XII

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Cercai di dormire ma fu impossibile anche se ci provavo con tutta me stessa, mi misi seduta sul letto a gambe incrociate a fissare il vuoto e a rimurginare nei ricordi che mi aveva sbloccato Loki. Lentamente mi sentii in trappola, come un leone chiuso in gabbia, come un animale da circo obbligato a mettersi in mostra per testarlo o per far divertire gli altri, in quel momento avrei voluto soltanto tornare alla mia vita, la vita prima di tutto questo casino, a quando ero l'invisibile ragazza a cui nessuno importava e con cui non volevano nulla a che fare.
Mi ricordai di tutte quelle giornate passate da sola, a quella sesazione costate di vuoto nel mio petto, a tutte le giornate a guardare gli altri ragazzi forse con gelosia mentre ero sola sul mio banco, a tutti i pranzi all'angolo della mensa e a tutti gli insulti e agli sguardi.

Poi, come quando sull'acqua immobile cade una goccia, senti qualcosa, vidi lui, vidi tutto quello che successe in quelle  settimane, a quelli sguardi che non erano più di disgusto ma di amicizia, a tutti quei momenti in cui chiedevo di stare da sola ma mi veniva risposto solo " no ", a quella sensazione di essere una piccola parte di qualcuno, all'essere notata e forse ricordata.

Improvvisamente le pareti della stanza sebrarono muoversi e la stanza diventare esageratamente piccola, trattenni un conato di vomito e sentii il bisogno di prendere aria.
Corsi fuori da quella stanza che si era trasformata in una trappola e andai nel l'enorme balcone in pietra del palazzo - ho amato quel posto dal primo momento in cui l'avevo visto, era enorme, il pavimento in pietra e posto ad un'altezza perfetta che permetteva di vedere tutta Asgard in tutta la sua bellezza -
Appoggiai i gomiti nel corniciato in pietra ricoperto dalle amate rose di Frigga che decoravano l'intero balcone e liberai tutti quei pensieri con un profondo sospiro; persi la cognizione del tempo mentre ammiravo il paesaggio e mi rilassavo sotto la dolce carezza del vento che mi muoveva leggermente i capelli,
< anche io amo questo posto > parlò una voce dietro le mie spalle,
< non dormi? > chiesi senza degnarmi di girarmi per guardarlo
< non riuscivo, come penso anche tu > era arrivato a pochi passi da me e lo guardai solo quando le sue braccia furono a fianco alla mia figura a guardare l'alba che stava ormai sorgendo.

Entrambi eravamo in silenzio a guardare qul panorama magnifico finché non portai di nuovo il mio sguardo sul suo perfetto viso.
Loki era perfetto, un dio, una farfalla ancora chiusa in un bozzolo, un puma rinchiuso in gabbia; la luce rosea del cielo rimarcava tutti i suoi perfetti lineamenti, i suoi occhi brillanti e i capelli morbidi come la seta,
< mi metti in imbarazzo se mi guardi così > continuò a guardare la nascita del sole
< io- no- non ti stavo guardando > pronunciai con voce forse troppo acuta scatenando in Loki una risatina compiaciuta che mi diede i brividi
< la prossima volta cerca di non sbavare almeno >
diventai talmente rossa in viso che per non iniziare a piangere liberai una risata. Risi, risi davvero, forse per la prima volta, una risata vera, spontanea, forse anche non voluta.
Loki mi guardò con la stessa faccia di un innamorato
< ora sei tu quello che sbava > ridacchiai incrociando il suo sguardo
< sorridi di nuovo > mi chiese con un filo di voce,
non avevo mai sorriso per nessuno, ma in quel momento, davanti a lui, non solo sorrisi ma obbligai il mio corpo a camminare, ad arrivare a toccare quella figura notevolmente più alta di me e a toccare una sua mano
< raccontami un po' dio degli inganni.... per essere così bello, avrai file di ragazze o ragazzi che ti vengono dietro > alzai il capo ma fui costretta ad allontanarmi per guardarlo negl'occhi
< Lilith mi ha appena fatto un complimento? wow notevole > rispose lui abbassando leggermente la schiena per arrivare al mio stesso livello, con la faccia ad una pericolosa distanza
< a quanto pare sono più brava di te > cercai di far sembrare la mia faccia il più neutrale possibile toccando con un dito la punta del suo naso.
Lo vidi arricciarsi sotto il mio tocco, provocandomi un sorrisetto infantile
< ti ho sempre fatto complimenti Lilith cara, ma non ti sei mai fermata a pensarci, gli occhi a volte raccontano molto di più delle parole > la sua voce  si fece più intensa e calda
< non hai risposto alla mia domanda > cercai di cambiare discorso
< No, qui non rispecchio i canoni di bellezza che esige Asgard > tornò dritto con le mani in tasca - indossava un pigiama nero, pantaloni larghi e una maglia a manica corta -
mi limitai a sorridere e alzare un sopracciglio
< qualcuno ti ha mai fatto complimenti? > chiesi
< No >
< nessuno? >
< No >
< hai amici? >
< No >
< qualcuno ci ha mai provato con te? >
< quante domande Lilith > sembrava infastidito
< rispondi > insistetti
< se prima rispondi ad una mia domanda > strizzò gli occhi
< ok >
ci fu un silenzio imbarazzante poi mentre guardava il tramonto ormai al pieno della sua bellezza chiese:
< ti piace Thor? >
mi misi a ridere e lui ne sembrò confuso
< non è il mio tipo Loki >
< impossible > mentre io stavo ancora sorridendo, la sua faccia era come una lastra di ghiaccio
< È mio amico niente di più >
< Thor è il tipo di tutti > continuò guardandomi
< non il mio > insistetti
< siete andati in camera in sieme e lui è rimasto con te tutta la sera >
< geloso Laufeyson? > alzai un sopracciglio
< rispondi > era serio
< siamo solo amici > risposi seria
< avevi detto che non avevi amici >
< ora si >
< e io cosa sono? >
< rispondi alla mia domanda e io risponderò alla tua > alzai un angolo della bocca non staccando mai lo sguardo da quegli smeraldi di occhi
<  nessuno a mai voluto avere a che fare con me > rispose diretto
< ora tocca a te > si avvicinò di nuovo alla mia faccia per esaminarmi
< non un amico > vidi i suoi occhi spegnersi
< se fossi un amico non potrei fare questo.. > misi le mie mani sulle sue guancie e mi tuffai di nuovo sulle sue labbra,
lo sentii ridere tra le mie labbra e chiedermi il permesso con la lingua per entrare che io accettai subito schiudendo le labbra e permettendo alle nostre lingue di scontrarsi.

Le sue mani salirono fino ai miei fianchi e la sensazione che avevo sentito nel basso ventre più e più volte si ripresentò, ma stavolta non mi allontanai, rimasi, rimasi a godermi quel momento in quel balcone con la luce rosea che illuminava le nostre fugure,
< questa sarà la mia ultima notte ad Asgard, mi tieni compagnia? > ruppi il bacio
< dipende da che compagnia > sussurò mentre sfiorava il suo naso con il mio sorridendo come un bambino
< fammi sognare > sorrisi rituffandomi nelle sue labbra.

Le sue mani si spinsero sulle mie cosce invitandomi a salirgli in braccio, abbracciai le sua vita con le gambe e gli permisi di posare le sue mani sul mio fondoschiena per tenermi meglio; mi portò in braccio fino in camera mia senza rompere mai il bacio tra noi mentre io gli tiravo leggermente i capelli arruffandoglieli. Lo sentii aprire la porta con un calcio e mi adagiò sul grande letto, iniziò a gattonarmi sopra ma poi lo spinsi via,
< ti inginochieresti per me? > sorrisi mentre sentivo le labbra fredde dalla mancanza di quelle di Loki
< come scusa? > scese dal letto guardandomi confuso
< eri molto sexy in ginocchio, ti voglio guardare di nuovo > alzai le sopracciglia,
ma lui non sembrò accontentarmi
< dai in ginocchio > ripetei e stavolta mi accontentò,

 Lo sentii aprire la porta con un calcio e mi adagiò sul grande letto, iniziò a gattonarmi sopra ma poi lo spinsi via,< ti inginochieresti per me? > sorrisi mentre sentivo le labbra fredde dalla mancanza di quelle di Loki < come scusa? > scese dal...

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< ti è piaciuto quando mi sono inginocchiato per fasciarti il piede allora > riflette tra sé e sé
< non sai quanto > alzai gli occhi al cielo mentre la mia risata rinbombava nella stanza.

Mi avvicinai a lui e lo spinsi a salire sul letto, senza lasciarmi via di scampo mi prese dai fianchi e mi buttò sotto di lui e iniziò a lasciarmi baci lenti sul collo mentre riaffondavo le mani in quei capelli ormai arruffati
< L- Loki > gemetti quando lo sentii soffermarsi sulle clavicole
ma lui alzò semplicemente lo sguardo mangiandomi con gli occhi, quindi lo lasciai continuare in silenzio.

I suoi baci erano gentili ma allo stesso tempo dominanti, lo volevo, volevo vedere la sua bellezza, volevo guardarlo senza preoccuparmi di far vedere le mie emozioni e le mie guancie rosse; gli tirai i capelli portandolo a baciare di nuovo le mie ...

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I suoi baci erano gentili ma allo stesso tempo dominanti, lo volevo, volevo vedere la sua bellezza, volevo guardarlo senza preoccuparmi di far vedere le mie emozioni e le mie guancie rosse; gli tirai i capelli portandolo a baciare di nuovo le mie labbra mentre gli sfilavo via la maglietta lanciandola sul pavimento, e lo guardai di nuovo, con lo stomaco che si contorceva per le farfalle che lo invadevano e con la pelle d'oca che ricoprii il mio corpo con tutti i brividi.
Con lo sguardo mi chiese il permesso e annuii senza esitazione e così anche la mia maglietta finì sul pavimento assieme al mio reggiseno, liberando I miei seni che baciò e stuzzicò facendomi contorcere sotto ogni suo tocco provocandogli una risatina soddisfatta ogni volta.

Quella sera non andammo oltre, ma dormimmo abbracciati e un calore invase per la prima volta il mio cuore che si sentì come rinato, come se Loki quella notte avesse aperto un lucchetto ormai siggilato da tempo.

Lilith || Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora