11. Friends

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Canzoni per il capitolo:

Demons- Imagine Dragons.

Skinny love-Birdy

The a team- Ed sheeran.

_______________________________Aubrey passò le mani tra i capelli di Harry freneticamente quasi come se non volesse lasciarlo andare, ma lui si allontanò poco dopo e si maledì mentalmente per ciò che aveva fatto. non sapeva se era la cosa giusta da fare, in fondo era ciò che voleva da sempre, ma aveva paura. Paura che questo l’avrebbe portato poi, a sembrare più debole dinnanzi agli occhi di Aubrey e dei suoi amici.

PUNTO DI VISTA DI AUBREY. Passai le mani tra i suoi morbidissimi capelli ed un senso di gioia m’invase, che però sparì cinque secondi dopo, Harry si allontanò da me con fare rapido, si passò le sue di mani tra i capelli e potei vedere i suoi occhi spostarsi rapidamente da un oggetto all’altro , come se stesse cercando di capire cosa aveva appena fatto.

“Harry stai bene?” chiesi, appoggiai la mia mano sulla sua camicia, ma la scansò i suoi occhi, mi parvero come due accumuli d’inchiostro nero, impossibili da capire e decifrare.

“Stammi lontano.. io.. cazzo, ti riporto a casa.” Sbottò andando verso l’auto, potei vedere i suoi piedi percorrere la strada molto velocemente, io rimasi ferma, rovinandomi l’orlo del vestito di tanto in tanto per scaricare la rabbia.

“No Harry  io non mi muovo da qui.” Risposi cercando di mantenere più calma possibile ed un’espressione neutrale.

I suoi occhi mi squadrarono, un cipiglio dipingeva il suo bellissimo viso , le labbra erano corrucciate in un broncio. Quelle labbra che poco prima erano sulle mie.

“Non rendere le cose più difficili, e sali in questa dannata macchina Aubrey.” Disse sospirando lentamente, avrei voluto baciarlo di nuovo, e allo stesso tempo sbattergli la testa sulla portiera dell’auto.  

“Non voglio, non voglio tornare a casa. Era il nostro appuntamento ricordi? E io.. beh, non voglio tornare a casa.” Appuntamento.. se si poteva definire ancora tale.

“Bene allora ti ci porterò con la forza in questa macchina.” Con grandi falcate mi raggiunse e mi afferrò per i fianchi facendomi salire sulla sua spalla e impedendomi di dimenarmi. Mi chiuse in auto e rimase fuori, sospirò e potei giurare di vedere qualcosa di lucido scorrergli sulle guance, sospirai anche io sentendomi in colpa. Tolsi quelle odiose scarpe di Jey e mi passai le mani sul viso, singhiozzando per tutto quello che avevo creato.

Asciugai le lacrime prima che lui potesse vederle, entrò in macchina e l’aria divenne pesante, creandomi un peso sul cuore e sullo stomaco. Harry. Oh Harry.

Allacciai la cintura, ma un’unghia m’impediva di farlo, le mani calde di Harry si appoggiarono sulle mie per aiutarmi, e quel contatto fece vibrare qualcosa in me.

“Grazie.” Sorrisi timidamente, lui annuì semplicemente. Il viaggio fu tremendamente silenzioso, sentivo di star per scoppiare.

Arrivammo fuori al suo appartamento e io mi accigliai cercando di capire perché fossimo lì. Scese dall’auto e mi aprì la portiera, scesi anch’io mantenendo le scarpe in una mano. Caddi goffamente addosso a lui, mi afferrò e mi guardò duramente.

“Stai più attenta.” Disse freddamente. Sentivo la rabbia crescere in me ma lasciai perdere, seguendolo, arrivò fuori la porta di casa sua e aprì.

“Entra.” Mormorò, obbedii e appoggiai le scarpe sul mobiletto in legno affianco alla porta. Osservai la sua casa di nuovo e ricordai la sera in cui mi “salvò” da Tyler, portando solo più guai e pensieri nella mia mente.

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