino all'ascensore e in fine in una camera grande quanto a quella Asgardiana, ma più....Midgardiana;
< grazie puoi andare > sussurai girandomi solo quando sentii la porta chiudersi.Sola. ero sola, come lo ero sempre stata e come lo sarei stata per sempre.
Non c'erano vie di scampo lì, balconi dove prendere aria e forse neanche bibblioteche, Thor mi aveva detto che sarei tornata sulla terra come se fosse quello che volevo, senza sapere che in quelle settimane ad Asgard mi avevano fatta sentire più a casa che in qualunque posto sulla terra.Non chiusi occhio quella notte, non ci provai nemmeno, vomitai, vomitai e vomitai finché nel mio stomaco non fu completamente vuoto.
Deperii in quella stanza per due giorni con solo dell'acqua a fissare il vuoto e cercare in tutti i modi per togliere quel bracciale, provai anche a chiamare Heimdall ma naturalmente non rispose nessuno e mi sentii talmente stupida che non riuscii neanche a piangere.sola e supida, ero solo questo.
𝑈𝑛𝑎 𝑠𝑡𝑢𝑝𝑖𝑑𝑎 𝑀𝑖𝑑𝑔𝑎𝑟𝑑𝑖𝑎𝑛𝑎.
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Lilith || Loki Laufeyson
FanfictionLilith una ragazza Newyorchese, orfana, a cui è stato nascosto il suo passato, i suoi genitori e la verità su sé stessa. Una ragazza solitaria, narcisista e introversa che odia tutti e non si fida pressoché di nessuno, si troverà davanti all'opportu...