14.Problemi di coppia

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Questa mattina ero indeciso se andarmene o meno

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Questa mattina ero indeciso se andarmene o meno. Volevo rimanere almeno per la gara ma poi ho prenotato il volo del pomeriggio da El-Prat

Ho visto il suo sguardo quando mi accusava di essere felice perché non ero più il suo bodyguard ma non per il motivo che crede lei. Avrei voluto zittirla con un bacio e dirle la verità. Ero al settimo cielo quando il mio contatto nell'azienda mi ha riferito che Victoria non era più in pericolo per due motivi: il primo era che appunti non c'era nessuno pronto a farle del male e secondo che finalmente non ero più un suo dipendente e quindi potevo confessarle il vero motivo del mio cambio di atteggiamento nei suoi confronti.

Avevo paura che abbassando la guardia la avrei messa in pericolo anche se far finta che per me non contasse nulla è stato molto difficile.

Volevo rimanere per dirle che mi sono innamorato di lei però forse è meglio così. Merita di meglio. Se non lo facessi sarei egoista perché lei può e avrà di meglio.

Arrivato in aeroporto mi sono messo a guardare la gara sul cellulare e quando quegli idioti dell'Aston Martin hanno sbattuta fuori pista la mia piccolina il mio cuore è schizzato in gola. Era il mio turno ai controlli ma non posso partire... non posso lasciare la mia piccola così. Ho visto che è uscita con le sue gambe dalla macchina ma deve aver preso un forte colpo perché riusciva a malapena a fare due passi dritti.

Esco praticamente correndo dall'aeroporto e mi precipito alla ricerca di un taxi.

Sono troppo spaventato. Non può esserle successo nulla e non deve non prima che io possa dirle la verità perché sarò anche egoista ma non posso rinunciare all'unica persona con cui mi sento di nuovo bene.

Cerco di leggere tutte le notizie ma nessuna sa dirmi in quale ospedale è stata trasportata. Ero indeciso su chiamare o meno Arthur ma poi mi sono reso conto che un solo ospedale della zona ha un eliporto sul tetto

Raggiungo l'ospedale e per fortuna che ho ancora il pass sul quale c'è affermato che faccio parte della sicurezza di Victoria.

Arrivo nella sua stanza e lei sta lì con le lacrime agli occhi mentre fissa il soffitto.

Mi precipito sulle sue labbra. Non mi interessa più niente: voglio assaggiare le sue labbra e voglio tenerla tra le braccia. Non deve piangere più. Le uniche lacrime che vorrò vedere sul suo viso sono quelle di gioia.

Per un attimo sembra sorpresa ma subito dopo si lascia andare e ricambia il mio bacio.

All'inizio è un bacio dolce ma subito ci rendiamo conto di voler entrambi di più e mi ritrovo seduto con lei tra le braccia e le nostre lingue che danzano prima dolcemente e poi con passione.

Dopo qualche minuto, ci stacchiamo perché siamo senza aria e mi accorgo di avere le lacrime agli occhi. La mia piccola con tutta la sua dolcezza mi asciuga le lacrime e si accucciola tra le mie braccia prima che sprofondiamo entrambi in un sonno felice.

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