Seokjin e suo marito erano ancora a lavoro, ma ti avevano detto di andare lo stesso a casa loro perché suo figlio adolescente, Jungkook, era in casa, e lui amava Namjoon come un idolo. Quando il ragazzo vide l'inconscio Namjoon, pianse quasi. Aveva passato la mattinata a pulire la stanza degli ospiti per far riposare la sua persona preferita. Dopo esserti rimessa i tuoi vestiti normali, ti sedesti sul letto e asciugasti la fronte di Namjoon. Era l'unica cosa che potevi fare per lui per il momento, e quel gesto ti aveva anche aiutato a calmarti. Taehyung e Yoongi avevano fatto un pisolino sul divano dopo che Jungkook aveva preparato loro il pranzo e il giovane ragazzo, dopo averti controllata più volte per assicurarsi che stessi bene, andò a giocare ai videogiochi nella sua stanza.
Concentrasti la tua attenzione su di lui, sperando che stesse bene. Ma chi volevi prendere in giro, la colpa sapevi che era stata tutta tua. Era felice con te e Halmeoni, e tu lo avevi tradito rivelando la sua identità a lui stesso e al mondo. Ora di sicuro era ferito e ti avrebbe biasimato per sempre. Il pensiero ti addolorava molto, ti torceva il cuore e ti faceva piangere. Infatti lasciasti cadere le lacrime mentre ti coprivi con il lenzuolo la faccia. Le lacrime macchiarono le tue guance e il lenzuolo del letto.
Nel suo sonno, Namjoon sentì il letto tremare leggermente. Sentì anche un pianto soffocato, era la prima volta che catturava qualcuno che piangeva mentre lui dormiva. Dubitava che provenisse da uno dei suoi genitori, e certamente non era Hye Soo. Doveva esserselo immaginato, e in quel momento non voleva svegliarsi. Perché se lo avrebbe fatto aveva paura di vedere le stesse cose di sempre. Lo sguardo severo di disapprovazione sui volti dei suoi genitori e quello apatico di Hye Soo. Si era annoiato con di vederli e credeva che non gli avessero mai potuto fare del male. Cercò di spegnere quel pianto, ma divenne ancor più forte fino a che non potette scansarlo. Con cautela, sollevò una palpebra. Non era nella stanza d'ospedale. I suoi genitori non erano lì, e quella seduta accanto a lui sapeva perfettamente che non era Hye Soo.
Erano i tuoi capelli, le tue mani morbide, il tuo tenero pianto. "T/N," ansimò lui piano, la sua voce uscì debole e non ti raggiunse. Il suo dito si contrasse mentre muoveva la sua mano per toccare la tua, tirandola giù dal tuo viso per vederlo completamente. Ti congelasti, ignara che tutto quello potesse essere reale. Ma quando vidi i suoi occhi concentrati e vivi, le tue spalle si abbassarono e piansi ancor più forte. "T/N," disse di nuovo Namjoon, questa volta, con più preoccupazione. "Perché stai piangendo?"
"Perché ti sei fatto male," risposi tu abbastanza tranquillamente. "Ed è tutta colpa mia."
"No, no, no," lui scosse la testa. Ti strinse la mano al petto e per un secondo ti dimenticasti della vostra turbolenta separazione, ti dimenticasti della sua fama e del tuo errore. Per un momento, eravate solo tu e la persona che ti piaceva. Ma tutto precipitò all'indietro in una volta solo e tu ritirasti la mano a te. Namjoon sbatté le palpebre. "Ho fatto qualcosa di male?"
"Che cosa? No certo che no," risposi tu. "E solo che mi sento la persona che ha fatto la cosa più sbagliata del mondo. Quando ho scoperto chi eri, avrei dovuto dirtelo. Avrei dovuto parlarti prima di prendere la decisione di chiamare la tua famiglia. E non sapevo che stavi lottando in quella casa orribile. Ti ho ributtato lì e chissà quanto hai sofferto di nuovo. Mi dispiace così tanto." Piansi tu. "E ora sei di nuovo ferito."
Namjoon si mosse senza che tu te ne accorgessi. Le tue braccia ti circondarono diligentemente e ti tirarono al suo petto. "Non sono arrabbiato con te, T/N, non potrò mai essere arrabbiato con te."
"Ma, ma..."
"Ssshh, non potevi saperlo."
"Ma pensavo fossi arrabbiato per averti mandato via."
"Ero un po' turbato, non arrabbiato," disse con calma lui. "Ero turbato perché mi avevi mandato via con l'idea che non ti piacevo. Mi sentivo un peso per la tua vita e quando sono salito sulla macchina dei miei genitori, il tuo lavoro era finito."
Sussultasti piano e ti allontanasti da lui. "Namjoon, non sei mai stato un paziente da curare per me, o un peso," tirasti su con il naso. "Eri e sei ancora una persona a cui tengo molto. Sei stato il primo estraneo a cui ho abbassato la guardia, e non volevo altro che starti vicino in ogni momento. Ma quando ho scoperto chi eri, avevo capito che eravamo due persone diverse e che non sarei stata mai abbastanza brava nello starti accanto."
"Ma di cosa stai parlando?"
"Tu sei un autore acclamato mentre io sono solo un'infermiera di una piccola città. Sono così incredibilmente semplice mentre tu vivi in questo mondo straordinario con la tua spettacolare presenza. Non so se posso renderti felice. E inoltre, i tuoi genitori non mi accetterebbero e tu stai ancora con Hye Soo."
"Che non amo," ti interruppe lui. "Non mi interessa cosa pensano i miei genitori, non hanno mai preso in considerazione la mia felicità. T/N, ricordo tutto e ricordo che ero infelice con la vita allora. In pratica stavo aspettando che il mio tempo finisse per potermi nascondere da qualche parte dove le persone non sarebbero state in grado di raggiungermi. Ma questo era prima di te. E ora, voglio che solo tu mi veda. Mi rendi così felice che non so come gestirla questa felicità."
"Sarò abbastanza?"
Lui ridacchiò, "T/N, tu mi hai dato una ragione per vivere di nuovo, mi hai dato di nuovo la voglia di scrivere e mi hai dato una ragione per guardare al futuro. E non potrò mai ringraziarti abbastanza."
"Meriti di vivere felicemente."
"T/N, ti piaccio?"
"Io-" Non sapevi cosa dire o qual'era la risposta giusta. Avevi paura che la tua risposta sarebbe stata il catalizzatore di qualcosa di orribile e che avrebbe potuto mandarlo via di nuovo.
Come se ti stesse leggendo nel pensiero, le sue mani accarezzarono le tue guance. "Non vado da nessuna parte ora che sei qui."
"Ti amo, Namjoon."
Non fu sorpreso della risposta, ma il suo cuore ebbe comunque un sussulto. "Anch'io ti amo." Eliminò la vostra distanza tra le vostre fronti e rimaneste in silenzio per qualche minuto in quella posizione, poi la porta si aprì e Jungkook esulto felicemente a l'uomo che voleva tanto bene.
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ʀᴇғʟᴇᴄᴛɪᴏɴ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]
Fanfiction[COMPLETATA] Un uomo perduto senza ricordi del suo passato. Una semplice infermiera con una vita semplice. Non avevi mai pensato che potesse esistere un brav'uomo, figuriamoci uno che sarebbe apparso dal nulla di fronte a te. Era troppo bello per es...