Tornare nel Passato

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Gli alti cancelli in ferro battuto di Malfoy Manor sovrastano le persone che vi si trovano dinanzi. Il Ministro Kingsley, tre Auror delle forze speciali, Lucius Malfoy ed Harry Potter.

-"Non deluderci, Lucius."

-"Non ne ho intenzione, Ministro."

La voce è strascicata ma il tono deciso dà un pelo di speranza al bambino sopravvissuto, speranza di non essere tradito, speranza di riuscire a fare qualcosa prima che sia tardi, speranza per Draco e per la sua migliore amica.

L'uomo ancora ammanettato alza il braccio, sfiorando appena il pesante ferro. Un cigolio accompagna il movimento lento del cancello che piegandosi verso l'interno apre la strada al suo padrone.

Tutti e sei fissano il lungo viale, ma solo due hanno un gran peso nel petto nel vederlo. Per Lucius sembra quasi impossibile trovarsi lì, davanti quel castello che per molti anni è stato la sua casa, ospitando feste e balli galanti, piene di sfarzo e denaro. All'interno di quelle mura ha vissuto momenti di pura felicità, come l'arrivo subito dopo il suo matrimonio, con Narcissa tra le braccia sorridente e luminosa. La nascita del suo unico figlio, le prime parole, i primi passi, la sua prima magia.

Ma come per tutto, c'è anche il rovescio della medaglia, e quel lato ha il volto del Signore Oscuro. Colui che si è impossessato della sua dimora felice, eliminando la luce in ogni stanza portandosi dietro solo Oscurità e morte. Dal giorno in cui i Potter sono stati assassinati il sorriso di sua moglie ha perso via via il suo splendore, fino a non comparire più. Al suo posto c'era lo sguardo spaventato, triste e sempre attento che mai ha abbandonato la sua figura, facendolo sentire un completo idiota.

Un sorriso triste incurva le labbra dell'ex braccio destro di Voldemort. Non può fare a meno di pensare cosa sarebbe accaduto se solo si fosse reso conto a cosa sarebbe andato incontro facendo quello che ha fatto. Vorrebbe tornare indietro, fare altre scelte, per Narcissa, per Draco e anche per sé stesso.

È stato stupido e codardo a seguire un uomo che voleva cambiare il mondo, peggiorandolo. Purtroppo, se ne è reso conto troppo tardi.

A sua discolpa però, credeva davvero di riuscire a salvare la sua famiglia se alla fine avesse accontentato il Lord, soddisfacendo le sue richieste. Per quanto possa suonare orrendo, sa che avrebbe fatto di tutto per proteggerli anche se questo ha significato usare la maledizione mortale, e quelle di tortura su altri maghi e streghe. In un piccolo lato prova rimorso anche per i babbani uccisi, e per i mezzosangue. Certo, questo non significa che ora li apprezzi o che possa mai volerli a stretto contatto con la sua persona, ma si rende conto che anche loro sono persone esattamente come lui, e non meritavano le sofferenze patite.

Una piccola spinta alla schiena lo incita a mettere un piede davanti all'altro, attraversando il viale di sassolini fino ad arrivare al grande portone d'entrata che si apre appena Lucius gli è ormai davanti.

-"Sicuro che non ci saranno problemi?" Domanda Kingsley guardandosi attorno. L'atrio imponente si estende di fronte a loro, mostrandosi meraviglioso con tutti i suoi marmi e mobili costosi.

-"Certamente. In questo momento la mia famiglia ed io siamo ad un ricevimento, nemmeno gli elfi sono qui, visto che li ho prestati ai Parkinson per servire gli ospiti."

Il Ministro rimette nel taschino la Giratempo che brilla sotto la luce del sole.

-"Abbiamo un'ora, vediamo di non sbagliare!"

Seguito da Harry e dagli uomini del Ministero, Lucius sala al piano superiore, attraversa un ampio corridoio fermandosi davanti ad una gigantesca porta di legno scuro a forma di arco. Abbassa la maniglia rivelando la maestosa biblioteca che si nasconde dietro.

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