43. Goodbye.

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Canzoni per il capitolo:

Skin-Zola Jesus

Right now-One Direction

Breathe me- Sia

-HARRY'S POV.

Le sue mani premono contro il vetro macchiato, sta piangendo di nuovo e urla il mio nome. Non riesco a sopportarlo. Sposto lo sguardo sulla guardia davanti a me.

"Non lasciarmi!" Urla ma io la ignoro. Per non ferirmi, per non continuare a rovinare la sua vita.

Mi giro un'ultima volta, un poliziotto la sta tirando via, non credo di averla mai vista così. Entro nell'ascensore e quando le porte si chiudono so che non rivedrò più Aubrey e questa non era l'ultima visione di lei che volevo avere.

AUBREY'S POV.

Le urla sembrano mute, Harry non si gira nemmeno per guardarmi e adesso vorrei solo spaccare questo vetro e correre tra le sue braccia.

Un poliziotto mi tira via.

"Mi lasci!" Urlo ma è inutile.

"Signorina deve calmarsi." Mi tira via da Harry che sparisce dietro le porte dell'ascensore.

Allungo una mano verso di lui, ma so già che adesso è irraggiungibile.

Rick mi raggiunge e mi stringe, la sensazione calda e confortante mi fa sentire anche peggio di prima.

"Dobbiamo andare." La voce triste mentre continuo a piangere tra le sue braccia.

"Non voglio lasciarlo qui." Singhiozzo e senbro una bambina sembra essere tornati a dieci anni fa. Quando mio padre mi lasciò con Rick, ma adesso chi mi ha lasciato è la persona che amo di più al mondo. E io non posso accettarlo. Non posso svegliarmi domani e sapere che Harry sarà dall'altra parte del mondo, in una fredda cella, solo e distrutto più di quanto già sia. Harry è il mio ossigeno, e senza di lui è come se fossi persa. Come se avessi un grande masso sul petto. Mi sento già tirare giù dal peso della sua mancanza.

"Aubrey andiamo." Rick mi trascina via. Camminiamo fino alla macchina e quando sono a casa tutto quello che vedo ricorda Harry.

Mi stringo nelle coperte del letto mezzo vuoto e piango, piango fino a prosciugarmi. Fino a quando Harry non torna.

La mia unica certezza dopo un abisso di tempo passato nell'avere nulla attorno a me.

Il sole riscalda la stanza e quando mi alzo, la realtà mi schiaffeggia e non ha mai fatto più male.

Mi vesto velocemente e mi siedo sul divano.

Qualcuno bussa, quando apro la signora Collins mi stringe in un abbraccio.

"Aubrey..mi dispiace così tanto." Tampona gli angoli dei suoi occhi e serra le labbra.

"Anche a me, fatelo uscire. Vi prego." Imploro la donna davanti a me e lei annuisce.

"Farò il possibile, è il mio unico figlio." Sembra davvero dispiaciuta e sincera, mi chiedo quando finirà tutto questo tira e molla. E quando io e Harry staremo insieme finalmente.

-

È passata una settimana, il volo per Washington è stato posticipato per la prossima settimana. Sono andata ogni giorno da Harry ma non si è fatto vedere, nemmeno una volta. E inutile è dire come stupida e addolorata mi sia sentita, non ho dormito e ho pensato al perché di tutto ciò senza però trovare risposta.

Mi siedo e aspetto. Quando Harry arriva sussulto e mi si secca la bocca. Ha una barba leggera sul mento e sulla mascella, i capelli scompigliati che gli incorniciano il viso e le labbra carnose arrossate. Gli occhi verdi sono gonfi e le occhiaie sono evidenti.

Ma resta sempre il mio Harry.

"Har" mormoro appoggiando le mani al vetro.

"Perché sei venuta?" È freddo e distaccato e mi sento estremamente ferita.

"Sono venuta tutti i giorni, per una settimana." Lo fisso ma lui non alza lo sguardo.

"E perché?" Il tono strafottente e il sopracciglio alzato.

"Perché tua madre e io stiamo lavorando sul farti uscire da qui." Sorrido.

"Non voglio uscire da qui. Non ti è chiaro? " alza lo sguardo e non lo riconosco.

"Perché ti comporti così? " chiedo e lui sogghigna.

"Perché non me ne frega un cazzo, ti ho già salutata una volta. Non ti è bastato? Smettila di venire qui e smettila di cercarmi, e di trovare soluzioni. È questo ciò che merito e tu sei solo accecata dall'amore che provi tanto da non riuscir ad aprire gli occhi e capire qual è realmente la cosa giusta." Sputa velenoso e io aggrotto le sopracciglia.

So a che gioco sta giocando, sta cercancando in tutti i modi di ferirmi per farmi allontanare.

"Sei un ingrato e un codardo. Non usare la tua cattiveria contro di me. Perché sai che so come stai giocando." Sbuffo e lui ridacchia.

"Non ti voglio vedere più. Non ti è chiaro? Va' e goditi la vita che ti spetta." Si alza e fa per andarsene.

HARRY'S POV.

Sto dicendo cose orribili, ma non puo venire qui ogni giorno e sprecare la sua vita per me. C'è un'ovvia ragione per cui sono qui e non voglio che lei sia coinvolta in tutta questa merda.

Aubrey è troppo pura, troppo leggera e troppo per questo schifo. È troppo fragile per tutto questo dolore, io la amo e non posso permettere che le mie azioni psicopatiche e da drogato influenzino la sua vita.

"Davvero Harry? Smettila di dire queste cose! Sono venuta qui per un'intera settimana, ogni giorno, ho aspettato per ore per poi sentirmi dire che non volevi vedermi. Non sai affrontare i problemi che ti crei, sai solo voltare le spalle. Come sempre!" Ha ragione ma ora come ora non posso dirglielo.

"Se non ti ho voluto vedere c'è un motivo, non credi? Fatti due domande e datti due risposte Aubrey. " sputo velenoso, e i suoi occhi si chiudono in due fessure mentre scuote la testa.

"Ho bisogno di te Harry! Ho un disperato bisogno di te." Sospira e i suoi occhi si riempiono di lacrime.

Il mio cuore si sta spezzando. La amo così tanto.

"Non hai bisogno di me, la tua vita andrà bene. Hai tante persone e ce la farai. " sto cedendo, lo so.

Piange.

"Io non voglio nessuno Harry. Voglio te nella mia vita. "

"Ti prego smettila! Sei noiosa." Mento e lei scuote il capo.

"Non mi vuoi più? Ti aspetto Harry. Ti aspetto un anno, due. Quanti ce ne vorranno. Sarò qui per te se occorre." Questa ragazza è pazza, ma anche io lo farei per lei.

"Non ne vale la pena Aubrey! Apri i tuoi fottuti occhi!" Alzo la voce e lei si alza appoggiando le mani sul tavolo.

"Ne vale la pena e lo sai anche tu! Come puoi buttare tutto quello che abbiamo passato così? Che me ne faccio dei tuoi disegni se tu non ci sei più a disegnarmi? " le labbra e gli occhi gonfi , ha pianto così tanto. E avrei voluto stringerla forte.

"Troverai qualcun'altro. Ti amerà, avrai dei figli e sarai una splendida mamma, magari chissà un giorno ci rivedremo e rideremo di questa situazione. Ora basta." Il nodo in gola cresce e tra poco piango anch'io lo so. È un addio e fa male.

"Ti amo Harry non mi lasciare andare." Scuoto la testa.

"Addio Aub." Mormoro andandomene e lasciandola li. Ma stavolta non piange, non urla. Va via e basta. E fa ancora più male.

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