Da quel giorno io e Lawan non ci eravamo più parlati, se non per motivi strettamente lavorativi.
Durante le ore in cui eravamo chiusi in ufficio, entrambi rivolgevano tutta la nostra attenzione a ciò che dovevamo svolgere senza degnarci di uno sguardo, anche se ogni tanto quando lui pensava che non me ne accorgessi, sentivo i suoi occhi tristi puntati su di me seguiti solitamente da numerosi sospiri.
Durante la pausa pranzo invece lui andava a mangiare in mensa con i nostri colleghi, mente io mi rinchiudevo in ufficio a consumare il mio pranzo comperato da qualche parte prima di andare a lavoro.
La mia vita stava andando avanti anche senza di lui, ma non era affatto facile per me.
Ogni notte quando mi addormentavo mi sembrava di sentire il calore del suo corpo accanto al mio e il profumo della sua pelle e ogni volta che mi svegliavo cercavo istintivamente le sue labbra per dargli un bacio, accorgendomi subito dopo di essere da solo in stanza.
Mi mancava, mi mancava come l'aria ed era dura comportarsi come se nulla fosse successo, quando ogni singolo angolo di quella casa mi ricordava lui.Non riuscivo più a sedermi su quel divano senza rivivere quella maledetta scena e trascorrevo le giornate a letto a deprimermi.
Avevo anche ripreso ad avere gli incubi e dormivo poco o niente.
Fortunatamente nella mia vita esisteva ancora uno spiraglio di luce ovvero i miei amici che soprattutto nei weekend mi obbligavano ad uscire e a svagarmi un po'.
Ryan poi mi chiamava tutti i santi giorni per sapere come stavo e persino Gabriel continuava a mandarmi messaggi di incoraggiamento e mi minacciava di morte se non fossi uscito un po' di casa.
Erano 2 giorni che mi incontravo con Gabriel e Mark al bar del centro dopo il lavoro e dovevo ammettere che la loro compagnia alleviava un po' le pene del mio cuore infranto.
Stavo anche legando con Mark, cosa di cui mi sorpresi molto.
Quando era successo il casino con Ryan e James, avevo pensato che fosse una persona antipatica e arrogante, ma piano piano conoscendolo meglio mi ero reso conto che non era così.
Era una persona simpatica e che si sapeva anche divertire, il suo unico problema è che aveva gestito male l'ossessione che aveva per James e si era rovinato con le sue stesse mani perdendo la sua amicizia, cosa di cui più avanti avrei cercare di rimediare quando l'uomo si sarebbe sentito pronto.Anche quel giorno mi sono accomodato nel nostro solito posto al bar, aspettando i due ritardatari, in questo caso tre visto che Gabriel mi aveva accennato che avrebbe portato un altro suo amico. Quell'uomo aveva amici in ogni angolo, non era possibile!
Indossavo ancora gli abiti da lavoro e mi aprì qualche bottone della camicia, per lasciar fluire un po' d'aria sulla mia pelle. Per essere quasi inverno quel giorno la temperatura era decisamente alta, probabilmente sfiorava addirittura i 20 gradi.
Mi persi a osservare il panorama fuori dalla finestra, con l'immagine di Lawan ancora fissa in mente che non mi dava tregua neanche per un secondo, quando finalmente le figure dei miei due amici si presentarono davanti a me.
-scusa il ritardo tesoro-mi saluta Gabriel dandomi due baci sulla guancia.
-ciao Steven-mi da una pacca sulla spalla Mark, prima di rivolgere uno sguardo dietro di lui e esclamare-oh sei arrivato finalmente-
Aggrotto la fronte non capendo a chi si riferisse e rimango bloccato sulla sedia, quando un ragazzo bassino con i capelli castani ricci che io conosco molto bene si avvicina a noi.
Non è possibile, prima Mark e ora lui. Quante possibilità c'erano che in una città grande come New York, Gabriel avesse nella sua cerchia di amici, due mie conoscenze? A quanto pare il destino si voleva fare beffa di me.Appena mi riconosce anche lui rimane paralizzato e apre la bocca sorpreso- Steven?-
-ciao Max-lo saluto imbarazzato di trovarmi il mio ex ragazzo davanti a me dopo tutto questo tempo.
-non me lo dire-si intromette Gabriel-anche lui è quello che gli piaceva il fidanzato del tuo amico che ti piaceva?-
Il riccio ci guarda con aria interrogativa, cercando di capire di cosa stesse parlando il rosa.
-no in realtà lui è il mio ex ragazzo-
-cosa?-urla lui-voi due stavate insieme?-ci indica entrambi con il dito.
-giá-annuisco mentre loro prendono posto e Max si siede proprio accanto a me.
-questa si che è una coincidenza, prima Mark poi Max, era destino che diventassimo amici-mi fa l'occhiolino Gabriel, chiamando la cameriera per appuntare le nostre ordinazioni.
-facciamo aperitivo-le annunció.
I ragazzi le comunicarono i loro cocktail e quando stavo per chiedere un semplice thè freddo, il rosa mi guardò male.
-anche per lui un Manatthan grazie-
-lo sai che non bevo-lo guardo male, sotto lo sguardo attento di Max che non si stava perdendo una singola parola del nostro discorso.
-sí ma dato il tuo attuale stato direi che ti ci vuole in questo momento-
-io sto benissimo-protesto.
-ah si?non eri tu quello che trascorreva le serate a casa a deprimersi?-
-non sto sempre a casa, ogni tanto vado in palestra-
Lui alza gli occhi al cielo-andare in palestra non la conto neanche come un uscita-
-dai comunque oggi ti vedo meglio-mi sorride Mark, interrompendo il discorso.
Gabriel mi studia passando lo sguardo su tutto il mio corpo-be è vero,non hai più quelle fastidiose occhiaie sotto gli occhi e sei un gran figo con quella camicia aperta. Che addominali tesoro mio!-
-ma smettila- esclamo imbarazzato-non sono così figo- se lo fossi davvero Lawan non avrebbe preferito delle scopate anonime al nostro rapporto, probabilmente ne incontrerà centinaia di ragazzi migliori di me.
STAI LEGGENDO
Don't leave me alone
RomanceSteven McCain da quando ne ha memoria si è sempre sentito solo: si è sentito solo quando i suoi genitori lo ignoravano, trattandolo come un trofeo da sfoggiare, si è sentito solo quando si è accorto di essersi circondato solo di amicizie false e anc...