Capitolo 19

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Quella mattina mi svegliai con un forte dolore alla testa e gli occhi ancora arrossati.
Mi guardai intorno prima di rendermi conto che erano le 7:30 e che James e Ryan erano già corsi a lavoro, lasciandomi un post-it con su scritto di riposarmi per quel giorno e che avrei potuto fermarmi per tutto il tempo che avessi voluto.
Ma per quanto aprezzassi la gentilezza dei miei amici, sentivo che non potevo rimanere un secondo di più in quella casa. Non volevo fare il terzo incomodo, ma soprattutto era giusto che affrontassi i miei problemi, nonostante sentivo il cuore ancora sanguinare per ciò che era accaduto ieri sera.
Mi sentivo triste, mi sentivo senza forze, mi sentivo come se fossi sull'orlo di un precipizio pronto a sfracellarmi nel vuoto.
Il dolore che provavo era cosi intenso che sapevo, ci sarebbe voluto molto tempo prima che quella ferita si fosse risanata, sempre se ci sarei riuscito.
Non ero così sicuro che ce l'avrei fatta a cancellare Lawan dal mio cuore e tutt'ora non sapevo da dove cominciare.
La prima cosa giusta che mi venne da fare, fu quella di prepararmi e di dirigermi verso l'azienda dove lavoravo, sebbene fossi in ritardo.

Appena varcai la soglia dei mio ufficio, mi trovai faccia a faccia con la figura di quell'uomo che mi aveva strappato il cuore dal petto e ci era passato sopra con le scarpe.
Ci guardammo in silenzio senza dire una parola, fino a quando io non lo scansai per sedermi comodamente nella mia postazione.
Lui non disse niente, ma si limitò a fissarmi ancora in piedi, tanto che il suo sguardo mi innervosì fino a farmi perdere le staffe.
-smettila di guardarmi e torna a lavorare-
-mi spieghi cosa ti succede?-mi chiese, avvicinandosi.
Risi istericamente-hai pure il coraggio di chiederlo?-
-ma-cercò di posarmi una mano sulla guancia che scansai immediatamente.
-non mi toccare-
I suoi occhi si fecero lucidi e carichi di terrore-per favore Steven non fare così, parlami-
-vuoi che ti parli?-lo guardai infuriato-va bene lo farò, ma non adesso. Aspettami fuori dall'ufficio alle 18 e ne parliamo fuori di qui-
Lui annuì e mi lasciò in pace, non rivolgendomi più la parola per l'intera giornata.

Lawan mi aspettò davanti al luogo concordato e si fece guidare da me, verso un piccolo parco abbandonato che si trovava a pochi passi dall'edificio.
Mi sedetti su una panchina, perché avevo paura che non sarei riuscito a rimanere in posizione eretta senza vacillare, dopo quello che gli avrei detto.
Lui era nervoso e lo capì dal fatto che non faceva altro che rivolgere lo sguardo verso il basso e passarsi continuamente la mano tra i capelli.

-sai sono rimasto colpito la prima volta che ti ho visto: eri forte, indipendente, presuntuoso e incredibilmente sexy stretto in quella divisa.
Ti ho desiderato dal primo istante e forse è per questo che ho capito che era meglio starti lontano, ma tu non mi hai reso le cose facili. Sei entrato nella mia vita come un uragano e hai sconvolto tutto.
E all'inizio mi piaceva starti accanto, tutta quell'esplosione di energia, tutta quell'adrenalina, tutte quelle esperienze nuove, ma poi mi sono accorto di quanto follemente in basso mi hai portato: la droga, l'alcool, il sesso. Tutte quelle cose di cui non avevo realmente bisogno, ma di cui tu mi hai reso dipende, però la colpa non è stata solo tua, è stata soprattutto mia.
Ho seguito come un cagnolino, ogni singola richiesta tu avessi ed ogni singola idea folle ti apparisse nella testa, nonostante mi facesse male, nonostante io non fossi realmente felice di tutto ciò.
Non riuscivo a capire il perché lo facevo, mille volte mi sono chiesto cosa diamine mi prendesse per comportami così. Io che sono sempre stata una persona diretta e determinata, io che sono stato un fottuto bullo e ho sottomesso le persone più deboli di me per paura di essere sottomesso a mia volta.
Mi sono ritrovato più volte a non riconoscermi e ad avere paura della persona che stavo diventando.
E non l'avrei capito se non fosse successo quello che è accaduto ieri sera, quello che hai fatto mi ha aperto gli occhi.
Mi sono reso conto che ogni cosa che facevo era per te, per cercare di regalarti quell' angolo di felicità che tanto cercavi, per non vedere più quel volto così triste ogni volta che ti chiamavano i tuoi genitori, per darti quell'amore di cui tanto avevi bisogno.
Ma ho capito che tu non hai davvero bisogno del mio amore e che non importa cosa io faccia, tu non mi vedrai mai-

-ma non è vero, io ti voglio bene, tu sei mio amico e-
-non mi basta-urlai, trattenendo le lacrime-non capisci che non mi basta più? Quando abbiamo cominciato a baciarci, a fare sesso e diventare "amici di letto" come lo chiami tu, io ho cominciato a sperare.
Ogni tuo tocco, ogni tuo abbraccio,ogni tuo bacio, ogni volta che mi perdevo dentro di te, non facevo altro che desiderare che tu fossi mio.
E mi sono illuso, tu mi hai illuso con tutte quelle piccole attenzioni, quei momenti solo nostri e per il fatto che per settimane non sei piu andato a letto con nessun altro.
Cosa avrei dovuto pensare di tutto quello che abbiamo passato, se non che entrambi ci stavamo innamorando l'uno dell'altro?
Ma a quanto pare mi stavo sbagliando e tu hai fatto in modo di farmelo notare nel peggiore dei modi: hai portato dei ragazzi in casa mia senza chiedermelo e ci sei andato a letto.
E se la tua risposta è che non ho nessun diritto per arrabbiarmi forse hai ragione-mi lasciai sfuggire una lacrima lunga la guancia-ma penso che comunque quello che hai fatto sia stato meschino e irrispettoso nei miei confronti. Se me ne avessi parlato forse avremmo potuto risolverla in altri modi, sicuramente ci sarei rimasto male, ma almeno avrei avuto la consolazione che tu eri stato sincero e mi sarei messo il cuore in pace, mentre così mi hai tirato un bicchiere di acqua gelida in faccia, come se nulla fosse, come se io non fossi mai stato niente per te.
E probabilmente è proprio così. Sono stufo di esser trattato come un giocattolo usato, sono stufo di annullarmi per una persona a cui ho dato il cuore senza ricevere mai nulla in cambio.
Mi sono innamorato di te Lawan ma questo mi sta distruggendo-cominciai a piangere-e io sono stanco di soffrire, sono stanco di questa relazione che non porterà mai a nulla-mi asciugai le lacrime con le dita cercando di farmi forza- oggi ho deciso di dire basta a tutto questo, ho deciso di essere egoista e di pensare anche alla mia di felicità.
Da oggi in poi non voglio più avere nulla a che fare con te, se non dal punto di vista lavorativo. Per il resto saremo due emeriti estranei-

Incrociai per un attimo gli occhi castani di Lawan, erano distrutti e arrossati a causa delle lacrime che stavano scivolando sul suo viso e trasmettevano un infinito oceano di tristezza e dolore.
Mi alzai per andarmene, ma lui cercò di trattenermi per il tessuto della maglia-mi dispiace Steven, ti prego non te ne andare-
Incontrai nuovamente quegli occhi così belli e profondi che tante di quelle volte mi avevano convinto a fare cose che non avevo voglia di fare, ma non questa. Nonostante lo amassi con tutte le mie forze, non mi sarei mai più lasciato impietosire dagli occhi di Lawan.
-dispiace anche a me-
Mi liberai dalla sua presa e mi allontanai con il dolore che mi attorcigliava lo stomaco, ma con la consapevolezza di aver scelto per una volta me stesso.

Don't leave me aloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora