Capitolo 14

616 46 8
                                    

È tutta la mattina che ho l'aria assorta e continuo a sognare ad occhi aperti.
Ogni volta che cerco di concentrarmi sul mio lavoro, mi ritornano in mente le immagini di ieri sera: la bocca di Lawan sulla mia, le nostre lingue che si cercavano, il modo in cui i nostri i corpi si incontravano, i suoi gemiti e la sensazione di benessere che ho provato ad entrare dentro di lui.
Non riuscivo a smettere di pensarci: sentivo ancora il suo profumo addosso e il sapore dei suoi baci sulle mie labbra e tutto questo mi stava facendo impazzire.
E il fatto che l'oggetto dei miei pensieri si trovasse poco lontano da me nel mio stesso ufficio, non migliorava di certo le cose.

Ieri sera non avevamo più parlato durante il viaggio di ritorno a casa, cosa normale per noi: ormai avevo capito che ogni volta che succedeva qualcosa, avevamo bisogno entrambi di elaborarla da soli prima di poterla affrontare o di parlarci.
Quando ci eravamo baciati alla festa in piscina avevamo fatto entrambi finta di niente, perché sapevamo che era solo un bacetto, ma adesso avevamo superato il limite e ne eravamo più che consapevoli, eppure se avessi potuto tornare indietro l'avrei rifatto mille volte, perché la sensazione di stare dentro di lui era impagabile e non potevo negare a me stesso che ne volevo ancora, sempre di più.

Quando l'ennesima immagine per niente casta di ieri sera mi riaffiora nella mente, il mio viso si tinge di rosso e io comincio a dimenarmi impacciatamente sulla sedia, imprecando mentalmente perché mi era appena diventato duro, mentre ero a lavoro e avrei dovuto solo concentrarmi sul compito che dovevo svolgere invece di pensare a cose sconce.
Ma a quanto pare la mia mente non era per niente d'accordo, perché l'immagine di Lawan accaldato e stravolto dal piacere continuava a riapparire nella mia testa, portandomi quasi all'esaurimento.

-tutto bene?-mi chiede l'oggetto dei miei desideri che è apparso dal nulla e si è appoggiato sulla mia scrivania.
-si..tutto ok-mento cercando di non guardarlo-
-se è così allora perché sei tutto rosso?e perché ce l'hai duro?-passa lo sguardo sulla parte bassa dei miei pantaloni.
Avvampo dall'imbarazzo e decido di non dire più niente per non complicare ulteriormente la situazione, ma lui non demorde.
-stai pensando a ieri sera, non è vero?-
-ti stai sbagliando, non è così-cerco di essere convincente.
-ah davvero?-comincia ad accarezzarmi con lentezza il braccio, facendomi venire i brividi e piazza il suo volto a due centimetri dal mio-davvero non pensi al modo in cui ci siamo baciati?-passa ad accarezzarmi l'altro braccio-alla sensazione di quando mi penetravi e io gemevo sotto di te?-poi il suo tragitto continua sul mio petto-alle spinte che si sono fatte sempre più forti e violente fino a portare entrambi all'orgasmo?-la sua mano è arrivata poco sopra al mio inguine, andando quasi a sfiorare la mia erezione ormai dura come il marmo.

-cosa vuoi Lawan?-boccheggio,cercando di trarre un po' d'aria dai polmoni a causa del suo assalto-certo che ci penso, ma lo sai anche tu che tutto questo è sbagliato.
Siamo amici dio santo e gli amici non dovrebbero fare certe cose-
Soprattutto perché tu a me piaci e tra qualche mese te ne andrai lasciandomi solo vorrei aggiungere, ma me lo tengo per me.
-e perché no?tu desideri me e io desidero te, quale sarebbe il problema? È solo sesso, un gran bel sesso vorrei aggiungere, perché non possiamo divertirci un po'?- pronuncia questa frase, cominciando a strofinare la mano sulla parte bassa dei miei pantaloni.
Mi lascio scappare un gemito e perdo completamente la lucidità, quando mi apre la cerniera dei jeans e libera la mia erezione, cominciando a masturbarla.
La mia parte razionale viene chiusa in un cassetto, lasciando posto ad una passione cocente che mi stava consumando nei confronti di questo ragazzo di fronte a me.
Non dico più una parola, mi limito a fare scontrare le nostre bocche con prepotenza, facendo incontrare le nostre lingue con urgenza e ferocia.
Sollevo il suo corpo e lo faccio stendere sulla scrivania, spostando tutti gli oggetti che ostacolano la mia azione e mi metto a cavalcioni su di lui.
Lo libero da tutti i vestiti che mi stanno intralciando e lui fa lo stesso con me, continuando a fare intrecciare le nostre lingue ogni volta che le nostre bocche rientravano in contatto.

Continuo ciò che avevo iniziato ieri sera ,cominciando ad esplorarlo in ogni parte del corpo e sfioro con la lingua tutto quel ben di dio che mi aveva da sempre fatto impazzire.
E stavolta non essendoci più lo stronzo di David che si metteva in mezzo, riservo tutto l'attenzione possibile ai suoi capezzoli, al suo collo candido, lasciandoci numerosi succhiotti sopra e al suo inguine, fino ad arrivare al suo pene.
Comincio a giocarci con le mani per poi qualche minuto dopo, prenderlo in bocca, facendolo gemere.
-dioo-urla.
I suoi versi mi incitano a continuare a pompare sempre più forte, fino a che lui non mi tira la testa ancora di più verso di sé per farmi prendere ancora più a fondo il suo membro.
Lo assecondo e mi faccio scopare la bocca da lui sempre più forte, cercando di respirare dal naso, senza mai rallentare il ritmo.
-cazzo cazzo, sto venendo-impreca, mentre il suo corpo viene scosso da lunghi spasmi.
Non mi tiro indietro e aumento ancora di più la velocità fino a quando il suo seme non mi invade la bocca e io ingoio tutto fino all'ultima goccia, arrivando quasi a prosciugarlo.

Lui cerca di riprendere fiato, guardandomi con il volto ancora arrossato e stravolto, ma io non gli lascio il tempo per farlo, ritornando alla carica e guardandolo con un ghigno.
Era stato lui ad istigarmi per primo e adesso non sarei riuscito a fermarmi neanche se avessi voluto.
Mi abbasso verso le sue natiche e comincio a inumidire con la lingua la sua entrata, facendolo per un attimo irrigidire, poi continuo il mio assalto cominciando a penetrarlo prima con la lingua poi con le dita, facendole abituare volta per volta.
Il suo corpo ormai di nuovo eccitato,comincia a muoversi andando incontro alla mie dita e chiedendo sempre di più e io lo accontento.
Mi allontano per prendere un preservativo dal mio zaino, lo arrotolo sul mio membro e mi posiziono davanti alla sua entrata.
Lui mi guarda con uno sguardo carico di lussuria e mi sussurra con voce roca-scopami ti prego-
Non me lo faccio ripetere due volte e entro con una sola spinta che è talmente intensa da fare sobbalzare entrambi.
Le mie labbra ricercano di nuovo le sue e comincio subito a muovermi, arpionandolo per le anche e prendendo la giusta angolatura per toccare la sua zona sensibile.
-si cazzo sii-geme-con gli occhi socchiusi dal troppo piacere.
Dio mio il solo guardarlo mi potrebbe fare venire seduta stante e questa sensazione di stare dentro di lui, cazzo se mi era mancata. Vorrei stare qui per tutta la vita se potessi, a fare incastrare i nostri corpi perfettamente fino a portarci allo sfinimento ancora e ancora.

Dopo un po' di spinte, lo faccio girare di schiena e lo penetro da dietro, cominciando a tirargli schiaffi sulle natiche che lo fanno eccitare ancora di più e me lo fanno diventare ancora più duro.
Ha un culo pazzesco e passerei le ore a scoparlo e schiaffeggiarlo così, in modo che nessun altro si avvicini a lui.
Anche se ammetto che in questa posizione mi manca tenerlo tra le braccia e assaporare le sue labbra ogni volta che voglio, ormai era diventato indispensabile per me, nonostante mi eccitasse da morire vederlo piegato a novanta davanti a me, i suoi baci erano diventanti una droga di cui non avrei mai potuto fare a meno.
Continuo a penetrarlo sempre più intensamente, andando sempre più in fondo, portando entrambi a gemere inconsciamente, mentre la scrivania continua a muoversi a ritmo delle nostre spinte.
Gli tiro leggermente i capelli e continuo a scoparlo ancora e ancora fino a che entrambi non veniamo io nel preservativo e lui sulla scrivania.

Ancora con i volti arrossati e affannati ci rivestiamo e ripuliamo il casino che abbiamo fatto.
Quasi sospiro di sollievo quando mi accorgo che nonostante il trambusto che abbiamo fatto nessuno ci abbia sentito e sia venuto a controllare cosa facevamo, senno non avrei voluto immaginare che imbarazzo.
Non ci credo ancora di aver perso il controllo in questo modo e di aver fatto sesso così in ufficio sulla mia scrivania, ma quando c'era di mezzo Lawan ormai avevo capito che la mia parte razionale andava a farsi fottere, lasciando posto solo ai miei istinti sessuali e animaleschi.
Cosa mi stava facendo quel ragazzo?

-cosa dicevi sul fatto che eravamo amici e non potevamo farlo?-mi guarda con un ghigno lui.
-bastardo-
-giá ma ho visto che ti piace molto scopare questo bastardo-mi provoca.
-e a te piace molto essere scopato invece-lo fronteggio.
-quindi come la risolviamo?-
-cosa vorresti dire?-
-che ne dici di cambiare il nostro status da semplici amici ad amici di letto?-
Sobbalzo alla sua domanda e incontro i suoi occhi che lampeggiano di lussuria e mi fermo ad osservarlo, notando che è così bello da farmi perdere il respiro.
-e se c'e ne pentissimo?-sussurro con un filo di voce, dando voci ai miei pensieri che mi stavano intimando di non fare cazzate, ma a quanto pare era troppo tardi.
-non succederà-mi guarda convinto.
-d'accordo, ci sto-gli porgo la mano per sigillare la nostra promessa, ma lui mi attira verso di sé, bisbigliando ad un palmo dal mio naso in modo malizioso.
-un accordo del genere ha bisogno di un modo migliore per essere sigillato-
Appoggia le sue labbra sulle mie, chiedendo subito l'accesso alla mia lingua e portando ben presto la temperatura della stanza a scaldarsi, fino a ritrovarci nuovamente nudi e senza vestiti a perderci l'uno nell'altro incuranti del luogo in cui ci trovavamo.

Don't leave me aloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora