In cuor suo, sapeva che non avrebbe dovuto farlo. Perché avrebbe dimostrato ulteriormente quanto fosse codardo e quanto fossero crudeli i suoi genitori. Avrebbe dovuto pensare anche a come avrebbe avuto effetto anche su Hye Soo. Anche se non era stata gentile da parte sua fingere di stare con lui quando non lo amava, ma meritava un amore tutto suo e collettivamente, ma lui le tolse quella possibilità. E lo aveva fatto anche a sé stesso. Preso il suo corpo sarebbero appartenuti a un altro, ma per ora, solo al suo cuore o alle sue parole.
Hye Soo era fuori per un servizio fotografico, ma Namjoon sapeva che fosse con un altro uomo. Non gli importava, perché facendo così gli dava tempo e spazio per scrivere. Non qualcosa di formale per un libro, visto che sembrava che non pubblicasse niente già da qualche anno, ma qualcosa che il suo cuore voleva dire. A te.
Non l'aveva pianificato, ma quando prese in mano la penna, le parole gli scorrevano fuori facilmente come se fossero destinate a dipingersi su quel foglio. La penna scivolava dolcemente sula carta, l'inchiostro blu dipingeva la pagina delle sue emozioni, felicità, amarezze, tutto. Dalla prima volta che ti aveva vista sorridere all'ultima volta che non aveva visto niente nei tuoi occhi, quando lui se n'era andato e aveva lasciato tutto. La mattina presto, la sua mano sfiorava il grano. Il sole tra i capelli, il campanello della bici, l'odore di candeggina dell'ospedale. La risata di Taehyung, gli occhi alzati al cielo di Yoongi, la tua testa sulla sua spalla e i garofani rosa. Non voleva dimenticare nulla.
Alla fine la penna si prosciugò e tutte le pagine non erano più tele vuote. Si sedette più comodo, la penna le cadde a terra nello stesso momento in cui le sue lacrime scesero sul tavolo. "Cazzo," sussurrò lui. "Non dovresti mancarmi, perché so che tu non mi stai pensando affatto." Il sole si sviluppò dietro le nuvole argentee e quando Namjoon se ne accorse la porta d'ingresso si aprì. Hye Soo si accigliò quando non lo trovò in soggiorno guardò immediatamente verso il suo studio. I suoi genitori l'avevano avvertita che se avesse ricominciato a scrivere, avrebbe innescato qualcosa in lui che gli avrebbe fatto ricordare qualcosa. Non poteva permettersi che accadesse, non ancora almeno.
Lei marciò silenziosamente verso la luce dorata, scrutando dentro la stanza per poi vedere la sua testa gettata all'indietro e la sua schiena che si inarcava per la stanchezza. Erao entrambi stanchi di tutto quello, ma Hye Soo no poteva permettere ai suoi sentimenti di intralciare la missione, per ottenere quel ruolo principale. Vide i fogli sul tavolo, pile di fogli. Era evidente che era motivato. I suoi occhi erano ancora chiusi quando lei si insinuò dentro la stanza, ma non appena sentì le carte incresparsi, i suoi occhi si spalancarono. "Cosa stai facendo?" chiese lui, afferrandole il polso.
Hye Soo lo ignorò e si liberò con uno strattone, con le carte ancora in mano. Scrutò velocemente il foglio, ridendo ad alta voce. "Luce del sole dorata attraversa i tuoi capelli forestieri, mi sono perso nei boschi ma ne ho ricavato una casa." Recitò lei. "Sei sempre stato bravo con le tue parole, ma in qualche modo non mi hai mai detto niente del genere." Namjoon non disse nulla, tenendosi ancora saldamente al suo polso. Non osò muoversi mentre lei continuava a leggere, leggendo la sua timida confessione.
Dall'interno della sua borsa, Hye Soo tirò fuori un accendino. Namjoon non era davvero sorpreso di vedere parte del suo possesso, avesse ricevuta una frustrata così dolorosa dal persistente profumo di sigaretta che girava intorno a lei. Gli faceva male dentro, ma mantenne un volto vuoto. Ma la fiamma mano a mano era sempre più pericolosamente vicino alle sue carte. I suoi occhi si spalancarono e glielo fece cadere di mano.
"Per cosa cazzo era?" sbottò Hye Soo.
"Cosa stavi facendo?" chiese Namjoon più collettivamente che poteva.
"Bruciare questi," rispose lei seccamente. "Questi non possono andare nelle mani della stanza, il nostro matrimonio è vicino." Si chinò per prendere l'accendino e Namjoon riuscì ad afferrare le pagine dalla sua presa. Li teneva stretti al suo cuore come un bambino piccolo teneva qualcosa di prezioso.
"Non puoi toccarli," sussurrò lui. "Voglio solo mandarli a lei."
"E poi cosa succederà?" ribattè Hye Soo. "Pensi che abbia dei sentimenti per te? È un infermiera, il suo lavoro era aiutarti per poi essere pagata per farlo. Pensa avessi superato la tua disperata fase romantica. È patetico." Rimise l'accendino nella borsa e si diresse alla porta.
"Non ami anche tu qualcun altro?"
Hye Soo si fermò di colpo e sospirò. Le sue spalle si abbassarono e sentì i suoi occhi bruciare ma non volle mostrare le sue lacrime a Namjoon. Non le avrebbe mostrate mai a nessuno. Per tutta la vita, era un pezzo di petto e ogni suo movimento era stato pianificato con delicatezza per soddisfare i bisogni degli altri. Arrivò al punto in cui le piaceva non dover prendere decisioni per conto suo, era spensierata e incurante, esattamente come il mondo la voleva. Il suo egoismo e la sua avidità erano cresciuti da tutto quello. Il suo cuore morì allo stesso modo, specialmente dopo che i suoi genitori l'avevano sistemata con Namjoon. Sebbene fosse alto e abbastanza bello da essere il suo partner, i suoi occhi erano così vuoti da spaventare Hye Soo. Tuttavia, era utilizzabile perché lei aveva bisogno di lui per i ruoli e la fama. Questo era stato tutto ciò che era sempre stato, un affare.
"No, non è così," rispose lei. Era una bugia, era successo a sua insaputa. Lo aveva incontrato sul set e aveva sentito tutte le cose che si dovrebbero provare durante un amore a prima vista. I suoi palmi stavano sudando, le sue dita tremavano, la sua voce si incrinava, si sentiva stupida, erano tutte cose che non aveva mai provato con Namjoon. Era sbagliato, ma per una volta nella sua vita qualcosa era fuori posto e si sentiva abbastanza selvaggia da muovere il proprio pezzo degli scacchi. Ma alla fine, era ancora una codarda e non aveva potuto dire ai suoi genitori i suoi veri sentimenti. "Ho di nuovo te adesso." Poi la sua sagoma scomparve.
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ʀᴇғʟᴇᴄᴛɪᴏɴ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]
Fanfiction[COMPLETATA] Un uomo perduto senza ricordi del suo passato. Una semplice infermiera con una vita semplice. Non avevi mai pensato che potesse esistere un brav'uomo, figuriamoci uno che sarebbe apparso dal nulla di fronte a te. Era troppo bello per es...