25.Why did you leave?

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HARRY’S POV.

Dan si presenta sull'uscio della mia porta mentre mi guarda disgustato. Non so perché io abbia chiamato questo cazzone ma sono troppo ubriaco per guidare. Si mette le mani in tasca e aspetta una mia qualsiasi reazione.

"Allora? Vuoi restare li per il resto della notte?" Sbotta irritato, mentre fa girare sulla punta dell'indice il portachiavi di acciaio. Lo fisso e mi alzo dirigendomi verso l'uscita e salendo in macchina.

Bristol non è mai stata così lontana e sembra che i km non finiscano più. Quando finalmente arriviamo Dan aspetta in macchina e io mi alzo mentre a piccoli passi cerco di raggiungere quella porta che mi è tanto familiare. Esito prima di bussare, vuole realmente vedermi? Quando partirà per Washington?  Partirà? Mi lascerà qui da solo?

Tutte queste domande hanno una sola risposta. Busso tre volte senza però ricevere alcuna risposta, sospiro mentre busso di nuovo in attesa di una bionda dagli occhi azzurri davanti a me,  ma quando per l'ennesima volta  nessuno risponde non ci metto molto a forzare la serratura e ad aprire. Quando apro la casa è perfettamente in ordine, come l'avevamo lasciata qualche mese fa. Osservo tutto con attenzione e poi mi dirigo al piano superiore , controllo ogni camera e ogni posto ma Aubrey non c'è. L'alcol mi gioca brutti scherzi, infatti inizio a vedere doppio,  mi appoggio allo stipite della porta e prendo un respiro. Aubrey non c'è,  stavolta Aubrey non c'è. Se n'è andata via da me. Un sospiro frustrato fuoriesce dalle mie labbra mentre entro nella sua camera, un filo di polvere è fermo sulla cornice con la sua foto, la prendo e la stringo tra le mie mani, come se lei fosse qui. Lei mi ha ferito, mi ha rinfacciato quanto schifo facessi anche per Brooklyn,  ma ora è tutto ciò che mi resta. La cornice si spacca sul pavimento mentre urlo, perché mi ha lasciato? Perché se n'è andata così improvvisamente?  Perché non è venuta a Bristol?  Perché ora sono solo?

A tutte queste domande non c'è nessuna risposta Aubrey se n'è andata, e questa è l'evidenza del fatto che lei non mi ami.

Non so quanto tempo sia passato, ma mi ritrovo stretto tra le lenzuola di quella casa vuota e Dan sembra essere andato via. Il profumo familiare di Aubrey mi invade e rende tutto più nostalgico. Passo le mani sul letto sfatto e ricordo quando venni qui barcollando dopo averla rifiutata per l'ennesima volta. E lei mi accolse senza fare storie, ricordo che quella notte il mio cuore accelerava ad ogni suo minimo tocco, mi stavo innamorando ma facevo fatica ad ammerterlo. E ora è andata via, stanca di me. Di noi. E di tutto ciò che le dico. Quando anche una lacrima mi scende sul viso, realizzo che nulla è mai andato nel verso giusto e che ho sbagliato sin dall'inizio.

Mi stringo tra le coperte e la aspetto. Torna Aubrey.  Torna da me.

AUBREY’S POV.

Il ristorantino che ha scelto Zayn è molto bello, ha dei colori che mi ricordano il mare ed è molto piccolo.

Sorrido quando mi sposta la sedia per farmi accomodare, un gesto che nessuno ha mai fatto per me. La camicia nera gli sta bene, e i suoi occhi scuri sono felici. Sembra elettrizzato dal fatto che io sia qui, non smette di parlare e di farmi complimenti rendendo la serata più piacevole.

Ci alziamo e ci dirigiamo verso l'uscita,  una vista magnifica si presenta davanti ai nostri occhi e io sento la saldezza delle sue braccia mentre mi cingono da dietro. Un bacio sotto al lobo, uno sulla mascella, e uno all'angolo delle labbra. Non gli permetto di salire perché lo stringo e prendo un profondo sospiro mentre lui gioca con la scollatura sulla mia schiena. Il vestito azzurrino che ho scelto sembra davvero piacergli. Non parliamo ma quei gesti sostituiscono le parole. Ogni volta che chiudo gli occhi però un paio di occhi verdi si fanno largo nella mente.

" Aspettavo questo momento da tanto. " Dice Zayn mentre si sposta per guardarmi negli occhi. Sorrido e gli accarezzo la guancia mentre lui mi ri-attira a sé. I nostri nasi si scontrano e sembra passare un'eternità prima che le sue labbra si appoggino sulle mie. Un sapore acre di tabacco e menta si fa spazio nella mia bocca. A interrompere tutto c'è lo squillare continuo del mio cellulare.

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