29. Ikigai.

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HARRY’S POV.

È mattina, e il sole illumina la stanza enorme mentre Aubrey è attorcigliata nelle coperte color panna, mi sembra davvero assurdo essere qui. Dopo tutto questo tempo mi sembra assurdo essere tra le sue coperte mentre sento il suo respiro calmo che si perde nell'aria. Non so cosa dire o fare, sono arrivato e l'ho vista lì,  su un tetto di un ospedale mentre cercava di trovare la persona che era buttando tutto all'aria. L'ho vista mentre era cosparsa di sangue e mentre piangeva urlando quanto inutile fosse,  ma io sapevo che non era vero. Io sapevo che se solo l'avessi lasciata lì,  dopo nulla avrebbe più avuto senso. Questa ragazza mi confonde,  e mi sembra assurdo che siano passati già sette lunghi mesi. Mi sembra ieri il giorno in cui venne in palestra e la cacciai fuori solo per vederla arrabbiata. Io la amo. Io amo tutte le sue sfumature,  amo questa ragazza che lotta ogni giorno per due. Se penso al modo in cui l'ho ripetutamente rifiutata solo per salvare il mio ego,  mi viene da vomitare. Cosa c'è di sbagliato in me? Io non mi capacito del fatto che lei mi ami così tanto. Ma al tempo stesso ho paura,  perché ho bisogno di lei al tal punto di commettere pazzie. E ho paura che lei non abbia bisogno di me quanto io ne ho di lei. Aubrey. Non riesco nemmeno a pensare di lasciarla ora come ora, l'ho vista alla deriva, spaventata e distrutta.

E ora posso dirlo, io sono una persona innamorata follemente.

Sono innamorato di lei,  del modo in cui si sofferma su ogni piccolo dettaglio,  cosa che mai nessuno ha fatto. Nemmemo Brooklyn. Il modo in cui stanotte mi ha stretto e mi ha guardato negli occhi mentre pronunciava il mio nome mi fa capire che tutto ciò che mi tiene qui è lei. Tutto ciò che mi tiene al sicuro è lei. Voglio stare qui con lei, per sempre.  Voglio essere stretto tra le sue braccia e voglio vederla sbuffare quando dico qualcosa di stupido. Io la voglio, sempre.

Quando mi alzo sento il freddo autunnale sul mio corpo nudo, e quando ricordo l'avvenimento di ieri sera non posso evitare di sorridere.

Mi vesto ed esco dalla camera raggiungendo Rick in cucina.

"Buongiorno Harry." Sorride mentre si accomoda sullo sgabello e mi porge una tazza di caffè.

"Pensavo fosse Aubby. " dice poi prendendo un sorso della bevanda. "No, sta dormendo." Abbasso lo sguardo per evitare di sorridere di nuovo e lui sospira.

"Come sta?" La voce di questo ragazzo è rotta, come lui tra l'altro.

"Si sta riprendendo, vorrei riportarla a Londra." Dico alzando lo sguardo,  Rick sospira e fa spallucce.

"Non lo so, non mi sembra una buona idea. L'ultima volta è corsa qui piangendo,  e non è da lei."ingoio la bile formatosi in gola e annuisco.

"Non sarà così,  davvero le cose sono cambiate. Te lo assicuro." Sono sincero, non voglio che Aubrey scappi via da me come ha fatto. Anche se sono stato io a mandarla via,  il pensiero di rivederla di nuovo distrutta mi uccide.

"E a Zayn cosa dirà? " cosa scusa?

"Cosa hai detto?  Chi cazzo è Zayn?" Sbotto irritato, Rick passa una mano sul viso mentre impreca.

"Non te l'ha detto? Si sono diciamo frequentati, ma nulla di più. Voleva te e basta piangeva continuamente e Zayn l'ha semplicemente consolata. " beh questo si che mi fa sentire meglio, già.

"Sì ma lei non ha più bisogno di Zayn, ora ci sono io. Lui non c'è mai stato,  andiamo! "Gesticolo verso Rick mentre scuote il capo.

"C'è stato quando lei ne aveva bisogno, e ora è lui ad aver bisogno di lei." Dice sicuro.

"Non può decidere cosa devo fare o non con la mia ragazza." Sbraito.. "Non credo capirà,  comunque io vado a lavoro. Buona giornata Harry." Si alza e lascia la stanza mentre io mi passo le mani tra i capelli.  A questo non ci avevo mai pensato.  Aubrey con qualcun'altro. Ero sempre stato io quello che è con qualcun'altro ed è sempre stata lei quella che si preoccupava. Ora le cose sembrano cambiare però.

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