Mi svegliai con un mal di testa atroce e con delle enormi occhiate sotto agli occhi come succedeva di consuetudine da una settimana ormai.
Io e Lawan dopo quella notte, abbiamo continuato ad andare ripetutamente in quel sex club e puntualmente ogni mattina ci svegliamo distrutti, riuscendo a malapena a stare in piedi, per la mancanza di sonno, ma anche a causa dell'alcool e della droga di cui facevamo uso.
E questo lo sapevo bene, questa situazione si stava ripercuotendo sul nostro lavoro, perché non c'eravamo più con la testa ed ogni cosa che facevano venire fuori male e piena di errori.
Stavo solo aspettando il giorno in cui il capo sarebbe corso da noi per farci una ramanzina con i fiocchi e quel giorno arrivò ben presto, dopo una settimana esatta di avventure notturne di cui a malapena mi ricordavo.
Nella mia mente passavano tante immagini di corpi nudi diversi l'uno dall'altro, ma ogni volta che mi svegliavo mi rimanevano solo frammenti spezzati di quello che succedeva realmente in quelle notti brave e forse era meglio così, perché se mi fossi fermato anche per un solo istante a pensare, avrei capito che quell'uomo che stava facendo quelle cose era un altra persona, ma non certamente io. Io non ero così. In cosa diavolo mi stavo trasformando?-vi devo parlare-annuncia il capo in modo severo quella mattina, entrando nel mio ufficio senza neanche salutare.
Abbassai la testa, consapevole di quali sarebbero state le sue future parole.
-sai ho sempre avuto stima di te e delle tue capacità Mccain -esordisce-ed è proprio per questo che ti ho affidato il giovane Sutham, per guidarlo in questa esperienza lavorativa in un altro paese, ma ti assicuro che non mi aspettavo questo tipo di comportamento, non da te almeno. Da quando ti conosco sei sempre stato diligente e responsabile sul lavoro ed è per questo che ti ho promosso a dirigente di questo reparto, ma adesso devo dirti che mi hai profondamente deluso.
Non so come trascorriate le notti tu e Sutham e nemmeno voglio saperlo, ma se questo influisce negativamente sul vostro lavoro come appunto sta succedendo, dovete smetterla ora e subito o mi vedrò costretto a prendere ulteriori provvedimenti-mi guarda negli occhi che si stavano facendo lucidi a causa di quello che stavo ascoltando-in merito alla fiducia e al rispetto che ci hai dimostrato in questi anni, voglio darti un altra possibilità Mccain, ma se continuerò ancora a vedervi lavorare in questo modo e arrivare in ufficio in questo stato, non sarò più così flessibile con voi e sarò costretto a rivedere il tuo ruolo da dirigente e ad assegnare Sutham in un altro reparto -
-direttore la colpa è solo mia,Steven non c'entra io..-interviene Lawan.
-non voglio sentire scuse-lo interrompe lui-l'unica cosa che mi importa è che vi concentriate sul vostro lavoro senza provocare ulteriori danni all'azienda-
-mi dispiace-gli rispondo con le mani che mi tremano- le prometto che non si ripeterà più una cosa del genere-
-non mi deludere Mccain- mi lancia un ultimo sguardo prima di uscire dalla stanza.Dopo che se n'è andato mi accascio sulla sedia e mi chiudo in un silenzio tombale.
In questo momento ho solo voglia di piangere e di stare da solo.
Mi vergogno di me stesso, mi vergogno di quello che sto diventando, ma soprattutto mi vergogno di aver preso sottogamba così il lavoro.
In tutti questi anni questa azienda era sempre stata il mio punto di riferimento e adesso per cosa, per delle serate di sesso e follie mi stavo giocando tutto?
-stai bene?-mi chiede Lawan appoggiando una mano sulla mia spalla.
-ti sembra che io stia bene?-gli rispondo con lo sguardo fisso nel vuoto.
-mi dispiace..io..-cerca di dire, ma io lo interrompo subito.
-adesso basta, abbiamo superato il limite, tutta questa storia ha dell'assurdo-
-volevamo solo divertirci, abbiamo solo un po' esagerato-
-e tu questo lo chiami un po'? Passiamo le serate a bere, drogarci e a fare orge.
Io non voglio giocarmi il mio posto di lavoro per questo e soprattutto non voglio ricadere in quella spirale di vizi in cui ero quando mi ero lasciato con Max: ho ricominciato a bere, a fumare marijuana e adesso ho provato pure la cocaina. Capisci che è una cosa pericolosa?Che se non stiamo attenti possiamo diventarne dipendenti? Io ormai non riesco a stare un giorno senza fumarmi una canna e questo mi fa paura..io mi faccio paura, non mi riconosco piu-mi tiro i capelli con le mani frustrato.
-Steven-si inginocchia davanti a me con lo sguardo piu triste che gli avessi mai visto-mi dispiace, è tutta colpa mia. Non avevo capito che ti sentissi così ,non avevo capito di averti portato così in fondo. Perdonami, perdonami se ho pensato solo a me stesso- si inchina come segno di scusa, gesto che mi fa trattenere a stento le lacrime.
-ti prometto che da adesso in poi staremo lontano da qualsiasi alcolico e da qualsiasi droga e in caso ti vedessi con una canna in mano te la butteró dalla finestra. Per un po' possiamo smettere anche con le nostre serate di sesso, non importa, l'importante è che tu stia bene. Farò qualsiasi cosa pur di farti stare bene, mi perdoni?-
Gli regalo un sorriso-certo che ti perdono, vieni qui scemo-lo faccio alzare da terra, facendolo sedere sulle mie gambe e stringendolo tra le braccia.
E in quel momento stretto al suo corpo e assaporando il suo buon profumo, mi sentivo davvero bene come se ogni cosa si sarebbe potuta sistemare, ma mi sbagliavo di grosso.Da quel giorno il mio amico era diventato insolitamente dolce e gentile con me e a stento riuscivo a riconoscerlo.
Non mi aveva più chiesto di portarlo da nessuna parte, anzi era lui che si offriva di portarmi a cena o mi invitava a fare una passeggiata insieme e ogni giorno si premurava e controllava a vista d'occhio che non toccassi neanche una goccia di alcool e non fumassi.
Grazie anche a questo il lavoro stava procedendo più che bene e per fortuna il capo non si era più lamentato e io mi sentivo felice come non mai.-dove stiamo andando?-gli chiedo per l'ennesima volta da quando siamo usciti di casa.
-eccoci-indica l'insegna luccicante del cinema-ho scelto un film da vedere, è una commedia, spero che ti piaccia-
-vai tranquillo, mi va bene qualsiasi cosa-
-vuoi la coca cola e i popcorn?prendo il pacco grande così ce lo dividiamo?mi metto subito in fila-
Mi lascia a malapena il tempo di rispondere che andava bene che lui si era già messo in coda dietro ad altre 3 persone e io cominciai a guardarlo,senza smettere di sorridere.
Mi piaceva molto questo suo lato dolce e gentile, avrei voluto che tra noi le cose fossero sempre andate così, senza inutili discussioni e senza trascorrere le serate a stordirci o a fare sesso in giro solo per il gusto di farlo.Io e Lawan cominciamo a rimpinzarci di popcorn ancora prima che inizi il film e si spengano le luci.
-ma sono già finiti- fa il broncio ad un certo punto lui.
-e secondo te per colpa di chi?-scuoto la testa ridendo.
-tua ovviamente-
-ah si è mia?-mi avvicino di soppiatto al suo fianco, facendogli il solletico e portandolo a scattare in piedi sul sedile.
-dai smettila ahaha-comincia a dimenarsi e a ridere ad alta voce,tanto che alcuni spettatori si girano per zittirci.
-scusate-esclamo ad alta voce, togliendo la mano dal suo corpo e cercando invano di non ridere.
-che stronzo che sei!ci hanno sgridato per colpa tua-esclama.
-mm ho trovato un tuo punto debole-
-se osi di nuovo farlo ti picchio-
-oh che paura- scoppio a ridere-pensi veramente che potresti vincere contro di me in uno scontro fisico?-
-scusa se non siamo tutti mister muscolo come te- fa il broncio.
Il tuo corpo è perfetto così com'è ,avrei voluto dirgli, ma mi trattengo.
-shh fate silenzio-ci rimprovera una signora anziana per l'ennesima volta.
-per punizione mi fai appoggiare a te-annuncia Lawan a bassa voce, appoggiando la testa sulla mia spalla e sistemando le sue gambe sulle mie.
-l'importante che tu sia comodo-scherzo , mentre il mio cuore comincia a battere in modo spaventoso a causa della sua vicinanza e la mia anima si riempie di un sentimento nuovo che non mi fa smettere di sorridere neanche per un secondo.
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Don't leave me alone
RomanceSteven McCain da quando ne ha memoria si è sempre sentito solo: si è sentito solo quando i suoi genitori lo ignoravano, trattandolo come un trofeo da sfoggiare, si è sentito solo quando si è accorto di essersi circondato solo di amicizie false e anc...