Capitolo 6

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Due giorno dopo

Serena

"Come stai tesoro?"

"Tutto bene mamma"

"Sei sicura che non vuoi tornare con noi in Sicilia per qualche giorno oppure fino a quando non finiscono le ferie?"

"Sicurissima mamma, mi mancate moltissimo e la mia terra mi manca però qua ho trovato una grandissima stabilità"

"Questo è vero, ti sei ambientata bene, hai creato una tua routine con la piccola e riesci a gestire tutto perfettamente"

"Ne sono felice che pensi ciò, Alice ha bisogno di aria fresca e pulita"

"Però tesoro io vorrei esserti d'aiuto"

"Tranquilla mamma, ci sono Annalisa ed Emma che ogni tanto mi vengono a trovare, mi aiutano con la piccola"

"Ne sono felicissima e so quanto loro ti vogliono bene, però mi sembra di non esserti d'aiuto"

"Mamma..." dico abbracciandola "In questi due anni hai fatto così tanto per me, tu e papà siete stati la mia salvezza da quando Alice aveva due mesi. Avete fatto e continuate a fare tanto per me, davvero"

"È che... ciò che hai passato mi fa stare sempre male"

"Lo so, non si può cancellare. Però piano piano si va avanti"

"Si..." risponde mia mamma asciugandosi gli occi "Poi Alice mi sembra più tranquilla"

"Lo è. Sta crescendo circondata anche dall'amore e dall'affetto delle mie due amiche, da me. Poi da quando andiamo in spiaggia è ancora più tranquilla, perché corre, ride, scherza, si fa i bagni a mare, gioca con la sabbia"

"Si vede. Sta imparando anche tante parole nuove" dice mio papà arrivando in giardino con la piccola in braccio.

Alice è molto legata ai suoi nonni, ai miei genitori e anche agli altri due nonni che sentiamo pochissimo però.

"Nonno siolo"

"Amore non possiamo sempre scivolare, il nonno si stanca"

"Sioloooo"

"Alice dopo" le dico cercando di distrarla

"Voio ERO" Alice inizia a piangere

"Ero? Che significa?" mi chiede mia mamma con la faccia sorpresa

"Niente, dai Alice vieni dalla mamma"

"Mamma voio ERO, dai"

"Amore non posso. Che ne dici di andare a prendere il tuo telefonino e farlo vedere al nonno?"

"Siiii"

Alice prende la mano di mio padre per andare dentro casa a prendere il cellulare giocattolo che le ho regalato qualche mese fa.

Ritornano dopo qualche minuto in giardino.

"Mamma, mamma"

"Dimmi amore"

"Ciamo io ERO"

Alice compone un numero a caso mentre i tasti del telefono finto iniziano a fare le musichette e si porta l'oggetto all'orecchio.

"Ero, ciao. Io siolo, apetto te"

I miei occhi diventano lucidi a questa scena. Non può essere. Mia figlia che chiama Piero e lo inviata a casa per scivolare con lui. So che è una chiamata finta, che Piero non lo saprà mai però mi spaventa questa cosa, mi fa paura come Alice si sia affezionata a Piero.

I colori dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora