12. Because this is what we both need.

2.6K 75 4
                                    

Canzoni per il capitolo: never say never -the fray

stay with me sam smith

“Mi piace come ti stanno quei jeans.” Ammiccai avvicinandomi alla snella figura di Aubrey, i suoi occhi rotearono al celo mentre portava una mano tra i capelli.

La osservai mentre si muoveva rapidamente per la stanza, afferrò i tacchi ma la fermai.

“Cosa?”disse , risi per il modo in cui mi guardava, sospirai e presi i tacchi dalle sue mani, si accigliò cercando di capire cosa stessi facendo.

Aprii l’armadio di Britney che era in casa mia, “Oh” sentii dire, presi gli stivali neri di Britney e li passai ad Aubrey.

“Indossa questi, non le piacciono e di sicuro non vorrai girare per Bristol con quei trampoli?” risi dandole gli stivali, lei mi guardò e scosse la testa.

“Cosa c’è adesso?” sbuffai gettandomi sul letto. Si avvicinò a me stando in piedi e portandosi le mani sui fianchi rise .

“Perché non mi porti a casa e rimandiamo alla prossima volta?” “No perché?” chiesi deluso, volevo che restasse, volevo provare ad esserle amico, volevo cercare qualcosa in lei che non fosse cosi perfetto e che non fosse capace di distruggermi.

“Non ho i miei vestiti, e non mi piace prendere le cose degli altri senza il loro permesso. E poi sai che questa cosa non funzionerà, che litigheremo e che mi sputtanerai davanti ai tuoi amici per poi farmi correre a casa a piangere e si ripeterà tutto.” Sospirò inumidendosi le labbra.

“No Aubrey,  non andrà cosi,  resta. Ti prego.” Dissi spostandole i capelli dalle guance. “ E poi dovresti conoscere meglio i miei amici, non sono cosi male.” Le sorrsi. Mentii, facevano schifo i miei amici.

Spostò il tessuto degli stivali dai jeans, poi alzò i suoi occhioni blu. “Okay Harry, hai vinto. Resto.” Si alzò e raggiunse il bagno. “Hai una spazzola?” annuii in risposta e afferrai l’aggeggio di ferro posto  nel mobiletto.

“Ecco, tieni.” Dissi uscendo dalla stanza, Aubrey si pettinò i capelli e poi mi segui a ruota.

“Dove andiamo?” prese la borsa e aprì la portiera dell’auto. “Fai troppe domande.” Risposi, se c’era una sua caratteristica che mi faceva andare in tilt erano le troppe domande. “Scusa se voglio sapere dove mi porta il mio peggior nemico.” Disse alzando le mani, potei giurare di vedere un sorriso che mi fece sorridere.

“Peggior nemico? Io ti piaccio Stivens.” Ammiccai girando l’angolo per arrivare da Dean, vidi un rossore salirle per le guance per poi svanire. “No Harry, non mi piaci. Non aprire sempre questo argomento.” Sbuffò appoggiando la mano alla tempia mentre fissava la strada.

“Ok ok, calmati.” Risi. “Devo chiamare Dan e Jey. Saranno preoccupatissimi.”  Annuii scocciato e continuai a guidare. Perché doveva chiamare quei due noiosi in quel momento?

AUBREY’S POV.

Digitai il numero di Dan il più velocemente possibile, rispose infatti dopo solo due squilli. La sua voce era più acuta che mai, segno che era arrabbiato. “Ciao Dan.” Mormorai, sentii uno sbuffo dall’altra parte del telefono.

“Ah eccoti Aubrey! Vorrei tanto sapere che fine hai fatto, dove sei e cosa stai facendo dato che sono dodici ore che non ti fai viva e non rispondi alle chiamate.” Urlò, risi per la sorpresa .

“mi pento di averti lasciata con una persona cosi.”

“Calmati Daniel, è tutto ok. Davvero io e Harry stiamo uscendo e torno per stasera.” Daniel sospirò sollevandosi, vidi Harry roteare gli occhi al celo.

FallenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora