HARRY'S POV.
Il tempo corre, non si ferma, non ti aspetta. Ti sgretola, ti riduce in piccoli pezzi e ti blocca nel bel mezzo dei ricordi. Seduto qui, il mio pensiero fisso è sempre lei e sembra ormai inutile dirlo. Mi manca così tanto stringerla e accarezzarla, mi chiedo come stia. È andata in America? Sta facendo la vita che vuole? Un'egoista parte di me desidera rivederla qui, mentre si batte contro i miei pensieri per avermi, voglio averla qui. Tutta per me, e non posso dire che il pensiero di lei tra le braccia di qualcun'altro non mi mandi il cervello in tilt.
Aprono le sbarre e vedo mia madre venirmi incontro e stringermi tra le sue braccia.
"Tesoro, è finita. Sei libero, abbiamo pagato per farti uscire e ora sei libero." Sorride e asciuga gli angoli dei suoi occhi verdi per poi ristringermi.
E stranamente so di non voler uscire da qui, perché la mancanza sarà amplificata. E Aubrey non sarà accanto a me per colmarla, ma so che sta facendo la vita che vuole, che merita.
Quando torno a casa, il freddo di quelle mura mi invade. Quando apro la porta, trovo Brooklyn seduta sul divano e riesco a stento a riconoscerla dato il suo aspetto sciatto. Si alza e mi stringe, sento i suoi singhiozzi nell'incavo del mio collo, e non la voglio qui. Non ora. Non è questo il corpo che voglio stringere.
"Mi sei mancato così tanto." Singhiozza ancora e io resto fermo, senza ricambiare.
"Harry ti prego." Mi scuote le spalle, ma non riesco a muovermi quando si stacca, i suoi capelli sono una chioma disordinata, ha il viso tutto bagnato ed è struccata. È sempre bella, ma non provo assolutamente nulla per questa donna se non un senso di rabbia che supera tutti gli altri sentimenti. Gli occhi verdi sono arrossati e mi chiudo la porta alle spalle, liberandomi della giacca in jeans a causa del troppo caldo.
"Perché sei qui?" Dico prendendo dell'acqua dal frigo, non so perché questo fottuto appartamento sia sempre pieno di cibo e vestiti.
"Perché abbiamo così tanto di cui parlare Harry. Non voglio che tu mi odi."asciuga le lacrime e si appoggia al tavolo, ora è di fronte a me.
"Sono appena uscito dal carcere dopo due mesi, non ho voglia di fare chiacchierate riguardanti me e te, o riguardo una relazione di due anni fa." Sono freddo e lei cerca di nascondere la ferita che le ho appena provocato.
"Lo so, e mi dispiace Harry. Vorrei mettere delle cose in chiaro. Tutto qui." Sospira aggiustandosi i capelli scuri dietro le orecchie.
"Parla, ti ascolto." Mi siedo su uno sgabello e lei deglutisce.
"Non volevo tu andassi in prigione, ho pianto tanto quando l'ho saputo. Sono stata così male! Ho pensato tanto, quando stavi con me non eri così triste, non avevi così tanti problemi, io non ti ho mai portato a scegliere una via così difficile. Ed ero arrabbiata."- piange-" Dio se ero arrabbiata Harry, l'unica cosa che volevo fare era ammazzare quella biondina e farle capire quanto male ti ha fatto..ma poi ho realizzato che non potevo, perché lei aveva preso il mio posto. Lei ha rubato il mio posto, e ti ha fatto così male. E sarò sincera con te Harry, volevo picchiarla. Volevo tanto farlo, volevo farle del male per fargliela pagare per tutto quello che ti ha fatto, per essere andata a letto con Colton, per essersi permessa di fingersi me, per averti toccato tutte quelle volte in cui io non ho potuto, per aver ricevuto i tuoi baci e le tue carezze. Io la odio così tanto, e ti amo ancora così tanto che non riesco a spiegarlo. Ma ti chiedo di perdonarmi, ti chiedo di perdonarmi per tutto quello che ho fatto in questi ultimi anni, per quello che ho fatto ad Aubrey perché so che ti ha ferito. Per non essere venuta a trovarti in carcere. Voglio semplicemente che tu mi capisca, se tu fossi stato me. Se tu avessi visto la persona che ami allontanarsi da te per sempre e venir pian piano rovinata da un altro, cosa avresti fatto Harry? "
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Fallen
FanfictionNessuno è troppo forte per non cadere, nessuno è troppo debole per non essere preso.