Un Aiuto Inaspettato

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Il lungo corridoio è avvolto dal buio, solo piccoli raggi di luna riescono ad entrare attraverso i vetri delle finestre facendo sì che il percorso possa essere individuato. Da piccolo odiava il buio, gli metteva paura, chiedeva a sua madre di guardare sotto il letto, terrorizzato che qualche mostro fosse in attesa di fargli del male. Anche la presenza delle lunghe tende bianche gli mettevano paura, era come se lo guardassero minacciose, passava minuti interi ad osservarle e in quei momenti era sicuro di vedere un loro movimento che partiva dal basso per poi salire piano piano fino al bastone che le teneva ferme.

Adesso invece, dopo quanto ha vissuto, quanto ha visto e sentito percepisce il buio sotto altre forme. Rassicurazione, tranquillità e silenzio. Tutto ciò che riesce a calmarlo e farlo sentire al sicuro. Sentirsi avvolto da esso lo rende sicuro, lo aiuta a celare i suoi pensieri, ma allo stesso tempo lo aiuta a pensare, a formare idee e schiarire quelle ancora nebulose.

Il legno lavorato che contorna la finestra in stile gotico veneziano viene dolcemente accarezzato dalle lunghe e sottili dita di Draco. Sentirne la superficie perfettamente liscia con interruzioni di piccole venature è quasi rilassante, sono pochi i momenti in cui abbassa la guardia, potendo concedersi momenti in cui liberare la mente. Le parole di Blaise e della mezzosangue stanno ancora vorticando nel cervello come un uragano, non sa decidere se essere più colpito per la presa di posizione di lei, o dall'ammirazione che ha visto negli occhi dell'amico sempre per lei. Di una cosa è certo, Blaise Zabini non è uno sprovveduto e se si è abbassato ad avvicinarsi ai due Grifondoro come ha fatto prima significa che ha visto in loro qualcosa che a lui ancora sfugge. Sa bene quanto il suo amico adori la lealtà e la correttezza, anche se è stato smistato in Serpeverde deve ammettere che oltre all'astuzia e all'arte di progettare piani malefici per un suo tornaconto non ha proprio nulla. Lo ha sempre visto come una persona corretta e responsabile, per questo si è trovato bene con lui fin da piccolo, da sempre sa che è l'unico punto fermo e sincero nella sua vita, come sua madre, di loro si potrà sempre fidare.

Pensando alla lealtà non può che far andare il suo pensiero anche verso la mezzosangue, colei che ha odiato e disprezzato per anni, che ha ammirato per la forza e per il coraggio l'anno passato e che in questo momento lo sta lasciando completamente sconvolto. Non solo per le sue parole riguardanti Narcissa Malfoy, sorella della strega che l'ha torturata non solo con la magia, ma anche con crudeli metodi alla babbana, è rimasto allibito per l'effetto che gli ha fatto quando l'ha vista, mai nei sette anni precedenti ha pensato che la nata babbana fosse bella. Quando poche ore prima, dopo essersi seduto a fianco a lei e l'ha guardata negli occhi è rimasto quasi senza parole, davanti a lui non ha visto solo la secchiona della scuola, sua acerrima nemica dall'età di undici anni, ha visto una ragazza quasi donna. Vista da così vicino, ha potuto notare le piccole pagliuzze dorate attorno alla pupilla rendendole l'occhio quasi color del miele. E quelle labbra, per un attimo è stato sul punto di sporgersi per assaggiarne la morbidezza.

Sto impazzendo!

Pensa Draco passandosi la mano tra i capelli scompigliandoli leggermente. Lancia un ultimo sguardo verso il cielo, notando una piccola stella più luminosa delle altre che cattura per un istante la sua attenzione prima di ricominciare a camminare verso i sotterranei.

Ha fatto solo tre passi quando sente uno scoppio, seguito subito dopo da un altro con minore intensità. Passi veloci risuonano nel corridoio e l'immagine della Granger si forma davanti ai suoi occhi.

Come spinto da una forza maggiore si affretta a tornare indietro, un macigno all'altezza dello stomaco inizia a farsi più pesante ad ogni passo che fa, una parte di lui preme per correre verso il luogo dei botti, l'altra gli suggerisce di non far nulla e tornare come stava facendo verso il suo letto, al sicuro nei dormitori. Quando pochi minuti prima ha percorso quello stesso corridoio non gli è sembrato così lungo, adesso ha l'impressione che non abbia una fine, la meta non arriva mai. Altri boati rimbombano sotto le travi di legno, il pavimento trema leggermente sotto i piedi del bel Serpeverde che si blocca al centro del corridoio tentando di captare cosa sta accadendo, si guarda attorno per accertarsi che nulla stia per frantumarsi al suolo, per un instante gli sembra di avere un déjà-vu tornando al due maggio, ma questo dura solo per un attimo, un lamento di dolore fa eco fino al luogo dove si trova e in quel suono non ha dubbi che si tratti della Granger, adesso corre, le sue gambe si muovono senza fatica e senza che lui le comandi. È ormai arrivato all'ultimo angolo, una volta svoltato si troverà davanti a qualcosa che ancora non gli è chiara, anche se l'istinto lo porterebbe a buttarsi di slancio verso quanto sta accadendo il suo animo da Serpe lo frena, facendogli fare probabilmente la cosa più sensata per prepararsi, evitando di rischiare un pericolo sconosciuto. Rimanendo nascosto da una colonnina si sporge appena per vedere quanto accade, la mezzosangue è stesa a terra, sembra pietrificata, a pochi passi da lei un individuo incappucciato avanza lentamente, la punta della bacchetta è puntata verso il corpo della ragazza. 

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