Momenti complici

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Estasiata per la notizia appena ricevuta, la bionda Serpeverde si affretta per i corridoi della scuola, sfrecciando su per le grandi scalinate attirando sguardi di molti studenti. Ormai tutta la scuola si era abituata al broncio formato nel suo volto, la sua perenne espressione affranta non era più una novità o motivo di chiacchiera, nessuno poneva alcuna domanda sul perché. La scomparsa di Astoria Greengrass è diventata di dominio pubblico due settimane dopo l'inizio dell'anno scolastico, quando la sorella maggiore ha avuto un crollo emotivo nel bel mezzo della cena, e correndo fuori dalla Sala Grande in lacrime ha costretto la preside a dare una spiegazione all'intera scolaresca, così che nessuno andasse ad infierire.

Una volta raggiunta l'aula di Trasfigurazione, impaziente spalanca la porta con molta poca delicatezza, facendo fare un salto per l'improvviso spavento al ragazzo che fino ad un secondo prima era concentrato nello studio dell'incantesimo Avifors.

-"Blaise!"

-"Daphne sei impazzita?! Mi hai tolto dieci anni di vita!"

-"Come sei drammatico!" Borbotta la ragazza avvicinandosi a lui con un gran sorrido ad illuminarle il viso.

-"Drammatico?! Mi hai fatto venire un colpo! Ti sembra il modo di aprire una porta?"

-"Mica l'ho abbattuta.."

-"Mancava poco! Comunque, per qual motivo sei piombata qui in quel modo? E con quel sorriso soprattutto!"

Zabini la guarda sospettoso, è sorpreso di vederla in quel modo.

-"Ho una notizia bellissima!"

Vedere la bionda saltellare sul posto in quel modo così infantile, quasi, fa sorridere il giovane che allargando le labbra in un sorriso divertito, incrocia le braccia e, appoggiandosi al banco dietro di lui la invita a spiegargli cosa è successo di così bello.

-"Astoria mi ha scritto! Guarda, mi è appena arrivata questa lettera!"

In uno scatto il moro le è di fronte, trepidante a leggere le parole della piccola Astoria. Daphne gli porge il pezzo di carta che lui afferra e inizia a leggere con grande attenzione. Ogni parola scritta viene accarezzata dalle labbra di Blaise, più di una volta, perché leggerla una sola volta non gli basta.

-"Hai visto?! Lei sta bene! E domenica potrò rivederla! Non sto nella pelle! Sono così felice!"

La gioia e la serenità che prova in quel momento le si legge nel volto, nei modi di fare e anche da come le è cambiato il tono della voce. Il Serpeverde è così felice di poterla finalmente rivedere in questo stato che non riesce a toglierle gli occhi di dosso, vuole lasciarle qualche attimo di pura spensieratezza prima di farle sapere ciò che pensa.

-" Non sai quanto io sia contento Daph" Dice prendendole le mani e guardandola negli occhi.

-"Sapere che sta bene, anche se non sappiamo dove si trova in questo momento è già abbastanza."

-"Si è vero, ma domenica sono sicura che mi dirà tutto, adesso il tempo non ci manca! Insieme torneremo ad essere felici, mi occuperò di lei e..."

Ma le parole della ragazza si bloccano in gola appena vede lo sguardo che il compagno di casa le rivolge. Nei suoi occhi può vedere sì la felicità nel sapere Astoria viva e in buone condizioni, anche vederla così euforica sicuramente lo fa contento, ma nei suoi occhi c'è qualcos'altro, e non è niente di buono.

-"Blaise...cosa c'è? Perché mi guardi così?"

-"Vieni, siediti con me"

Tenendola per mano la accompagna ad una sedia, una volta seduti uno di fronte all'altro e sempre tenendosi per mano Zabini inizia ad esprimere il suo pensiero.

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