Capitolo 10

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"T/N, buongiorno."

"T/N, il cielo è bellissimo oggi."

"T/N, questo uovo è davvero buono."

"Grazie, T/N."

"T/N, sembri stanca. Dovresti fare una pausa."

"Buona notte, T/N."

T/N, T/N, T/N. La gente pensava che fosse la parola preferita di Joon perché la pronunciava così spesso e con una tale dolcezza nella voce. Le infermiere erano stanche e gelose del fatto che quel paziente bello e misterioso fosse così preso da te mentre gli altri pazienti, alcuni di età molto avanzata, lo trovavano carino e cucciolo come per il modo in cui di adulava. In effetti era stata la prima parola che aveva detto dopo l'incidente.

Era stato dopo una delle sue ultime radiografie che Taehyung dove Taehyung gli aveva detto che era guarito e Joon si era subito rivolto a te felicemente dicendo "T/N, sto meglio ora. Grazie." Sia tu che Taehyung eravate sotto shock, le bocche vi erano cadute entrambe sul pavimento mentre il paziente guardava con nonchalance. Da allora, aveva camminato di più senza la sedia a rotelle, ma non voleva andare da nessuna parte senza di te. Quindi aveva inventato delle scuse sul fatto che avrebbe potuto cadere e aveva bisogno di qualcuno che lo avrebbe assistito se fosse successo. Eri consapevole delle sue bugie ma lo avevi seguito perché anche tu avevi un po bisogno di aria fresca, proprio come lui.

Ma lui aveva anche capito i confini che avrebbe dovuto mantenere, qualcosa che avevi apprezzato. Nonostante quanto potesse volerlo, non ti seguì mai mentre stavi lavorando e aspettava solo che tu gli dessi il permesso di pranzare con te durante la tua pausa. Per intrattenerlo mentre non eri in giro, avevi controllato alcuni libri dalla tua biblioteca. Glieli avevi portati di tutti i tipi per vedere quali gli sarebbero piaciuti di più. Finora, aveva preso in simpatia le letture più filosofiche.

"T/N, lo sapevi che Socrate ha scritto che l'amore più caldo ha la fine più fredda?"

"Oh veramente? Interessante." Canticchiasti tu, con gli occhi ancora sui documenti che Taehyung ti aveva chiesto di controllare per aiutarlo. Pensava che dal momento che ti aveva ridotto il lavoro, saresti stata brava a rivedere i documenti che aveva scritto per una proposta commerciale. Taehyung aveva in programma di espandere l'ospedale e aveva bisogno dell'approvazione del sindaco prima di iniziare i lavori di ristrutturazione.

Il sorriso di Joon svanì lentamente mentre scrollava le spalle. Sentiva che stava spingendo il limite della tolleranza di una persona, e lo sentiva soprattutto perché eri tu. "T/N, sei arrabbiata con me?"

La domanda ti fece drizzare le orecchie e alzare lo sguardo verso di lui. Era sul suo letto, la brezza estiva che soffiava attraverso le tende soffiava sui suoi capelli mentre tu sedevi a un tavolo lì vicino. Eri fisicamente e mentalmente lontana da lui, il che lo aveva reso un po triste. Aveva capito che stavi lavorando a qualcosa, ma questa non era la prima volta che dovevi lavorare mentre stavi insieme a lui e tutte le altre volte, commentavi felicemente qualunque cosa avesse detto e di solito vi impegnaste in lunghe conversazioni a riguardo. "Cosa?"

"Ti sto disturbando parlando troppo?" disse lui, "Non sembri interessata a Socrate in questo momento."

Al tono della sua voce, il tuo cuore si spezzò. Scossi la testa, ti avvicinasti al suo letto e ti sedesti in fondo ad esso. Doveva essere solitario essere bloccato in un ospedale quando non sapevi letteralmente nulla di te stesso. Doveva sentirsi frustrato con se stesso, e poteva contare solo su di te in quel posto. Avresti voluto fare molto di più per lui. "Non mi dai fastidio e non sono arrabbiata con te," lo consolasti tu. "Scusa se sembro distratta. Ad essere onesta, la mia testa è completamente altrove. Non sono riuscita a registrare una singola frase scritta da Taehyung in quel documento."

ʀᴇғʟᴇᴄᴛɪᴏɴ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora