24.

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HERMIONE

Lee se ne andó verso le dieci e mezza, quell'ora e mezza è sembrata infinita.
Volevo solo che lui se ne andasse per poter vedere Fred.
Quel maledetto Weasley.

« Fred! » urlai e lo sentii uscire dalla stanza, si sporse dalla ringhiera delle scale e mi guardó.
« Dimmi Granger » disse semplicemente.
« Scendi giù ad aiutarmi a cucinare! » dissi a voce alta. Non seppi nemmeno io il motivo per cui stessi urlando, alla fine in casa c'eravamo solo noi due.
« Sei tu la responsabile alla cucina, non io » sorrise, ma io non cedetti.
« Scendi, se tra cinque esatti secondi non sei qui ti faccio del male! » lo minacciai e lui mi guardó serio per qualche secondo, poi rise.
Con il teletrasporto fu subito in cucina.
« Ma così non vale » mi lamentai guardandolo. Doveva scendere a piedi.
« Non mi hai detto come scendere, mi hai solo urlato contro, minacciato più che altro, di scendere giù entro cinque secondi » sorrise in modo beffardo.

Non dissi nulla, lo guardai solo e presi un grosso respiro.
Avercelo così vicino, solo io e lui..

« Cosa devo fare? » domandó interrompendo i miei pensieri.
« Tu peli le patate, io preparo la carne per lo spezzatino » mi avvicinai ai fornelli e presi la pentola più grande, iniziando a preparare.
Per fortuna Molly tiró fuori la carne ieri sera.
« Solo? Non parlavate anche di pollo? » chiese e io annuì, indicando le cosce di pollo in una teglia.
« Sì, ma quello è semplice e si fa veloce. Bisogna solo.. » mi interruppi sentendo un rumore, mi girai verso di lui e vidi le patate pelate e tagliate in una ciottola, mentre le bucce nel cestino « ..ti avevo chiesto niente magia! Non esiste solo quello » sbuffai piano con due pezzi di carne in mano.
Lui si avvicinó a me e io mi appoggiai con il sedere contro il bancone della cucina. Lui si mise di fronte, posando le mani ai lati dei miei fianchi sul bordo del bancone e si abbassó di poco per arrivare all'altezza del mio viso.
« Sai Granger, quando uno non ha voglia di sporcarsi usa la ma- » si bloccó. Io risi.
Gli tirai in faccia i pezzi di carne e lui chiuse gli occhi di colpo, tirandosi su e levandosi e pezzi di carne, mettendoli sul bancone.
« Invece che parlare, prepara i gusti per il pollo! E questa volta usa le mani » lo indicai.
« Va bene, ma poi non te ne pentire mh? » disse e io rimasi confusa. Cosa voleva dire con quello?

Il mio spezzatino era quasi pronto, aggiunsi le patate e lasciai il fuoco lento. Mi girai per vedere cosa stesse facendo Fred e vidi le sue mani sporche di gusto al peperoncino.
« Sei sicuro che lo mangeranno? » lo guardai e lui, dopo aver spalmato i gusti sull'ultima coscia di pollo, si giró verso di me. Si avvicinó e mise le mani sulle mie natiche, sporcandomi i pantaloncini e tirandomi a sé, stringendole.
« Fred! » urlai.
« Zitta Granger, io ti avevo avvertita » sorrise alzando solo un angolo della bocca.
Si avvicinó al mio viso e unì le nostre labbra.
Le mie mani si alzarono, posandosi sulle sue guance, mettendomi in punta di piedi. Le sue mani si spostarono, sporcandomi anche le cosce, le quali alzó per metterle attorno al suo bacino. Mi fece sedere sul tavolo e lui si mise tra le mie gambe. Chiese accesso con la lingua, passandola tra le mie labbra e io glielo concessi, lasciando intrecciare la mia lingua con la sua.
Il bacio fu lento e passionale, ma ogni secondo che passava diventava sempre più forte, eccitante e non so altro. In momenti come questi non riuscii ad usare la grammatica giusta.
Mi tiró a sé, facendomi sentire quanto fosse eccitato. Infatti il suo membro fu duro, spingeva contro di me e so cosa sarebbe successo tra qualche secondo. Dove ci saremmo trovati.
Una sua mano si alzó sul mio seno, stringendolo da sopra la canottiera, sporcandomela.
Si staccó dal bacio e scese a baciarmi il collo, succhiando ad un tratto la pelle sotto all'orecchio, formando un succhiotto.
Ero sua?
Le mie labbra si schiusero e lui si abbassó i pantaloni e boxer. Abbassai lo sguardo e ammisi che la sua grandezza mi sorprendeva sempre di più.
Mi scostai i pantaloncini e mutandine, lui entró di me, facendomi gemere.
Solo in quel momento capii che era ora di mettere via quei pantaloncini. Erano così piccoli che riuscivo a scostarli.
Le sue spinte furono decise e piacevoli. Ricominció a baciarmi, tenendo una mano sulla mia coscia e l'altra su un mio seno. Le mie mani vagarono invece sul suo petto, mentre una rimaneva tra i suoi capelli.
Allargai di più le gambe per dargli spazio e lui ne era felice. Inizió a darmi spinte più secche e veloci, io strinsi le pareti attorno al suo membro involontariamente, ero troppo eccitata.
Mi mandava in ecstasy.
Cosa che in tutti questi anni ho permesso solo a lui di fare.
Ad un tratto colpì il mio punto debole, facendomi spingere la testa all'indietro e urlare il suo nome.
Ormai ero vicina all'orgasmo e lui anche.
Si abbassó con il suo viso e prese un mio capezzolo in bocca, succhiandolo.
Venimmo insieme, lui dentro di me, questa volta.

Non abbiamo fatto l'incantesimo anticoncezionale.
Lo sa, vero?

« Ne avevo bisogno, mi mancavi » sussurró Fred sulle mie labbra, poi abbassó lo sguardo e sorrise soddisfatto nel vedere i miei vestiti sporchi « ora ti dovrai andare a fare la doccia Granger » mormoró.
Io lo guardai negli occhi, poi mi guardai attorno e la ciottola che lui usó prima per i gusti, la misi sulla sua testa, sporcandogli i capelli.
« Anche tu, Weasley » sussurrai e le nostre labbra ripresero a baciarsi.

Spazio autrice
Non vedo l'ora di pubblicare il prossimo capitolo! Ora sì che inizierà il vero gioco 😉

IMPOSSIBLE || FHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora