1.Il fantasma di me stessa

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Sembrava andare tutto bene: il lavoro dei miei sogni, un ragazzo perfetto, una famiglia piena di amore

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Sembrava andare tutto bene: il lavoro dei miei sogni, un ragazzo perfetto, una famiglia piena di amore... cosa volevo di più?

Alla fine del campionato mancano solamente tre gare e anche se il primo posto è già stato assegnato voglio continuare a lottare per il secondo. So che la medaglia d'argento è la prima delle perdenti ma dal mio primo anno su una monoposto di F1 ed entrando a stagione in corso credo di aver fatto abbastanza.

Prima di quest'ultimo tour de force ho deciso di tornare a casa qualche giorno. Non vedo la mia famiglia da un mese e non vedo l'ora di riabbracciarli.
A mancarmi più di tutti è certamente il mio gemello. Il nostro legame speciale risente delle nostre scelte di carriera e quindi ogni volta che ci ritroviamo non ci stacchiamo per due interi giorni.

Questa volta sarà ancora più dura delle altre. Fra cinque giorni partirà per una missione di cinque mesi durante la quale non potremmo sentirci spesso. So che la mamma potrebbe usare la sua influenza per contattarlo ma sa che ad Arthur non piacerebbe ricevere un trattamento di favore perché suo figlio quindi lascia stare.
Mi mancherà da morire e spero vivamente di essere a casa quando lui tornerà.

Con me sarebbe dovuto venire Clayton ma un importante impegno di lavoro lo ha fatto deviare a Montecarlo. Quando ho provato a chiedere di più lui ha cambiato discorso dopo avermi rifilato una vaga risposta. Da quando sono diventata pilota qualcosa tra noi è cambiato e non capisco il motivo. Ho provato più volte a uscire l'argomento e chiedere se ci fosse qualcosa che non andasse ma continuava a ripetermi che tra noi le cose andavano bene e che mi amava...

Ammetto di non essere una vera esperta perché Clayton è stato il mio primo in tutto: dal primo bacio al primo fidanzato. Volevo chiedere consiglio a mio fratello ma so che in realtà lui non ha ancora digerito il fatto che il suo unico amico si sia fidanzato con la sorella quindi ho optato per una mia amica. In realtà non siamo proprio migliori amiche perché non mi sognerei mai di aprirmi completamente con lei soprattutto perché so che lei, come le altre del nostro gruppo, in realtà sono tutte gelose l'una dell'altra. Comunque, la sua risposta è stata molto diretta e mi ha detto che era successo anche a lei al suo fidanzato e che poi la cosa si è risolta da sé. Non sono molto convinta della cosa ma ho deciso di lasciar perdere del resto forse era solo la mia impressione.

Cinque giorni dopo, salutato mio fratello sulla banchina e pianto un po', un po' tanto, mi dirigo verso l'aeroporto. All'inizio avevo intenzione di partire domani per passare più tempo con mio padre che si lamenta che non mi vede mai ma poi mia madre ha promesso che sarebbero venuti a vedere la mia gara.

Prima di decollare, provo a chiamare Clayton per avvisarlo che sarei arrivata in circa un'ora a Nizza. Da lì a casa sua a Montecarlo sono circa mezz'ora di macchina senza traffico.
Il telefono però sembra staccato e quindi decollo spegnendo il telefono.

Come previsto arrivo sotto casa sua due ore e mezzo dopo aver perso un'abbondante ora a parcheggiare l'aereo.
Devo ammettere che sono un po' stanca e non vedo l'ora di buttarmi sul divano con lui e goderci insieme la fredda serata di inizio autunno.

Tiro fuori le chiavi dalla borsa e salgo all'ultimo piano del palazzo con vista sulla Costa Azzurra. Devo ammettere che è un bel posto in cui vivere ma preferisco Londra. So che il meteo è quello che è ma è casa mia...

Appena apro la porta appoggio le chiavi sul tavolino all'ingresso. Mi tolgo le scarpe e appoggiata la borsa sul divano vado in giro per vedere se Clayton è a casa. All'inizio pensavo che non ci fosse visto che il suo telefono era irraggiungibile ma poi ho visto la montagna di piatti sporchi nel lavandino della cena e quindi deve essere qui.

Mi incammino verso la camera da letto e mentre sono ancora in corridoio sento dei lamenti. Preoccupata in caso si sia fatto male, spalanco la porta ma la scena che vedo è tutt'altro rispetto a quello che mi sarei mai aspettata

Rimango bloccata come un palo della luce con gli occhi puntati sulla scena anche se sono immersa nel vuoto più totale.

Ma come hanno potuto farmi questo? Tutti e due poi... sapevo che non avrei dovuto fidarmi e forse papà aveva ragione in fondo.

Clayton si mette seduto e quella che ormai è la mia ex migliore amica fa lo stesso coprendosi con il lenzuolo. Non credo di aver mai sentito tanto dolore in tutta la mia vita.

Mi risveglio dal mio stato di trance e vedo che sul volto di Lisa non c'è un mino di rimorso e anzi c'è solo un ghigno di soddisfazione e superiorità. Ma da quando mi odia così tanto?
Rivolgo la mia attenzione a Clayton che cerca di formulare una frase ma dalla sua bocca non esce nulla quindi decido di andarmene.

Prendo le mie cose e lascio l'appartamento dopo aver sbattuto sonoramente la porta.

Non so dove io abbia trovato la forza di trovarmi un albergo ma appena ho chiuso la porta della mia camera sono crollata a terra.
Ho svuotato milioni di lacrime mentre sono rimasta seduta per non so quanto tempo con la schiena attaccata alla porta.

Ormai le lacrime erano finite e quindi decido di alzarmi. Sento una enorme fitta al cuore che non mi permette di formulare un pensiero decente.

Mi riprendo a fatica dal momento e mi accuccio sotto le coperte prima che involontariamente altre lacrime iniziamo a colare dai miei occhi.

Prendo in mano il telefono perché avevo sentito uno squillo. Speravo forse che fosse Clayton che voleva scusarsi ma la realtà è che dentro di me so che non gli importa nulla

Il messaggio era di mia madre che mi chiedeva se fossi arrivata sana e salva visto che non le avevo dato più notizie. Il mio dito clicca involontariamente il tasto della videochiamata. Non ho fatto in tempo a chiudere che subito ha risposto.

Ho schiacciato il tasto di fine videochiamata ma ha indubbiamente visto la mia faccia perché ha provato a chiamarmi innumerevoli volte. Le prime non le ho risposte ma poi ho letto un messaggio di mio padre che mi implorava di rispondere.

Sono riuscita a malapena a mettere insieme due parole tanto che mio padre ha chiuso la telefonata con un "stiamo arrivando".

Due ore dopo sono tra le braccia del mio eroe a piangere tutto ciò che ho mentre mia madre cerca di consolarmi.

Due giorni dopo sono in partenza per il Messico per il Gran Premio con entrambi i miei genitori al mio fianco. Non credo che senza di loro avrei avuto la forza di alzarmi dal letto ma poi mia madre mi ha convinto dicendomi che nessuna persona si deve mettere in mezzo ai miei sogni...

In Messico Clayton è riuscito ad avvicinarsi a me mentre ero da sola e anche se sono stata stupida a permettergli di parlare mi sentivo in dovere di farlo, del resto ci conosciamo da venti anni...
Ciò che mi ha detto però è sorprendente: pensavo che si sarebbe scusato ma invece ha detto che non ero abbastanza "donna" per lui e che non riuscivo a stare dietro ai suoi bisogni. Per fortuna che nessuno della mia famiglia era lì, specialmente mia madre altrimenti di Clayton sarebbe in ospedale...

Durante la gara uno dei dirigenti della Ferrari si è avvicinato ai miei genitori proponendo un incontro.
La verità è che se non mi avessero contatta io sarei rimasta senza sedile perché mai e poi avrei firmato il rinnovo con Aston Martin.

Sono orgogliosa di me stessa per essere arrivata a guidare una Ferrari perché del resto anche chi dice di non essere tifoso della rossa in realtà lo è. Insomma, le macchine da corsa le coloriamo tutti di rosso da bambini e io l'anno prossimo piloterò La Macchina Rossa

Quella ferita però è ancora aperta e ho paura che non sarò più la stessa. Da quel giorno a poco a poco ho iniziato a isolarmi dal mondo esterno. Ho paura che mi si tradisca di nuovo e ho smesso di credere nelle persone. Ho smesso di sorridere e ho iniziato a dormire poco la notte. I miei occhi ora sono spenti e se prima guardandoli vedevi qualcosa brillare ora sprofonderesti nel vuoto.

In poche parole, sembro il fantasma di quello che ero un tempo

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