Il giorno dopo era stato frenetico, i corpi si muovevano in ogni direzione tu ti preoccupasti per la sua sicurezza. Immediatamente dopo aver parlato con Yoongi, avevi chiamato Hye Soo dal numero che ti aveva lasciato. Non sapevi del perché l'avesse fatto, considerato che non avrebbe risparmiato un secondo squadro a qualcuno come te, ma ciononostante, te ne eri grata. Beh, la gratitudine presto fu sostituita dalla confusione quando rispose e disse che Namjoon stava bene e che non voleva più saperne di te. Vivere nella stessa casa con te aveva già offuscato abbastanza la sua reputazione e avrebbe cercato di sicuro di cancellarti dal suo cervello.
Ti colse alla sprovvista, per non dire altro. E ovviamente non le credevi. Anche se voi due non avevate passato così tanto tempo insieme, i minuti che avevate passato avevano consolidato il tipo di persona che lui era, gentile, vivace e perfetto. Non avrebbe mai detto perciò cose del genere su di te, anche se fosse stato arrabbiato per quello che avevi fatto. Taehyung suggerì di chiamare Seokjin e Yoongi, sebbene amareggiato, concordò sul fatto che fosse la miglior idea. Le tue dita si strinsero mentre guardavi Taehyung al telefono, accigliato di tanto in tanto e infine sconfitto. "Dobbiamo andare in città," dichiarò lui.
"Cosa ha detto Seokjin?" chiesi tu.
"Doveva incontrarsi con Namjoon questa mattina per un tè, ma Namjoon non ha risposto al telefono e Hye Soo non ha risposto alle sue telefonate. È preoccupato che possa esserle già successo qualcosa."
Il tuo cuore profondò. Un milione di scene ti passarono per la testa, come avrebbe potuto sbarazzarsi di lui. O forse quello che aveva detto Hye Soo era vero, forse si stava allontanando da tutti per dimenticare quello che era successo. Scossi la testa, no, no, c'era un'altra ragione per quello, una ragione molto sinistra. Mentre Taehyung era al telefono con Seokjin, Yoongi aveva scavato un po nel database della polizia, cercando se fossero state segnalate dei crimini o una morte sul famoso autore. Per te non c'era più niente da fare, quindi ti limitasti a guardare fuori dalla finestra sperando che lo avresti rivisto tutto intero.
"Non possiamo semplicemente sederci e aspettarlo," dissi tu dopo un po. "Dobbiamo andarlo a cercare."
"Da dove cominciamo a cercarlo?" Chiese Yoongi. "Non credo che lo stanno tenendo in casa sua dove sanno che saremmo andati per primi."
"Non lo terrebbero nemmeno a casa loro," aggiunse Taehyung. "È una responsabilità troppo grande."
"Cazzo," sussurrasti. "deve ancora sottoporsi a regolari controlli per le ferite riportate. Taehyung, puoi controllare in quale ospedale le sta facendo? Forse possiamo avere un indizio."
"Buona idea, comincerò a chiamare in giro. Anche se non so se saranno collaborativi, i suoi genitori hanno molte influenze."
"Non è nemmeno giusto chiamarli suoi genitori," sbottò Yoongi, "Sono peggio dello sporco su cui cammino ogni mattina. Se metto le mani su di loro, pagheranno."
Yoongi, nonostante l'apparenza fredda, non era mai stato una persona violenta. Agiva solo in modo freddo per impedire alle persone di approfittare della sua natura timida e gentile. Taehyung era stata la prima persona, oltre a te, a romperla. Vederlo e sentirlo così ti aveva dato i brividi, era un mondo crudele là fuori e tu eri ingenua a tutto. Sia tu che Yoongi andaste in giro mentre Taehyung contattava i suoi colleghi del college in città. Ogni chiamata si era conclusa con un sospiro e un deludente scuotimento di testa. Con ogni chiamata, il tuo spirito si esauriva. Nessun ospedale avrebbe dato informazione private senza che ci fosse stato un donatore, il modo girava per avidità.
Improvvisamente, il tuo telefono vibrò sul tavolo, facendoti sobbalzare. Le tue sopracciglia si aggrottarono al numero. "Pensavo di averti già bloccato," borbottasti tu. "Sono impegnata in questo momento Jimin. Non voglio più sentire le tue stronza-"
"Lo stai cercando, vero?"
La stanza si fece silenziosa mentre avvicinavi il telefono all'orecchio. "Che cosa hai appena detto?"
"Kim Namjoon, lo stai cercando vero?"
"Come lo sai?"
Jimin rise leggermente, "T/N, ho una laurea in medicina e lavoro nell'ospedale principale X della città. Ho sentito una conversazione con un dottore che diceva che qualcuno della tua città lo stava cercando. E qualunque cosa ti abbia detto, ha mentito."
"Cosa intendi?" A questo punto, Taehyung aveva già rinunciato all'ida di chiamare qualche altro ospedale e sia lui che Yoongi si erano riuniti attorno a te.
"È qui a X, è svenuto e nessun dottore è può entrare in contatto con lui tranne quello che hanno approvato i suoi genitori. Ci sono anche delle guardie del corpo fuori dalla porta, nessuno sa cosa gli sia successo o cosa sta accadendo."
La tua gola si seccò mentre la paura intorpidì il resto del tuo corpo. "Perché dovrei crederti? Non hai fatto altro che portare guai nella mia vita."
Jimin si morse il labbro e si passò una mano tra i capelli. Aveva ripensato ai tempi del college quando quella era la sua famosa mossa per far impazzire le ragazze, tutte tranne te. Si pentiva di averti perso ogni secondo di ogni giorno, ma sapeva che il suo tempo era scaduto e che qualcun altro avrebbe potuto renderti molto più felice. "Senti, so di essere l'ultima persona di cui vuoi avere notizie e mi dispiace davvero per tutto quello che ti ho fatto. Pensa a questo come una mossa per farmi perdonare. Non so molto di questo ragazzo di nome Namjoon, ma so che gli piaci davvero e che meriti di essere felice T/N."
"Okay," sospirasti tu. "Se mi stai mentendo, ti farò rinchiudere da Yoongi per sempre."
"Grazie, T/N."
"Devo tirarlo fuori di lì. Come faccio a far uscire un paziente?"
Jimin ridacchiò ancora una volta, questa volta, con il cuore. "Oh, T/N, vorrei essere rimasto al tuo fianco per averti visto crescere come donna. Sapevo che eri capace di molto di più che studiare." Lui scosse la testa. "Comunque, ho un piano."
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ʀᴇғʟᴇᴄᴛɪᴏɴ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]
Fanfiction[COMPLETATA] Un uomo perduto senza ricordi del suo passato. Una semplice infermiera con una vita semplice. Non avevi mai pensato che potesse esistere un brav'uomo, figuriamoci uno che sarebbe apparso dal nulla di fronte a te. Era troppo bello per es...